Differenze tra le versioni di "Anfimedonte (2)"
(→Interpretazione) |
|||
Riga 14: | Riga 14: | ||
== Interpretazione == | == Interpretazione == | ||
− | Tanto Anfimedonte quanto Forbas sono descritti da Ovidio come esempio di superbia punita (''Qui smaniosi di combattere"). Il duplice scivolone consegna questi due guerrieri posseduti dall'odio e dalla presunzione a una fine decisamente miseranda: Perseo uccide senza indugio i due malcapitati, laddove poco prima aveva permesso al generoso nemico [[Licabas]] di battersi lealmente. | + | Tanto Anfimedonte quanto Forbas sono descritti da Ovidio come esempio di superbia punita (" ''Qui smaniosi di combattere'' "). Il duplice scivolone consegna questi due guerrieri posseduti dall'odio e dalla presunzione a una fine decisamente miseranda: Perseo uccide senza indugio i due malcapitati, laddove poco prima aveva permesso al generoso nemico [[Licabas]] di battersi lealmente. |
[[Categoria:Mitologia Greca]] | [[Categoria:Mitologia Greca]] |
Versione delle 12:28, 22 nov 2011
Uno dei seguaci di Fineo, che insieme a lui fecero irruzione armata nella reggia del fratello Cefeo dove era in corso la cerimonia nuziale di Perseo e Andromeda, figlia del re ed ex promessa sposa di Fineo. Era originario della Libia.
La morte
Anfimedonte scivolò insieme al sodale Forbas sul sangue di Ati e Licabas, uccisi poco prima da Perseo. A causa di ciò Forbas e Anfimedonte persero l'equilibrio e caddero; quando fecero per rialzarsi, trovarono ad attenderli la spada di Perseo, che non lasciò loro scampo; Anfimedonte fu colpito dall'eroe greco a un fianco.
" Qui, smaniosi di combattere, caddero scivolando nel sangue,
che a fiumi impregnava la terra e la intiepidiva, Forbas di Siene,
figlio di Metìone, e Anfimedonte di Libia; quando poi
cercarono di rialzarsi, a loro l'impedì
la spada, ficcata a Forbas nella gola e tra le costole all'altro. "
(Ovidio, Metamorfosi)
Interpretazione
Tanto Anfimedonte quanto Forbas sono descritti da Ovidio come esempio di superbia punita (" Qui smaniosi di combattere "). Il duplice scivolone consegna questi due guerrieri posseduti dall'odio e dalla presunzione a una fine decisamente miseranda: Perseo uccide senza indugio i due malcapitati, laddove poco prima aveva permesso al generoso nemico Licabas di battersi lealmente.