Differenze tra le versioni di "Racconti:Caino e la Luna"
Riga 1: | Riga 1: | ||
{{Racconti | {{Racconti | ||
|anagrafica= SCHEDA | |anagrafica= SCHEDA | ||
− | |immagine=[[Image:Cainoeabeleheerdink.jpg|right| | + | |immagine=[[Image:Cainoeabeleheerdink.jpg|right|180px]] |
|tipologia=Racconto Popolare | |tipologia=Racconto Popolare | ||
|origine=Italia | |origine=Italia |
Versione delle 19:34, 2 mag 2017
Tipologia: | Racconto Popolare |
---|---|
Origine: | Italia |
Regione: | Lazio |
Tematiche: | - |
Quando Caino ebbe ammazzato il fratello, fu maledetto da Dio a errare per il mondo e non poté vedere più il sole, che gli appariva come l'occhio del Signore che scruta ogni angolo della terra. Prese così a camminare di notte avendo per compagni solo cani randagi e nascondendosi nelle ore della luce dentro le caverne e nel fondo delle foreste come un animale.
A poco a poco cominciò a essere ossessionato anche dalla luna che gli parve un altro occhio che si apriva piano piano nelle notti divenendo sempre più grande, fino a splendere spaventoso per tornare poi a chiudersi.
Cercò così di non guardarlo andando per le selve: ma anche là l'occhio traspariva, ora tra le fronde, ora dalle macchie, come se vi fosse appostato.
Allora Caino prese a camminare solo nelle tre notti di luna nuova, in quelle nuvolose e durante gli uragani e le tempeste.
Quando non ne poté più di quella maledizione, ricordandosi del suo antico mestiere di contadino, passando una notte per l'aia, rubò un forcone e una roncola e tagliò nel bosco un fascio enorme di rovi che infilò nella forca e salì
in cielo.
Quando arrivò la luna piena, Caino vi si gettò contro con il fascio di rovi, ma la luna lo inghiottì per sempre. E anche oggi, chi guarda bene vede ancora lassù, nelle macchie lunari., Caino con i rovi e il forcone. Chi non lo vede ascolti i suoi amici cani randagi che, nelle notti di luna piena, abbaiano mostrando i denti e chiamandolo: «Caì ... Caì ... noo».