Biblioteca:Igino, Fabulae 193

Arpalico[modifica]

Il tracio Arpalico, re degli Amimnei, ebbe la figlia Arpalice, che dopo la morte della madre nutrì con latte di vacche e di giumente. Durante la puerizia la addestrò alle armi per farla erede del suo regno, e la ragazza non deluse le speranze del padre, poiché divenne una guerriera tale da salvarlo. Infatti Neottolemo, mentre stava tornando da Troia, mosse guerra ad Arpalico e lo ferì gravemente; ma Arpalice si lanciò all’assalto e salvò il padre ormai in punto di morte, mettendo in fuga il nemico. In seguito però Arpalico rimase ucciso durante una sommossa; Arpalice, disperata per la morte del padre, si rifugiò nei boschi e si diede a devastare le stalle, finché i mandriani si unirono e la uccisero.