Differenze tra le versioni di "Odissea"

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L'Odissea è un poema diviso in 24 libri, ognuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto greco minuscolo, per un totale di 12.110 esametri.
 
L'Odissea è un poema diviso in 24 libri, ognuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto greco minuscolo, per un totale di 12.110 esametri.
 
 
<br>Il poema è uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che attraverso le numerose traduzioni.
 
<br>Il poema è uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che attraverso le numerose traduzioni.
 
 
<br>L'Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Questi ultimi recitavano i versi a memoria mentre gli Aedi nella narrazione si servivano di un metro regolare chiamato "esametro dattilico" o "esametro epico". Ciascuno dei 12.110 esametri del testo originale è composto da 6 piedi, ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo o un trocheo.
 
<br>L'Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Questi ultimi recitavano i versi a memoria mentre gli Aedi nella narrazione si servivano di un metro regolare chiamato "esametro dattilico" o "esametro epico". Ciascuno dei 12.110 esametri del testo originale è composto da 6 piedi, ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo o un trocheo.
 
 
<br>L'opera, insieme all'[[Iliade]], viene composta nella Ionia d'Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C.
 
<br>L'opera, insieme all'[[Iliade]], viene composta nella Ionia d'Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C.
 
 
<br>L'originale più antico dell'opera risale alla fine della seconda metà dell'VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale.
 
<br>L'originale più antico dell'opera risale alla fine della seconda metà dell'VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale.
 
 
<br>Quest'ultima forma, però, continuerà fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale.
 
<br>Quest'ultima forma, però, continuerà fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale.
  
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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[[Categoria:Opere]]
 
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Versione delle 13:54, 30 nov 2009

L'Odissea è un poema diviso in 24 libri, ognuno dei quali indicato con una lettera dell'alfabeto greco minuscolo, per un totale di 12.110 esametri.
Il poema è uno dei testi fondamentali della cultura classica occidentale, e viene tuttora comunemente letto in tutto il mondo sia nella versione originale che attraverso le numerose traduzioni.
L'Odissea si presenta attualmente in forma scritta, mentre in origine il poema era tramandato oralmente da abili ed esperti aedi e rapsodi. Questi ultimi recitavano i versi a memoria mentre gli Aedi nella narrazione si servivano di un metro regolare chiamato "esametro dattilico" o "esametro epico". Ciascuno dei 12.110 esametri del testo originale è composto da 6 piedi, ciascun piede è alternativamente un dattilo, uno spondeo o un trocheo.
L'opera, insieme all'Iliade, viene composta nella Ionia d'Asia intorno al IX secolo a.C., anche se alcuni autori pensano che sia nata intorno al 720 a.C.
L'originale più antico dell'opera risale alla fine della seconda metà dell'VIII secolo a.C., ed è questo che il tiranno ateniese Pisistrato usa quando, nel VI secolo a.C., decide di uniformare e dare forma scritta ad un poema che fino ad allora si era tramandato quasi esclusivamente per forma orale.
Quest'ultima forma, però, continuerà fino al III secolo d.C. in Egitto, con tutti i cambiamenti e le mutazioni inevitabili nella forma orale.