Differenze tra le versioni di "Ana Sosana"

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Creatura misteriosa del contado di Bergamo con la caratteristica, tipica dei [[folletti]], di fare scherzi, il più singolare dei quali consiste nel nascondersi nel camino e gettare nelle pentole e nei tegami sulfuoco fuliggine, stecchi, foglie, sassolini.
 
Creatura misteriosa del contado di Bergamo con la caratteristica, tipica dei [[folletti]], di fare scherzi, il più singolare dei quali consiste nel nascondersi nel camino e gettare nelle pentole e nei tegami sulfuoco fuliggine, stecchi, foglie, sassolini.
==Interpretazione==
 
È noto che queste creature, del tipo dei folletti, servivano egregiamente a scusare coloro che sbadatamente commettevano qualche imprudenza o maldestro. Questa sembra appunto una creatura inventata dalle donne per scusare la presenza di impurità nei cibi lasciati cuocere senza coperchio.
 
  
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==Etimologia==
 
Il nome può derivare da una nota strofetta usata per indicare le domeniche di Quaresima<ref>A. M. Antoni, C. Lapucci, ''I proverbi dei mesi'', Milano 1985</ref>:
 
Il nome può derivare da una nota strofetta usata per indicare le domeniche di Quaresima<ref>A. M. Antoni, C. Lapucci, ''I proverbi dei mesi'', Milano 1985</ref>:
  
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È noto che queste creature, del tipo dei folletti, servivano egregiamente a scusare coloro che sbadatamente commettevano qualche imprudenza o maldestro. Questa sembra appunto una creatura inventata dalle donne per scusare la presenza di impurità nei cibi lasciati cuocere senza coperchio.
  
 
==Note==
 
==Note==

Versione delle 10:32, 21 mag 2011

Creatura misteriosa del contado di Bergamo con la caratteristica, tipica dei folletti, di fare scherzi, il più singolare dei quali consiste nel nascondersi nel camino e gettare nelle pentole e nei tegami sulfuoco fuliggine, stecchi, foglie, sassolini.

Etimologia

Il nome può derivare da una nota strofetta usata per indicare le domeniche di Quaresima[1]:

Anna Baganna
Rebecca Susanna
Lazzaro e Ramo
a Pasqua ci siamo.

Interpretazione

È noto che queste creature, del tipo dei folletti, servivano egregiamente a scusare coloro che sbadatamente commettevano qualche imprudenza o maldestro. Questa sembra appunto una creatura inventata dalle donne per scusare la presenza di impurità nei cibi lasciati cuocere senza coperchio.

Note

  1. A. M. Antoni, C. Lapucci, I proverbi dei mesi, Milano 1985