Odontotiranno

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Secondo Cedreno, cronista dell'XI secolo, Palladio (IV secolo) racconterebbe che Alessandro Magno, quando arrivò in India, trovò che i Brahmani vivevano lontani dalle loro donne, separati da esse dal fiume Gange, che non si poteva attraversare perché era pieno di enormi anfibi voraci, chiamati Odontotyrannoi. Però quando, una volta all'anno, i Brahmani dovevano unirsi, per ordine divino, alle donne, gli anfibi, molto discretamente, si tenevano in disparte. Secondo John Mandeville questo animale, da lui chiamato, con una certa approssimazione, Toncherons, ha la testa nera con tre corna in fronte, è grande come un delfino e va in caccia di elefanti. Vincenzo di Beauvais dice questo animale più grande dell'elefante, scuro, tricorne e con la testa di cavallo. Nell'apocrifa Lettera di Alessandro ad Aristotele sull'India, l'Odontotyrannos, oltre ad essere più grande dell'elefante, è anche in grado di passare attraverso il fuoco. Un esemplare riuscì ad essere catturato da una intera compagnia di Macedoni, dei quali 36 furono uccisi dall'animale e 52 resi invalidi; per estrarre il cadavere dalle acque in cui era ricaduto, furono necessari 300 uomini.