Modifica di Sinone

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Figlio di [[Esimo]], nipote di [[Autolico]] e cugino di [[Ulisse]], con il quale prese parte alla [[guerra di Troia]] e al viaggio verso [[Itaca]].
 
Figlio di [[Esimo]], nipote di [[Autolico]] e cugino di [[Ulisse]], con il quale prese parte alla [[guerra di Troia]] e al viaggio verso [[Itaca]].
  
Sinone e sua madre troia
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==Sinone e il [[cavallo]] di Troia==
 
Sinone ha un ruolo di primo piano nelle vicende che portarono alla caduta della città. L'episodio è ampiamente narrato nel secondo libro dell'Eneide. Mentre la flotta, levata l'ancora, si nascose dietro l'isola di [[Tenedo]], Sinone, infatti, si fece appositamente prendere prigioniero da alcuni pastori troiani che lo portarono, incatenato, al cospetto del re [[Priamo]]. La folla reclamava la sua morte, ma il re decise di interrogarlo prima. Sinone allora raccontò di essere parente di [[Palamede]], fatto condannare a morte da [[Ulisse]], e di essere, per questo vittima della persecuzione dell'eroe, che, in combutta con [[Calcante]], aveva sostenuto che per placare l'ira degli dèi era necessario un sacrificio umano: la vittima prescelta doveva essere per l'appunto Sinone. Questi, proseguendo il suo racconto, sostenne di essere scappato giusto in tempo per evitare la morte, nascondendosi in una palude e aspettando che la flotta achea levasse l'ancora, e di essere stato catturato in quel frangente dai Troiani.
 
Sinone ha un ruolo di primo piano nelle vicende che portarono alla caduta della città. L'episodio è ampiamente narrato nel secondo libro dell'Eneide. Mentre la flotta, levata l'ancora, si nascose dietro l'isola di [[Tenedo]], Sinone, infatti, si fece appositamente prendere prigioniero da alcuni pastori troiani che lo portarono, incatenato, al cospetto del re [[Priamo]]. La folla reclamava la sua morte, ma il re decise di interrogarlo prima. Sinone allora raccontò di essere parente di [[Palamede]], fatto condannare a morte da [[Ulisse]], e di essere, per questo vittima della persecuzione dell'eroe, che, in combutta con [[Calcante]], aveva sostenuto che per placare l'ira degli dèi era necessario un sacrificio umano: la vittima prescelta doveva essere per l'appunto Sinone. Questi, proseguendo il suo racconto, sostenne di essere scappato giusto in tempo per evitare la morte, nascondendosi in una palude e aspettando che la flotta achea levasse l'ancora, e di essere stato catturato in quel frangente dai Troiani.
 
<br>Priamo, allora, gli chiese perché gli Achei avessero lasciato sulla riva un [[cavallo]] di legno così enorme. Sinone rispose che la statua era un'offerta a Pallade [[Atena]] in espiazione del sacrilegio commesso da [[Ulisse]] allorché sottrasse il [[Palladio]] dalla città di [[Troia]]. Ma, invece di costruire un [[cavallo]] di dimensioni ordinarie, gli Achei avevano deciso di realizzare una statua colossale che i Troiani avrebbero potuto far entrare in città solo abbattendo parte delle mura di fortificazione, dal momento che [[Calcante]] aveva profetizzato che se i Troiani avessero reso culto alla statua nella loro città, avrebbero avuto assicurata la supremazia sulla Grecia.
 
<br>Priamo, allora, gli chiese perché gli Achei avessero lasciato sulla riva un [[cavallo]] di legno così enorme. Sinone rispose che la statua era un'offerta a Pallade [[Atena]] in espiazione del sacrilegio commesso da [[Ulisse]] allorché sottrasse il [[Palladio]] dalla città di [[Troia]]. Ma, invece di costruire un [[cavallo]] di dimensioni ordinarie, gli Achei avevano deciso di realizzare una statua colossale che i Troiani avrebbero potuto far entrare in città solo abbattendo parte delle mura di fortificazione, dal momento che [[Calcante]] aveva profetizzato che se i Troiani avessero reso culto alla statua nella loro città, avrebbero avuto assicurata la supremazia sulla Grecia.
 
<br>Con tale racconto, Sinone riuscì a convincere i Troiani a introdurre dentro le mura il famoso [[cavallo]] di legno che i Greci avevano costruito. Nonostante gli avvertimenti di [[Laocoonte]], Sinone venne allora liberato dalle catene e, dopo aver aperto una breccia nelle mura, i Troiani trainarono il [[cavallo]] in città.
 
<br>Con tale racconto, Sinone riuscì a convincere i Troiani a introdurre dentro le mura il famoso [[cavallo]] di legno che i Greci avevano costruito. Nonostante gli avvertimenti di [[Laocoonte]], Sinone venne allora liberato dalle catene e, dopo aver aperto una breccia nelle mura, i Troiani trainarono il [[cavallo]] in città.
Calata la notte, Sinone aprì i fianchi del [[cavallo]] e permise ai soldati nascosti di uscirne e massacrare i Troiani addormentati o indifesi, dando contemporaneamente il segnale alle navi greche accedendo un fuoco sul punto più alto della PORCO DIO PORCA MADONNA SBORRO SU TUA NONNE PORCO DIO.
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Calata la notte, Sinone aprì i fianchi del [[cavallo]] e permise ai soldati nascosti di uscirne e massacrare i Troiani addormentati o indifesi, dando contemporaneamente il segnale alle navi greche accedendo un fuoco sul punto più alto della città.
<br>[[Quinto Smirneo]] fornisce una versione leggermente diversa raccontando di come Sinone all'inizio si rifiutasse di parlare, RIVELANDO UN PO' DI REPORT E R A CASA MIA E R A CASA MIA E R A TE LO DICO A il suo preteso segreto soltanto allorché gli furono tagliati il naso e le orecchie. In Quinto Smirneo, Sinone diventa così, invece del traditore che Virgilio presenta, l'eroe, martire per SERVIZI SOCIALI DI REPORT IN CUI IL SUO WINNPLS SI PUÒ AVERE UN ALTRO GIORNO E POI CI SENTIAMO E MY LA MULTI E LA TESTA DI REPORT DI MINCH CHE NON CI SONO PIÙ I LOSE DI CASE E
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<br>[[Quinto Smirneo]] fornisce una versione leggermente diversa raccontando di come Sinone all'inizio si rifiutasse di parlare, rivelando il suo preteso segreto soltanto allorché gli furono tagliati il naso e le orecchie. In Quinto Smirneo, Sinone diventa così, invece del traditore che Virgilio presenta, l'eroe, martire per servire la patria.
NERE la patria.
 
  
 
==La morte==
 
==La morte==

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