Differenze tra le versioni di "Eumede (2)"

(La morte)
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''e lo sovrasta semivivo, caduto, e premendogli il piede''
 
''e lo sovrasta semivivo, caduto, e premendogli il piede''
 
''sul collo, gli strappa la fulgida spada di mano''
 
''sul collo, gli strappa la fulgida spada di mano''
''e gliela affonda in gola'' <poem>
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''e gliela affonda in gola'' </poem>
 
(Virgilio, ''Eneide'', XII)
 
(Virgilio, ''Eneide'', XII)
  

Versione delle 19:14, 3 apr 2013

Giovane troiano, era figlio di Dolone: alla caduta di Troia si aggregò a Enea e lo seguì in Italia.

La morte

Eumede morì nella guerra contro i Rutuli. Inseguito da Turno, cercò di sfuggirgli in tutti i modi finché inciampò e finì al suolo: il nemico gli fu sopra, gli strappò di mano la spada e la affondò nella sua gola.

In un'altra parte avanza in mezzo alla mischia
Eumede, figlio dell'antico Dolone, famoso in guerra,
che richiama l'avo nel nome, il padre nel valore e nel braccio:
questi, un giorno, entrando a spiare nel campo
dei Danai, osò chiedere in premio i cavalli del Pelide:
il Tidide per tale prodezza lo ripagò con un altro premio,
ed egli non aspira più ai destrieri di Achille.
Come Turno lo scorse lontano in campo aperto,
inseguitolo prima per lungo spazio con un lieve
giavellotto, ferma i cavalli aggiogati e balza dalla biga,
e lo sovrasta semivivo, caduto, e premendogli il piede
sul collo, gli strappa la fulgida spada di mano
e gliela affonda in gola

(Virgilio, Eneide, XII)

Bibliografia

Fonti Antiche

  • Virgilio, Eneide, XII