Modifica di Supplici (Euripide)

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In conclusione della tragedia appare Atena, che impone che Teseo esiga da Adrasto un giuramento di amicizia, che impegni tutti gli argivi, quindi profetizza l’impresa degli Epigoni (i figli dei sette condottieri) come vittoriosa vendetta sui Tebani.
 
In conclusione della tragedia appare Atena, che impone che Teseo esiga da Adrasto un giuramento di amicizia, che impegni tutti gli argivi, quindi profetizza l’impresa degli Epigoni (i figli dei sette condottieri) come vittoriosa vendetta sui Tebani.
  
==TEMI==
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==Temi==
 
Il tema principale delle Supplici è sicuramente quello del lutto, rappresentato praticamente durante tutto lo svolgimento dell’azione, nei lamenti del Coro, in quelli dei giovinetti, negli elogi funebri provenienti da Adrasto e da Teseo e, infine, nel pianto straziante del vecchio Ifi, che dopo aver perso il figlio Eteoclo è costretto ad assistere impotente al drammatico suicidio della figlia Evadne.
 
Il tema principale delle Supplici è sicuramente quello del lutto, rappresentato praticamente durante tutto lo svolgimento dell’azione, nei lamenti del Coro, in quelli dei giovinetti, negli elogi funebri provenienti da Adrasto e da Teseo e, infine, nel pianto straziante del vecchio Ifi, che dopo aver perso il figlio Eteoclo è costretto ad assistere impotente al drammatico suicidio della figlia Evadne.
 
<br>Il lutto come “ voluttà di pianto, come una goccia d’acqua che stilla ininterrotta da un’alta rupe” (vv. 79-81), quindi come unico sfogo per l’inguaribile sofferenza di chi sopravvive, ma anche il lutto nei suoi aspetti rituali e sociali (in più punti Euripide insiste sui dettagli pietosi delle esequie, sul rifiuto, ad esempio, di Teseo di affidare agli schiavi la costruzione dei tumuli).
 
<br>Il lutto come “ voluttà di pianto, come una goccia d’acqua che stilla ininterrotta da un’alta rupe” (vv. 79-81), quindi come unico sfogo per l’inguaribile sofferenza di chi sopravvive, ma anche il lutto nei suoi aspetti rituali e sociali (in più punti Euripide insiste sui dettagli pietosi delle esequie, sul rifiuto, ad esempio, di Teseo di affidare agli schiavi la costruzione dei tumuli).
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