Bucoliche

BUCOLICHE
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Titolo orig.: -
Autore: Virgilio
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Sezione: Mitologia Greca
Anno: 38 a.C.
Tipo: Fonti Antiche
Genere: Canti/Inni/Poesie
Subgenere: {{{subgenere}}}
Lingua orig.: Latino
In Biblioteca: Si
Traduzione: Italiano

Le Bucoliche sono un'opera del poeta latino Virgilio, divulgata intorno al 38 a.C. e costituita da una raccolta di dieci egloghe esametriche con trattazione e intonazione pastorali; i componimenti hanno una lunghezza che varia dai 63 ai 111 versi, per un totale di 829 esametri. Questa scelta colloca quindi l'opera nel solco neoterico-callimacheo, e precisamente nel filone teocriteo.
“Bucoliche” deriva dal greco Βουκολικά (da βουκόλος = pastore, mandriano, bovaro); sono state definite anche ἐκλογαί, egloghe, ovvero "poesie scelte". Esse furono il primo frutto della poesia di Virgilio, ma, nello stesso tempo, possono essere considerate la trasformazione in linguaggio poetico dei precetti di vita appresi dalla scuola epicurea di Napoli.
I temi principali sviluppati nelle Bucoliche possono essere suddivisi in tre categorie: il paesaggio arcadico, il rimpianto del "mondo perduto" e il ritorno alle origini. Il paesaggio appare infatti come un luogo idillico e ideale, in apparente contrasto con la realtà, a sottolineare i valori epicurei tra cui l'atarassia, l'assenza di turbamento che viene ad identificarsi quindi con l'apollinea campagna. Emerge tuttavia un secondo tema all'interno delle dieci egloghe, quello d'un mondo perduto e del contrasto tra la natura e la cultura e il progresso. Infine è possibile ritrovare la ricerca di un ritorno alle origini e il desiderio di una nuova venuta di un'età dell'oro attesa in ogni ceto sociale dopo il lungo secolo di guerra che precede la stesura dell'opera.

IL TESTO[modifica]