Differenze tra le versioni di "Rusalka"

(Etimologia)
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Versione delle 18:48, 6 set 2012

Disegno di Konstantin Vasyliev

Sono delle fate acquatiche, che derivano dalla trasformazione di neonati maledetti dalle loro madri prima ancora della loro nascita, oppure da quelli che sono morti annegati, soffocati o strangolati. Vivono, oltre che nelle acque, anche nei boschi, ed appaiono al tempo della mietitura o durante la Pentecoste. Cantano con voce melodiosa, attirando i nuotatori, per poi annegarli.

Etimologia

Il nome deriva, secondo una etimologia popolare, da ruslo, che significa "ruscello, corso d'acqua" oppure "rosso".

Iconografia

Generalmente sono belle donne dai seni prosperosi, con capelli, neri, rossi o verdi, lunghi fino alle ginocchia, vestite di una tunica bianca o di foglie. I loro capelli devono essere sempre bagnati, altrimenti muoiono; basta tuttavia che esse si pettinino, perché dalle chiome si generi uno zampillo d'acqua.
Nella regione di Saratoff le Rusalke diventano dei demoni incubi, con l'aspetto di creature gobbe e pelose, con artigli ed un uncino di ferro che serve per afferrare i passanti; a costoro pongono quindi delle domande e se la risposta data è sbagliata, fanno ai malcapitati il solletico fino a vederli sbavare, e poi li trascinano nel fondo delle acque. In altre regioni, come in Bielorussia o tra gli Slavi Occidentali, le Rusalke perdono il carattere acquatico, per rimanere solo degli spiriti dei campi e dei cereali.