Modifica di Orfeo

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==ORFEO ED EURIDICE==
 
==ORFEO ED EURIDICE==
 
Tornato dalla [[Colchide]], si era stabilito nella [[Pieria]], sulle coste merdionali della Tracia, e lì sposò la bella ninfa [[Euridice (1)|Euridice]]. In quello stesso tempo, dalla lontana Libia, in cui era nato da [[Apollo]] e da [[Cirene]], si traferì in Tracia [[Aristeo]], benemerito per aver insegnato agli uomini molti utili precetti agrocoli e per averli tra l'altro iniziato all'apicoltura. Costui si innamorò pazzamente di Euridice e di continuo l'impotunava con le sue pretese d'amore.
 
Tornato dalla [[Colchide]], si era stabilito nella [[Pieria]], sulle coste merdionali della Tracia, e lì sposò la bella ninfa [[Euridice (1)|Euridice]]. In quello stesso tempo, dalla lontana Libia, in cui era nato da [[Apollo]] e da [[Cirene]], si traferì in Tracia [[Aristeo]], benemerito per aver insegnato agli uomini molti utili precetti agrocoli e per averli tra l'altro iniziato all'apicoltura. Costui si innamorò pazzamente di Euridice e di continuo l'impotunava con le sue pretese d'amore.
<br>Quando [[Euridice]], fuggendo da [[Aristeo]] che la inseguiva, fu morsa da un [[serpente]] e morì. Orfeo decise allora di andare a cercarla nell'[[Ade]], e scese infatti laggiù, nelle tenebrose case dei morti. Lì i desolati accenti della sua lira, il suo lamentoso canto funebre, le sue affannate implorazioni avevano fatto accorrere le anime dei trapassati da ogni più remoto angolo, e tutte ascoltavano, silenziose come gli uccelli della notte. [[Cerbero]] non latrava più, [[Caronte]] non traghettava più le ombre, la ruota d'[[Issione]] si era fermata, [[Tantalo]] non sentiva più sete e fame, tutti i tormenti erano stati sospesi in virtù di quel canto.  Commossa , [[Persefone (1)|Persefone]]  gli concesse di riprendersi [[Euridice (1)|Euridice]] a patto che durante il viaggio non si volgesse mai indietro per guardarla. Senonchè, quando i due sposi furono giunti alla fine della via sotterranea e già si vedeva, in fondo al cunicolo, disegnarsi in un alone la porta che conduceva alla luce, Orfeo non riuscì più a contenere la propria impazienza e si volse indietro dove doveva essere la sua Euridice. Euridice c'era infatti; ma, appena si posò su di lei lo sguardo di Orfeo, impallidì, divenne come trasparente ombra, si dissolse in un gruppo di nebbia. La porta degli inferi si richiuse subito dopo il passaggio di Orfeo; e invano il desolato poeta restò lì fuori per ben sette mesi aspettando che si riaprisse.
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<br>Quando [[Euridice]], fuggendo da [[Aristeo]] che la inseguiva, fu morsa da un [[serpente]] e morì. Orfeo decise allora di andare a cercarla nell'[[Ade]], e scese infatti laggiù, nelle tenebrose case dei morti. Lì i desolati accenti della sua lira, il suo lamentoso canto funebre, le sue affannate implorazioni avevano fatto accorrere le anime dei trapassati da ogni più remoto angolo, e tutte ascoltavano, silenziose come gli uccelli della notte. [[Cerbero]] non latrava più, [[Caronte]] non traghettava più le ombre, la ruota d'[[Issione]] si era fermata, [[Tantalo]] non sentiva più sete e fame, tutti i tormenti erano stati sospesi in virtù di quel canto.  Commossa , [[Persefone]]  gli concesse di riprendersi [[Euridice (1)|Euridice]] a patto che durante il viaggio non si volgesse mai indietro per guardarla. Senonchè, quando i due sposi furono giunti alla fine della via sotterranea e già si vedeva, in fondo al cunicolo, disegnarsi in un alone la porta che conduceva alla luce, Orfeo non riuscì più a contenere la propria impazienza e si volse indietro dove doveva essere la sua Euridice. Euridice c'era infatti; ma, appena si posò su di lei lo sguardo di Orfeo, impallidì, divenne come trasparente ombra, si dissolse in un gruppo di nebbia. La porta degli inferi si richiuse subito dopo il passaggio di Orfeo; e invano il desolato poeta restò lì fuori per ben sette mesi aspettando che si riaprisse.
  
 
==MORTE==
 
==MORTE==

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