Biblioteca:Igino, Fabulae 28

Si racconta che Oto ed Efialte, figli di Aloeo e Ifimedia, figlia di Poseidone, fossero di straordinaria grandezza; ognuno di loro cresceva di nove dita ogni mese. Così, quando giunsero ai nove anni, tentarono di dare la scalata al cielo. Ecco come si prepararono la strada: posero il monte Ossa sopra il Pelio (motivo per cui il Pelio è chiamato monte Ossa) e lì accumulavano altre montagne. Essi furono poi assaliti e uccisi da Apollo. Altri scrittori li dicono figli invulnerabili di Poseidone e Ifimedia; essi tentarono di fare violenza a Artemide, che non poteva contendere con la loro forza. Perciò Apollo fece comparire una cerva tra loro, ed essi, in preda al furore, nel tentativo di abbatterla con i loro giavellotti si uccisero a vicenda. Si racconta che negl’Inferi vengono sottoposti a questo castigo: sono legati con una catena di serpenti alla stessa colonna, dorso contro dorso, e fra di loro, sopra la colonna a cui sono avvinti, sta un allocco.