Modifica di Procri (1)
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Figlia di [[Eretteo]], re dell'[[Attica]]. Fu moglie di [[Cefalo]] e madre di [[Arcesio]]. | Figlia di [[Eretteo]], re dell'[[Attica]]. Fu moglie di [[Cefalo]] e madre di [[Arcesio]]. | ||
− | <br>Una mattina mentre [[Cefalo]] | + | <br>Una mattina mentre [[Cefalo]] stava cacciando, [[Eos]] lo vide e lo rapì, volendolo fare suo, ma il giovane innamorato com'era della moglie rifiutò le offerte amorose della dea. [[Eos]] allora insinuò il dubbio nel cuore del giovane, dicendo che Procri lo avrebbe tradito se le fosse stato offerto un bel regalo e siccome [[Cefalo]] ribatteva, [[Eos]] lo mutò in un'altra persona in modo che Procri non avrebbe potuto riconoscerlo, e gli disse di offrire alla moglie un diadema d'oro in cambio dei suoi favori. Visto che Procri accettò, [[Cefalo]] sdegnato abbandonò la moglie e tornò da [[Eos]] senza rimorsi. |
<br>Procri, delusa, per dimenticare si mise a viaggiare e un giorno approdò a [[Creta]], dove si concedette a [[Minosse (1)|Minosse]] che gli regalò una freccia e il [[cane]] [[Lelapo]] che non mancavano mai una preda. Erano stati regali di [[Artemide]] a [[Minosse (1)|Minosse]]. Dopo quell'avventura Procri, per paura della gelosia di [[Pasifae]], moglie di [[Minosse (1)|Minosse]], si rimise in viaggio. Cambiato nome in [[Pterela]] e le sembianze in ragazzo ritornò ad [[Atene]] e qui incontrò [[Cefalo]] che, dopo aver visto il [[cane]] e la freccia, offrì una grossa quantità di argento in cambio. Procri, invece, disse che era disposta a separarsi da quei doni in cambio di una notte d'amore, ovviamente [[Cefalo]] non ci pensò due volte, a letto Procri si fece riconoscere come sua moglie. Così i due si riconciliarono e [[Cefalo]] fu entusiasta dei doni. [[Artemide]], vedendo che i suoi doni servivano da richiamo per amori da piazza, per vendicarsi insinuò nel cuore di Procri il sospetto che [[Cefalo]], uscendo all'alba non lo facesse per andare a caccia, ma per incontrarsi ancora con la dea [[Eos]]. Così una mattina lo seguì, [[Cefalo]] udendo dei rumori venire dai cespugli e credendo si trattasse di selvaggina scagliò la freccia infallibile che andò a colpire Procri. Condannato all'esilio per l'omicidio della moglie, [[Cefalo]] andò a [[Tebe]] da re [[Anfitrione]] al quale rese vari servigi, questi lo compensò dandogli l'isola di [[Cefalonia]] così chiamata in suo onore. Ma un giorno Cefalo, in preda al rimorso, si gettò in mare da una scogliera. | <br>Procri, delusa, per dimenticare si mise a viaggiare e un giorno approdò a [[Creta]], dove si concedette a [[Minosse (1)|Minosse]] che gli regalò una freccia e il [[cane]] [[Lelapo]] che non mancavano mai una preda. Erano stati regali di [[Artemide]] a [[Minosse (1)|Minosse]]. Dopo quell'avventura Procri, per paura della gelosia di [[Pasifae]], moglie di [[Minosse (1)|Minosse]], si rimise in viaggio. Cambiato nome in [[Pterela]] e le sembianze in ragazzo ritornò ad [[Atene]] e qui incontrò [[Cefalo]] che, dopo aver visto il [[cane]] e la freccia, offrì una grossa quantità di argento in cambio. Procri, invece, disse che era disposta a separarsi da quei doni in cambio di una notte d'amore, ovviamente [[Cefalo]] non ci pensò due volte, a letto Procri si fece riconoscere come sua moglie. Così i due si riconciliarono e [[Cefalo]] fu entusiasta dei doni. [[Artemide]], vedendo che i suoi doni servivano da richiamo per amori da piazza, per vendicarsi insinuò nel cuore di Procri il sospetto che [[Cefalo]], uscendo all'alba non lo facesse per andare a caccia, ma per incontrarsi ancora con la dea [[Eos]]. Così una mattina lo seguì, [[Cefalo]] udendo dei rumori venire dai cespugli e credendo si trattasse di selvaggina scagliò la freccia infallibile che andò a colpire Procri. Condannato all'esilio per l'omicidio della moglie, [[Cefalo]] andò a [[Tebe]] da re [[Anfitrione]] al quale rese vari servigi, questi lo compensò dandogli l'isola di [[Cefalonia]] così chiamata in suo onore. Ma un giorno Cefalo, in preda al rimorso, si gettò in mare da una scogliera. | ||
<br>Secondo Igino, [[Eretteo]] ebbe con [[Procri]] un rapporto incestuoso, da cui nacque [[Aglauro]]; non ci dice altro, sicché restano valide sia l'ipotesi della costrizione sia quella dell'atteggiamento consenziente di Procri. | <br>Secondo Igino, [[Eretteo]] ebbe con [[Procri]] un rapporto incestuoso, da cui nacque [[Aglauro]]; non ci dice altro, sicché restano valide sia l'ipotesi della costrizione sia quella dell'atteggiamento consenziente di Procri. |