Differenze tra le versioni di "Atman"

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Versione delle 13:54, 16 giu 2013

Termine filosofico-religioso sanscrito (derivante dalla radice an, respirare) indicante principalmente lo spirito, il soffio, l'anima. Nel senso più generico designa il sé, vale a dire la più intima essenza di ogni uomo e di ogni cosa. Nella filosofa indiana dei Vedanta, a partire dalle Upanishad in poi, atman è l'essenza sostanziale, causa ultima di tutto l'universo, e viene perciò identificato col brahman. Per distinguere il sé individuale delle creature dal sé assoluto, o brahman, sono state anche introdotte le espressioni jiivatman (sé particolare degli esseri viventi) e paramatman, o atman supremo. Alcuni filosofi dello Advaita Vedanta sostengono che tale distinzione è determinata dalla maya ed è valida soltanto sul piano empirico. Altri invece mantengono costante la distinzione affermando che le singole anime formano il «corpo» del brahman e che al brahman sono simili, ma non identiche, da lui create o anche a lui coeterne. L'istanza monistica di un solo atman universale è presente nella Filosofia che si ispira allo shivaismo dei Kashmir, e anche nel buddhismo Mahayana. L'atman viene allora concepito come la realtà che sottostà all'intero universo, come coscienza universale che si irradia e si riflette ovunque. Sul piano filosofico e religioso è di estrema importanza saper operare la distinzione tra ciò che e finito, empirico e ciò che è eterno, al di fuori del tempo. ossia tra il contingente e l'assoluto atman.