Differenze tra le versioni di "Ahuizotl"

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Mostro della grandezza di un cane con mani e piedi di scimmia, ed una ulteriore mano collocata alla fine della sua lunga e flessibile coda. È particolarmente bramoso di occhi, denti ed unghie umane, e se li procura afferrando le vittime con la sua mano caudale, dopo aver attirato la loro attenzione mettendosi a piangere come un bambino, lungo le rive dei fiumi. I cadaveri delle sue vittime si dice siano particolarmente prediletti dal dio della pioggia, che fa raggiungere direttamente il paradiso alle loro anime; questi cadaveri sono quindi da ritenersi sacri, e possono essere maneggiati unicamente da sacerdoti.
 
Mostro della grandezza di un cane con mani e piedi di scimmia, ed una ulteriore mano collocata alla fine della sua lunga e flessibile coda. È particolarmente bramoso di occhi, denti ed unghie umane, e se li procura afferrando le vittime con la sua mano caudale, dopo aver attirato la loro attenzione mettendosi a piangere come un bambino, lungo le rive dei fiumi. I cadaveri delle sue vittime si dice siano particolarmente prediletti dal dio della pioggia, che fa raggiungere direttamente il paradiso alle loro anime; questi cadaveri sono quindi da ritenersi sacri, e possono essere maneggiati unicamente da sacerdoti.
  
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[[Categoria:Mitologia Precolombiana]]
 
[[Categoria:Mitologia Azteca]]
 
[[Categoria:Mitologia Azteca]]
 
[[Categoria:Americhe]]
 
[[Categoria:Americhe]]

Versione delle 13:55, 3 lug 2013

Mostro della grandezza di un cane con mani e piedi di scimmia, ed una ulteriore mano collocata alla fine della sua lunga e flessibile coda. È particolarmente bramoso di occhi, denti ed unghie umane, e se li procura afferrando le vittime con la sua mano caudale, dopo aver attirato la loro attenzione mettendosi a piangere come un bambino, lungo le rive dei fiumi. I cadaveri delle sue vittime si dice siano particolarmente prediletti dal dio della pioggia, che fa raggiungere direttamente il paradiso alle loro anime; questi cadaveri sono quindi da ritenersi sacri, e possono essere maneggiati unicamente da sacerdoti.