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Versione delle 10:51, 22 nov 2011
L’antico dio babilonese delle acque dolci. Il suo culto era già presente presso i Sumeri, e passò in seguito ai Babilonesi, Assiri, Ittiti ed Elamiti. È il figlio di Ansar e Kisar, e sua sposa è la dea madre Damkina, con la quale ha generato Marduk. Ea conosce ogni cosa ed è considerato la fonte e il patrono della sapienza, della magia e della scienza medica. È uno dei creatori dell’umanità, verso la quale è abitualmente ben disposto, la istruisce e le insegna arti e mestieri. Fu Ea colui che scoprì il piano di Tiamat per uccidere la sua discendenza, e riuscì a uccidere il suo consorte Apsu. Ea, che era ben disposto verso l’uomo, rivelò anche il piano di Enlil di distruggere l’umanità a Utnapishtim, il corrispettivo babilonese di Noè.
Culto
Ea era uno dei principali dèi dell’antico pantheon mesopotamico e formava insieme ad Anu ed Enlil un’importante e potente trinità divina. Il centro del suo culto era la città di Eridu, in cui viveva “nel profondo”.
Iconografia
Compare nei sigilli come uomo con corpo di pesce, e con flussi d’acqua e di pesci che scorrono dalle sue spalle, accompagnato da un aiutante a due facce, l’uccello Aznu, e da Ishtar che nasce come Venere.