Archemoro (1)

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Figlio di Licurgo, re di Nemea, detto anche Ofelte. Fu allevato dalla schiava Ipsipile.

La profezia e la morte

Un oracolo aveva proibito di porre il bambino a terra prima che egli fosse in grado di camminare da solo, ma Ipsipile, per rispondere ai Sette contro Tebe che l'avevano incontrata durante la loro marcia su Tebe e le avevano chiesto indicazioni su una sorgente, senza farci caso, posò al suolo Archemoro nei pressi di una pianta di sedano, ritenuta sacra ai morti. Lì il bimbo venne divorato da un serpente.
Gli eroi tebani, colpiti dall'accaduto, decisero allora di celebrare onoranze solenni per la piccola vittima, istituendo i Giochi Nemei, che da allora si gareggiarono ogni due anni.

Etimologia

Il nome Archemoro significa "conduttore della morte", mentre l'altro nome con cui il bimbo era conosciuto, Ofelte, è traducibile con "il servizievole".

Bibliografia

Fonti antiche