Modifica di Ermes

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Figlio di [[Zeus]] e di [[Maia (1)|Maia]], la più grande delle [[Pleiadi]]. Veniva considerato come la personificazione del vento e come tale ne aveva le caratteristiche: la velocità, la leggerezza, l'incostanza, la monelleria e l'umore scherzoso. Caratterizzato da astuzia e abilità, gli furono date dai Greci le attribuzioni più varie: dio delle relazioni pacifiche, del commercio, della navigazione, dei viaggi, dell'eloquenza, capo delle [[Cariti]] o [[Grazie]], protettore dei ginnasi, dei concorsi degli efebi, dei ladri, degli sportivi, degli araldi e dei navigatori. Inventore e propagatore delle scienze (specie della matematica e dell'astronomia), Ermes nacque in una grotta spaziosa ai fianchi del monte [[Cillene]].  
 
Figlio di [[Zeus]] e di [[Maia (1)|Maia]], la più grande delle [[Pleiadi]]. Veniva considerato come la personificazione del vento e come tale ne aveva le caratteristiche: la velocità, la leggerezza, l'incostanza, la monelleria e l'umore scherzoso. Caratterizzato da astuzia e abilità, gli furono date dai Greci le attribuzioni più varie: dio delle relazioni pacifiche, del commercio, della navigazione, dei viaggi, dell'eloquenza, capo delle [[Cariti]] o [[Grazie]], protettore dei ginnasi, dei concorsi degli efebi, dei ladri, degli sportivi, degli araldi e dei navigatori. Inventore e propagatore delle scienze (specie della matematica e dell'astronomia), Ermes nacque in una grotta spaziosa ai fianchi del monte [[Cillene]].  
  
==IMPRESE E MITI==
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==L'invenzione della cetra==
===L'invenzione della cetra===
 
 
Appena nato, si liberò da solo delle fasce in cui era avvolto e furtivamente uscì dalla caverna. Fatti pochi passi incontrò una tartaruga, la raccolse, le tolse il guscio e sulla cavità di questo tese sette corde inventando così la cetra che dava un suono dolcissimo.  
 
Appena nato, si liberò da solo delle fasce in cui era avvolto e furtivamente uscì dalla caverna. Fatti pochi passi incontrò una tartaruga, la raccolse, le tolse il guscio e sulla cavità di questo tese sette corde inventando così la cetra che dava un suono dolcissimo.  
  
