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Il nome significa "Vitello-Monaco". Quasi sempre è citato assieme al Papstesel. La loro importanza è data dal fatto che furono riuniti in un pamphlet scritto a due mani da Martin Lutero e Melantone, e pubblicato nel 1523, di cui si ebbero molte traduzioni in varie lingue. Nell'opuscolo c'erano anche le illustrazioni dei due esseri, illustrazioni che seguitarono a comparire in libri e in fogli volanti fino al XVII secolo. L'interpretazione che i due autori davano di questi prodigi era che essi avevano un significato allegorico di denuncia della decadenza del cattolicesimo e delle sue gerarchie, e costituivano una premonizione dell'imminente fine di questa religione.
Il Vitello-Monaco era raffigurato con la lingua fuori dalla bocca che rappresentava i discorsi frivoli dei preti; la pelle lacerata in forma di tunica monacale, l'incoerenza religiosa; le orecchie, la confusione; il cappuccio, l'ostinazione nell'eresia; la mancanza di peli, l'ipocrisia.