Differenze tra le versioni di "Enuma Elish"
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Versione delle 13:11, 2 dic 2021
ENUMA ELISH | |
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Titolo orig.: | Enuma Elish |
Autore: | Anonimo |
Nazione: | {{{nazione}}} |
Sezione: | Mitologia Babilonese |
Anno: | XII sec. a.C. |
Tipo: | Fonti Antiche |
Genere: | Mitografie |
Subgenere: | {{{subgenere}}} |
Lingua orig.: | Babilonese |
In Biblioteca: | No |
Traduzione: | - |
Enuma Elish («Quanto sta in alto») è il poema in sette canti, risalente all’incirca all’inizio del secondo millennio a.C. (epoca della prima dinastia di Babele), in cui è esposta la cosmogonia babilonese e la creazione; pare comunque che la sua prima redazione risalga al primo millennio a.C. Narra dell’origine del mondo e della nascita degli dèi, originatisi dal caos e da Apsu (abisso) e dalla sua sposa [[Tiamat] . Successive generazioni di coppie divine portano quindi alla manifestazione delle grandi divinità: Anu, Ea, etc.. Dopo che Ea ha stabilito la sua residenza su Apsu degradandolo a sua dimora, gli dèi devono affrontare Tiamat e i suoi seguaci, capeggiati dal mostruoso Kingu. Figura predominante in questa lotta è Marduk, il quale adempie al compito affidatogli di combattere Tiamat e lo uccide, ottenendo come ricompensa la facoltà di fissare i destini o il dominio universale. Egli quindi crea con la carcassa di Tiamat il firmamento e la terra, e incarica Ea di creare l’umanità, ciò che questi fa servendosi del sangue di Kingu. Tra le altre imprese, poi, Marduk fissa il corso delle stelle e definisce l’anno di dodici mesi. Gli dèi lo riconoscono e onorano come il loro re. In una delle redazioni, a Marduk è sostituito Assur, dio nazionale di Assiria, il che proverebbe un’originaria provenienza assira del poema.