Differenze tra le versioni di "Fereclo"

(Bibliografia)
Riga 3: Riga 3:
 
== La morte ==
 
== La morte ==
 
Fereclo progettò per il principe [[Paride]], di cui era amico, la splendida flotta con cui questi si recò a [[Sparta]] per rapirvi [[Elena]]. In proposito il giovane si era rivolto a un oracolo, che aveva profetizzato conseguenze disastrose per tutti i troiani; ma stoltamente egli decise di non tenerne conto. Fu la sua rovina e quella della città: dopo il ratto, infatti, [[Troia]] venne assediata dai Greci, e Fereclo morì in una delle tante battaglie, colpito a una natica dalla lancia di [[Merione]], mentre tentava di fuggire.
 
Fereclo progettò per il principe [[Paride]], di cui era amico, la splendida flotta con cui questi si recò a [[Sparta]] per rapirvi [[Elena]]. In proposito il giovane si era rivolto a un oracolo, che aveva profetizzato conseguenze disastrose per tutti i troiani; ma stoltamente egli decise di non tenerne conto. Fu la sua rovina e quella della città: dopo il ratto, infatti, [[Troia]] venne assediata dai Greci, e Fereclo morì in una delle tante battaglie, colpito a una natica dalla lancia di [[Merione]], mentre tentava di fuggire.
 +
 +
== Interpretazione ==
 +
La morte di Fereclo risulta indubbiamente molto poco epica, con l'arma nemica che penetra nelle zone intime, facendo cadere il giovane guerriero in ginocchio: essa appare come il giusto castigo per uno dei massimi responsabili della guerra di Troia.
  
 
== Bibliografia ==
 
== Bibliografia ==

Versione delle 12:50, 17 mar 2013

Giovane troiano vissuto ai tempi di re Priamo, fu architetto come il padre Tettone e il nonno.

La morte

Fereclo progettò per il principe Paride, di cui era amico, la splendida flotta con cui questi si recò a Sparta per rapirvi Elena. In proposito il giovane si era rivolto a un oracolo, che aveva profetizzato conseguenze disastrose per tutti i troiani; ma stoltamente egli decise di non tenerne conto. Fu la sua rovina e quella della città: dopo il ratto, infatti, Troia venne assediata dai Greci, e Fereclo morì in una delle tante battaglie, colpito a una natica dalla lancia di Merione, mentre tentava di fuggire.

Interpretazione

La morte di Fereclo risulta indubbiamente molto poco epica, con l'arma nemica che penetra nelle zone intime, facendo cadere il giovane guerriero in ginocchio: essa appare come il giusto castigo per uno dei massimi responsabili della guerra di Troia.

Bibliografia

Fonti Antiche