===Il furto dei buoi di Apollo===
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==Il furto dei buoi di Apollo==
Ma subito gli venne in mente un'altra idea: rubare la mandria di buoi ad [[Apollo]]. Perciò il piccolo dio si precipitò in Tessaglia, dove giunse di notte. Senza perdere tempo, si impossessò di cinquanta buoi e tirandoli per la coda li fece camminare all'indietro per dare l'impressione che le bestie invece di allontanarsi, si avvicinavano al pascolo. Giunto che fu nell'Elide, in prossimità del fiume [[Alfeo]], scoprì una grotta e la vi nascose la mandria facendo attenzione a mimetizzare per bene l'ingresso. Stava per spuntare l'alba, quando il piccolo dio fece ritorno alla sua culla nel monte [[Cillene]], quindi si rimise le fasce e fece finta di dormire. Appena giorno, [[Apollo]] si accorse subito che mancavano delle bestie ed essendo il dio dei vaticini e degli indovini, seppe subito di chi era la colpa. Si presentò quindi da Ermes e gli impose di rendergli le bestie, Ermes cadde dalle nuvole, lui non sapeva cosa fossero i buoi ed inoltre come avrebbe potuto un lattante di appena un giorno rubare cinquanta buoi? E come poteva andare così lontano in Tessaglia se ancora non sapeva camminare? [[Apollo]], sforzandosi di non ridere nell'udire come quell'infante gli rifilava una bugia dietro l'altra, lo minacciò di grandi punizioni se non avesse ubbidito subito. Ermes, senza scomporsi, prese la cetra e si mise a suonarla, ad [[Apollo]], che era il dio della musica, il suono della cetra piacque tanto che desiderava averla per sè. Ermes, che aveva uno spiccato senso degli affari, gli propose allora lo scambio: la cetra in cambio dei buoi. [[Apollo]] accettò e da quel giorno diventarono ottimi amici e addirittura [[Apollo]] regalò al piccolo dio una verga magica, alla quale in seguito vennero intrecciati due serpenti d'oro. La verga venne chiamata [[Caduceo]] e fu il principale attributo di Ermes e degli araldi.
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Ma subito gli venne in mente un'altra idea: rubare la mandria di buoi ad [[Apollo]]. Perciò il piccolo dio si precipitò in Tessaglia, dove giunse di notte. Senza perdere tempo, si impossessò di cinquanta buoi e tirandoli per la coda li fece camminare all'indietro per dare l'impressione che le bestie invece di allontanarsi, si avvicinavano al pascolo. Giunto che fu nell'Elide, in prossimità del fiume [[Alfeo]], scoprì una grotta e la vi nascose la mandria facendo attenzione a mimetizzare per bene l'ingresso. Stava per spuntare l'alba, quando il piccolo dio fece ritorno alla sua culla nel monte [[Cillene]], quindi si rimise le fasce e fece finta di dormire. Appena giorno, [[Apollo]] si accorse subito che mancavano delle bestie ed essendo il dio dei vaticini e degli indovini, seppe subito di chi era la colpa. Si presentò quindi da Ermes e gli impose di rendergli le bestie, Ermes cadde dalle nuvole, lui non sapeva cosa fossero i buoi ed inoltre come avrebbe potuto un lattante di appena un giorno rubare cinquanta buoi? E come poteva andare così lontano in Tessaglia se ancora non sapeva camminare? [[Apollo]], sforzandosi di non ridere nell'udire come quell'infante gli rifilava una bugia dietro l'altra, lo minacciò di grandi punizioni se non avesse ubbidito subito. Ermes, senza scomporsi, prese la cetra e si mise a suonarla, ad [[Apollo]], che era il dio della musica, il suono della cetra piacque tanto che desiderava averla per sè. Ermes, che aveva uno spiccato senso degli affari, gli propose allora lo scambio: la cetra in cambio dei buoi. [[Apollo]] accettò e da quel giorno diventarono ottimi amici e addirittura [[Apollo]] regalò al piccolo dio una verga magica, alla quale in seguito vennero intrecciati due serpenti d'oro. La verga venne chiamata [[Cadùceo]] e fu il principale attributo di Ermes e degli araldi.  
  
==FUNZIONI==
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==Il compito di Ermes sull'Olimpo==
 
Dato che era rapido come il vento, [[Zeus]] lo nominò araldo degli dèi, aveva cioè l'incarico di portare a termine quelle transizioni particolarmente delicate e le conduceva alla sua maniera nella massima libertà di azione. Come messaggero degli dèi egli era anche il dio dei sogni, perché i sogni erano considerati come messaggi divini, e per portare i sogni anche a chi non dormiva, con la sua verga magica aveva il potere di addormentare i mortali. Nella sua mansione di araldo degli dèi Ermes accompagnava le ombre dei morti nell'[[Erebo]]. Questo compito gli viene dal fatto che l'anima era considerata un soffio di vento (Vento che lui personificava).  
 
Dato che era rapido come il vento, [[Zeus]] lo nominò araldo degli dèi, aveva cioè l'incarico di portare a termine quelle transizioni particolarmente delicate e le conduceva alla sua maniera nella massima libertà di azione. Come messaggero degli dèi egli era anche il dio dei sogni, perché i sogni erano considerati come messaggi divini, e per portare i sogni anche a chi non dormiva, con la sua verga magica aveva il potere di addormentare i mortali. Nella sua mansione di araldo degli dèi Ermes accompagnava le ombre dei morti nell'[[Erebo]]. Questo compito gli viene dal fatto che l'anima era considerata un soffio di vento (Vento che lui personificava).  
  
==ATTRIBUTI==
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==Attributi==
 
Suoi attributi erano: il [[Caduceo]], i calzari alati e la cappa che rende invisibile.
 
Suoi attributi erano: il [[Caduceo]], i calzari alati e la cappa che rende invisibile.
  
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*[[Agoreo]]
 
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*[[Argifonte]]
 
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