Biblioteca:Igino, Fabulae 219

Archelao[modifica]

Archelao, figlio di Temeno, fu esiliato dai fratelli e giunse in Macedonia presso il re Cisseo. Costui era assalito dai popoli confinanti; perciò promise ad Archelao il regno e la mano della figlia se l’avesse difeso, dal momento che Archelao discendeva da Eracle (infatti Temeno era figlio di Eracle). Egli sconfisse i nemici in una sola battaglia e chiese al re di mantenere la promessa; ma questi, dissuaso dagli amici, mancò alla parola e progettò di ucciderlo. Così, fece scavare una fossa, vi fece porre molto carbone, diede fuoco e vi fece gettare sopra una copertura di fronde perche Archelao, venendo, vi cadesse dentro. Ma un servo del re rivelò l’insidia ad Archelao, il quale, quando lo seppe, disse di voler conferire con il re in segreto. Allontanati i testimoni, Archelao afferrò il re, lo scagliò nella fossa, e così lo uccise. Poi, seguendo l’oracolo di Apollo, fuggì in Macedonia, guidato da una capra, e dal nome della capra fondò la città di Ege. Alessandro il Grande, dicono, è un suo discendente.