Modifica di Vritra
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− | Demone della siccità, chiamato anche Apsu-Jit, "il vincitore delle acque". Il nome principale deriva dalla radice vri che significa "trattenere". L'uccisione da parte di [[Indra]] di questo mostro, generalmente ritenuto un [[Naga]], costituisce uno dei miti centrali del [[ | + | Demone della siccità, chiamato anche Apsu-Jit, "il vincitore delle acque". Il nome principale deriva dalla radice vri che significa "trattenere". L'uccisione da parte di [[Indra]] di questo mostro, generalmente ritenuto un [[Naga]], costituisce uno dei miti centrali del [[Rig-Veda]], e si ricollega al tema universale della lotta contro il drago cosmico. Esistono di questa storia moltissime varianti, negli stessi Inni del [[Rig-Veda]]. A volte il mostro è completamente amorfo, espressione del caos primordiale (v. [[Arbuda]]); a volte è invece visto come un enorme [[Naga]]; a volte, infine, si confonde con una montagna. Il nucleo centrale del mito, comunque, è incentrato sul fatto che Vritra trattiene le acque (o forse le nuvole), provocando quindi la siccità. Allora [[Indra]], col suo fulmine, lo decapita (oppure apre un squarcio nella montagna), lasciando fluire liberamente le acque. Vritra compendia quindi in sé le caratteristiche di molti draghi: è legato simbolicamente all'acqua ed alla terra, è il guardiano di un tesoro (l'acqua) e deve essere ucciso per ottenerlo. |
==INTERPRETAZIONE== | ==INTERPRETAZIONE== | ||
L'interpretazione del mito di Vritra risulta estremamente complessa: il demone simboleggia in primo luogo la siccità annientata dal dio della pioggia [[Indra]], o una divinità prevedica sbaragliata dall'avvento della religione ariana o ancora l'aridità e l'ignoranza dell'anima che devono essere sconfitte dalla conoscenza spirituale. | L'interpretazione del mito di Vritra risulta estremamente complessa: il demone simboleggia in primo luogo la siccità annientata dal dio della pioggia [[Indra]], o una divinità prevedica sbaragliata dall'avvento della religione ariana o ancora l'aridità e l'ignoranza dell'anima che devono essere sconfitte dalla conoscenza spirituale. |