Differenze tra le versioni di "Mnemosine"

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Titanessa, figlia di [[Urano]] e [[Gea]], sposa di [[Zeus]]. Dea della memoria. Dall'unione con il padre degli dei nacquero, sul monte [[Perio]], nove figlie: le [[Muse]]. Attraverso di esse Mnemosine poteva manifestarsi agli uomini ed ispirare il canto e la poesia. Le Muse però dispensavano agli umani non solo il ricordo (mnemosyne), ma anche l'oblio (lesmosyne) che costituiva un rimedio contro il dolore, causato peraltro proprio dal ricordo. La memoria e l'oblio erano considerate, dai Greci, esperienze importantissime, cui erano attribuiti alti valori sacri, in quanto intrinsecamente legati ai concetti di vita e di morte. La memoria permetteva di aprirsi alle ancestrali esperienze dell'essere e l'oblio coincideva con la condizione dei morti, distaccati per questo dall'esperienza terrena.
 
Titanessa, figlia di [[Urano]] e [[Gea]], sposa di [[Zeus]]. Dea della memoria. Dall'unione con il padre degli dei nacquero, sul monte [[Perio]], nove figlie: le [[Muse]]. Attraverso di esse Mnemosine poteva manifestarsi agli uomini ed ispirare il canto e la poesia. Le Muse però dispensavano agli umani non solo il ricordo (mnemosyne), ma anche l'oblio (lesmosyne) che costituiva un rimedio contro il dolore, causato peraltro proprio dal ricordo. La memoria e l'oblio erano considerate, dai Greci, esperienze importantissime, cui erano attribuiti alti valori sacri, in quanto intrinsecamente legati ai concetti di vita e di morte. La memoria permetteva di aprirsi alle ancestrali esperienze dell'essere e l'oblio coincideva con la condizione dei morti, distaccati per questo dall'esperienza terrena.
  
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[[Categoria:Mitologia Classica]]
 
[[Categoria:Mitologia Greca]]
 
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[[Categoria:Europa]]
 
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Versione delle 20:25, 12 dic 2018

Titanessa, figlia di Urano e Gea, sposa di Zeus. Dea della memoria. Dall'unione con il padre degli dei nacquero, sul monte Perio, nove figlie: le Muse. Attraverso di esse Mnemosine poteva manifestarsi agli uomini ed ispirare il canto e la poesia. Le Muse però dispensavano agli umani non solo il ricordo (mnemosyne), ma anche l'oblio (lesmosyne) che costituiva un rimedio contro il dolore, causato peraltro proprio dal ricordo. La memoria e l'oblio erano considerate, dai Greci, esperienze importantissime, cui erano attribuiti alti valori sacri, in quanto intrinsecamente legati ai concetti di vita e di morte. La memoria permetteva di aprirsi alle ancestrali esperienze dell'essere e l'oblio coincideva con la condizione dei morti, distaccati per questo dall'esperienza terrena.