Differenze tra le versioni di "Nortia"

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Dea etrusca del fato e della sorte. Suo attributo è un grande [[chiodo]]; all'inizio del nuovo anno un chiodo veniva infisso in un muro del suo santuario. Questo rito è considerato da alcuni rito per la fertilità, da altri di espiazione, e da altri ancora un rito simboleggiante semplicemente la fine dell'anno passato. I Volsinii, i Falisci e i Volterriani veneravano Nortia in modo particolare, chiamandola Grande Dea e ritenendo che governasse il trascorrere del tempo. Nelle raffigurazioni ha spesso tra le braccia un pargolo simboleggiante forse il divenire degli uomini.
 
Dea etrusca del fato e della sorte. Suo attributo è un grande [[chiodo]]; all'inizio del nuovo anno un chiodo veniva infisso in un muro del suo santuario. Questo rito è considerato da alcuni rito per la fertilità, da altri di espiazione, e da altri ancora un rito simboleggiante semplicemente la fine dell'anno passato. I Volsinii, i Falisci e i Volterriani veneravano Nortia in modo particolare, chiamandola Grande Dea e ritenendo che governasse il trascorrere del tempo. Nelle raffigurazioni ha spesso tra le braccia un pargolo simboleggiante forse il divenire degli uomini.
  
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[[Categoria:Mitologia Classica]]
 
[[Categoria:Mitologia Etrusca]]
 
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[[Categoria:Europa]]
 
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Versione delle 20:46, 12 dic 2018

Dea etrusca del fato e della sorte. Suo attributo è un grande chiodo; all'inizio del nuovo anno un chiodo veniva infisso in un muro del suo santuario. Questo rito è considerato da alcuni rito per la fertilità, da altri di espiazione, e da altri ancora un rito simboleggiante semplicemente la fine dell'anno passato. I Volsinii, i Falisci e i Volterriani veneravano Nortia in modo particolare, chiamandola Grande Dea e ritenendo che governasse il trascorrere del tempo. Nelle raffigurazioni ha spesso tra le braccia un pargolo simboleggiante forse il divenire degli uomini.