Differenze tra le versioni di "Tiresia"

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== La morte ==
 
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Si conoscono due versioni sulla morte del veggente. Secondo quella più accreditata Tiresia, dopo la presa di [[Tebe]] da parte degli [[Epigoni]], riuscì a fuggire dalla città con la figlia, morendo per una congestione polmonare, dopo aver bevuto l'acqua freddisima di una fonte. L'altra versione afferma invece che padre e figlia furono fatti prigionieri ma poiché gli Epigoni avevano molto rispetto per loro li inviarono a [[Delfi]]; Tiresia morì durante il viaggio.
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Si conoscono due versioni sulla morte del veggente. Secondo quella più accreditata Tiresia, dopo la presa di [[Tebe]] da parte degli [[Epigoni]], riuscì a fuggire dalla città con la figlia [[Manto]], morendo per una congestione polmonare, dopo aver bevuto l'acqua freddisima di una fonte. L'altra versione afferma invece che padre e figlia furono fatti prigionieri ma poiché gli Epigoni avevano molto rispetto per loro li inviarono a [[Delfi]]; Tiresia morì durante il viaggio.
Anche dopo la morte ottenne da [[Ade]] di conservare i suoi poteri e di potersene servire, infatti quando [[Ulisse]] scese nel [[Tartaro]], l'ombra di Tiresia lo mise a conoscenza che [[Poseidone]] gli era ostile e che sarebbe riuscito ugualmente a giungere ad [[Itaca]].  
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Anche dopo la morte ottenne da [[Ade]] di conservare i suoi poteri e di potersene servire, infatti quando [[Ulisse]] scese nel [[Tartaro]], l'ombra di Tiresia lo mise a conoscenza che [[Poseidone]] gli era ostile e che sarebbe riuscito ugualmente a giungere ad [[Itaca]].
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== La figura di Tiresia nella letteratura postclassica ==
 
== La figura di Tiresia nella letteratura postclassica ==
 
=== Dante===
 
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Versione delle 15:54, 12 mag 2011

Indovino tebano al quale vengono attribuite le più strane avventure. Un giorno mentre era sul monte Citerone gli capitò di vedere due serpi avvinghiate e uccidendo la femmina fu nello stesso punto mutato in donna e divenne una prostituta rinomata, sette anni dopo nello stesso punto gli capitò di uccidere il maschio di serpe e divenne nuovamente uomo. Dato che lui era stato sia uomo che donna, fu chiamato al cospetto di Era e di Zeus perché volevano sapere nell'amplesso amoroso chi godesse di più; e Tiresia sentenziò che fatte le parti del piacere amoroso pari a dieci, la donna ne riporta tre volte tre e l'uomo una sola. A questa sentenza Era si arrabbiò e tolse la vista a Tiresia, allora Zeus per compensarlo gli diede il dono della profezia e la capacità di capire il linguaggio degli uccelli. Altri affermano che fu Atena a togliergli la vista perché sorpresa da lui mentre si vestiva e che fu sempre Zeus a fargli dono del vaticinio.

La morte

Si conoscono due versioni sulla morte del veggente. Secondo quella più accreditata Tiresia, dopo la presa di Tebe da parte degli Epigoni, riuscì a fuggire dalla città con la figlia Manto, morendo per una congestione polmonare, dopo aver bevuto l'acqua freddisima di una fonte. L'altra versione afferma invece che padre e figlia furono fatti prigionieri ma poiché gli Epigoni avevano molto rispetto per loro li inviarono a Delfi; Tiresia morì durante il viaggio. Anche dopo la morte ottenne da Ade di conservare i suoi poteri e di potersene servire, infatti quando Ulisse scese nel Tartaro, l'ombra di Tiresia lo mise a conoscenza che Poseidone gli era ostile e che sarebbe riuscito ugualmente a giungere ad Itaca.

La figura di Tiresia nella letteratura postclassica

Dante

Nella Divina Commedia, Tiresia viene collocato insieme a sua figlia Manto nella quarta delle Malebolge infernali, quella in cui vengono puniti gli indovini.