Differenze tra le versioni di "Caronte"

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[[Immagine:Caronte.jpg|250px|thumb|right|Caronte il traghettatore]]Caronte, in greco ''"ferocia illuminata"'', figlio dell'[[Erebo]] e della [[Notte]]; era il canuto nocchiero che trasportava i morti al di là del fiume [[Acheronte]]. Portava solo i morti che avevano ricevuto i rituali funebri o che avevano con sé un obolo (una moneta), per pagare il viaggio. Nella Grecia antica, vigeva la tradizione di mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima della sepoltura. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente molto antica. Qualche autore sostiene che il prezzo era di due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto. Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea [[Persefone]], degli eroi [[Enea]] e [[Teseo]], del vate [[Orfeo]], della sibilla cumana [[Deifobe]], e di [[Psiche]].
 
[[Immagine:Caronte.jpg|250px|thumb|right|Caronte il traghettatore]]Caronte, in greco ''"ferocia illuminata"'', figlio dell'[[Erebo]] e della [[Notte]]; era il canuto nocchiero che trasportava i morti al di là del fiume [[Acheronte]]. Portava solo i morti che avevano ricevuto i rituali funebri o che avevano con sé un obolo (una moneta), per pagare il viaggio. Nella Grecia antica, vigeva la tradizione di mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima della sepoltura. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente molto antica. Qualche autore sostiene che il prezzo era di due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto. Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea [[Persefone]], degli eroi [[Enea]] e [[Teseo]], del vate [[Orfeo]], della sibilla cumana [[Deifobe]], e di [[Psiche]].
  
== La figura di Caronte nella letteratura postclassica ==
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== Riferimenti letterari ==
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=== La figura di Caronte nella letteratura postclassica ===
 
Nella ''Divina Commedia'' Caronte è ancora una volta traghettatore: la sua barca solca l'Acheronte, portando i dannati nell'Inferno vero e proprio.
 
Nella ''Divina Commedia'' Caronte è ancora una volta traghettatore: la sua barca solca l'Acheronte, portando i dannati nell'Inferno vero e proprio.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
[[Categoria:Inferi]]
 
[[Categoria:Inferi]]

Versione delle 23:05, 20 mag 2011

File:Caronte.jpg
Caronte il traghettatore

Caronte, in greco "ferocia illuminata", figlio dell'Erebo e della Notte; era il canuto nocchiero che trasportava i morti al di là del fiume Acheronte. Portava solo i morti che avevano ricevuto i rituali funebri o che avevano con sé un obolo (una moneta), per pagare il viaggio. Nella Grecia antica, vigeva la tradizione di mettere una moneta sotto la lingua del cadavere prima della sepoltura. La tradizione rimase viva in Grecia fino ad epoche abbastanza recenti ed è probabilmente molto antica. Qualche autore sostiene che il prezzo era di due monete, sistemate sopra gli occhi del defunto. Nessuna anima viva è mai stata trasportata dall'altra parte, con le sole eccezioni della dea Persefone, degli eroi Enea e Teseo, del vate Orfeo, della sibilla cumana Deifobe, e di Psiche.

Riferimenti letterari

La figura di Caronte nella letteratura postclassica

Nella Divina Commedia Caronte è ancora una volta traghettatore: la sua barca solca l'Acheronte, portando i dannati nell'Inferno vero e proprio.