Biblioteca:Proclo, Inni, Inno alle Muse

Cantiamo la luce, che in alto solleva i mortali,
cantiamo le nove figlie, dalla dolce voce, di Zeus possente,
che le anime erranti nell'abisso della vita,
con pure iniziazioni, opera dei libri che risvegliano le menti,
liberano dalle cure funeste della terra,
e ad esse insegnano ad affrettarsi a seguire
un cammino che superi l'oblio dai flutti profondi,
e a ritornare purificate all'astro, cui son congiunte,
donde s'allontanarono, quando sulla costa, ove si nasce,
precipitarono, rese folli dal desiderio dei beni materiali.
Orsù, o dee, lo slancio mio ardente
calmate, e furor sacro ispiratemi con le rivelazioni intellettuali dei sapienti,
e la genìa degli uomini superstiziosi non mi svii
dal sentiero divino, luminosissimo, fecondo di splendidi frutti;
ma fuori dal fragore della traviata generazione sempre
possiate trarre alla luce pura l'anima mia errante
perché sia piena dei frutti dei vostri alveari che nutrono la mente,
e possegga sempre la gloria dell'eloquenza che seduce il cuore.