Modifica di Nerpou Nerounal
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Singolare festa del fuoco che aveva luogo in India in onore di [[Darma Raja]], re virtuoso, e di sua moglie [[Drobeda]]. Il Nerpou Nerounal durava diciotto giorni e consisteva nel digiunare, nell'astinenza sessuale, nel dormire sulla nuda terra e nel camminare sopra la brace. Nell'ultimo giorno i partecipanti si cingevano il capo con corone di fiori, si impiastricciavano il volto con lo zafferano e seguivano in processioni i simulacri di Darma Raja e della sua sposa. Giunti nel luogo dove ardeva il fuoco, raccoglievano un po' di cenere e se la frizionavano sulla fronte, giravano tré volte attorno ai falò e poi, sostenendo i simulacri degli dèi, camminavano a piedi nudi su un sentiero infuocato lungo circa quaranta piedi; coloro che non trasportavano i simulacri dovevano portare in braccio i propri figli oppure armarsi di lance, di sciabole e di bandiere. Di origine antichissima, la festa si fa risalire alla leggenda della stessa Drobeda. Secondo la leggenda, la regina avrebbe sposato cinque fratelli tutti insieme e ogni anno ne avrebbe abbandonato uno per sostituirlo con un altro, solo che prima di concedersi tutta quanta, ella aveva cura di purificarsi ripassando ogni anno sul fuoco. Da qui avrebbe avuto origine la liturgia del fuoco, nella speranza, forse, di poter cambiare moglie o marito ogni anno emulando la regina Drobeda. | Singolare festa del fuoco che aveva luogo in India in onore di [[Darma Raja]], re virtuoso, e di sua moglie [[Drobeda]]. Il Nerpou Nerounal durava diciotto giorni e consisteva nel digiunare, nell'astinenza sessuale, nel dormire sulla nuda terra e nel camminare sopra la brace. Nell'ultimo giorno i partecipanti si cingevano il capo con corone di fiori, si impiastricciavano il volto con lo zafferano e seguivano in processioni i simulacri di Darma Raja e della sua sposa. Giunti nel luogo dove ardeva il fuoco, raccoglievano un po' di cenere e se la frizionavano sulla fronte, giravano tré volte attorno ai falò e poi, sostenendo i simulacri degli dèi, camminavano a piedi nudi su un sentiero infuocato lungo circa quaranta piedi; coloro che non trasportavano i simulacri dovevano portare in braccio i propri figli oppure armarsi di lance, di sciabole e di bandiere. Di origine antichissima, la festa si fa risalire alla leggenda della stessa Drobeda. Secondo la leggenda, la regina avrebbe sposato cinque fratelli tutti insieme e ogni anno ne avrebbe abbandonato uno per sostituirlo con un altro, solo che prima di concedersi tutta quanta, ella aveva cura di purificarsi ripassando ogni anno sul fuoco. Da qui avrebbe avuto origine la liturgia del fuoco, nella speranza, forse, di poter cambiare moglie o marito ogni anno emulando la regina Drobeda. | ||
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