Modifica di Mitologia slava e greco-romana. Uno studio comparativo

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[[Mokos]] è l'unica femminile delle sette divinità principali degli slavi orientali. Sembra fosse l’unica dea nel pantheon slavo all’epoca di Vladimir.<ref>''Ibidem'', p. 16.</ref> Dea elargitrice dei buoni raccolti, era considerata protettrice della famiglia; attraverso l'amore, la saggezza e la temperanza, armonizzava i rapporti tra i membri della famiglia, istituendo un equilibrio essenziale per la felicità domestica. Nella mitologia greca, [[Era]], sotto la denominazione di [[Teleia]], sovrintendeva al matrimonio.<ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit.'', p. 195.</ref>
 
[[Mokos]] è l'unica femminile delle sette divinità principali degli slavi orientali. Sembra fosse l’unica dea nel pantheon slavo all’epoca di Vladimir.<ref>''Ibidem'', p. 16.</ref> Dea elargitrice dei buoni raccolti, era considerata protettrice della famiglia; attraverso l'amore, la saggezza e la temperanza, armonizzava i rapporti tra i membri della famiglia, istituendo un equilibrio essenziale per la felicità domestica. Nella mitologia greca, [[Era]], sotto la denominazione di [[Teleia]], sovrintendeva al matrimonio.<ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit.'', p. 195.</ref>
 
<br>Nella mitologia romana, moglie di [[Giove]] (Zeus) era [[Giunone]], regina del cielo, protettrice delle donne, signora delle mogli e delle madri ([[Iuno Matrona]]).<ref>Florence Noiville, ''Mitologia romană'', Editura Meteor Press, București, 2006, p. 9.</ref>  
 
<br>Nella mitologia romana, moglie di [[Giove]] (Zeus) era [[Giunone]], regina del cielo, protettrice delle donne, signora delle mogli e delle madri ([[Iuno Matrona]]).<ref>Florence Noiville, ''Mitologia romană'', Editura Meteor Press, București, 2006, p. 9.</ref>  
Mokoš è la «dea che fila la lana», spesso rappresentata con deformità fisiche (grande testa e braccia lunghe).<ref>Anca Irina Ionescu, ''op.cit.'', p. 100.</ref> Protegge, rispetta e governa il lavoro delle donne, specialmente i lavori manuali e la tessitura. A [[Olimpia (1)|Olimpia]], dove sorgeva il tempio di Zeus ed Era, ogni quattro anni, in occasione dell’apertura delle festività dedicate a Zeus, le donne celebravano Era in risposta alla grande ricorrenza, esclusivamente maschile, delle [[Olimpiadi]]. Riceveva in sacrificio una [[vacca]] e la sua statua era vestita con un peplo nuovo tessuto da quattordici donne sposate.<ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit.'', p. 196.</ref> La dea Mokoš era colei «colei che piega le sorti» o «colei che annoda i destini», e appariva come una dea del fato o del destino.<ref>Sorin Paliga, Eugen S.Teodor, ''op.cit''., p. 221.</ref> Presso i Greci, Era aveva anche il potere di contrarre e sciogliere i matrimoni. <ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit''., p. 196.</ref>
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Mokoš è la «dea che fila la lana», spesso rappresentata con deformità fisiche (grande testa e braccia lunghe).<ref>Anca Irina Ionescu, ''op.cit.'', p. 100.</ref> Protegge, rispetta e governa il lavoro delle donne, specialmente i lavori manuali e la tessitura. A [[Olimpia (1)|Olimpia]], dove sorgeva il tempio di Zeus ed Era, ogni quattro anni, in occasione dell’apertura delle festività dedicate a Zeus, le donne celebravano Era in risposta alla grande ricorrenza, esclusivamente maschile, delle [[Olimpiadi]]. Riceveva in sacrificio una mucca e la sua statua era vestita con un peplo nuovo tessuto da quattordici donne sposate.<ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit.'', p. 196.</ref> La dea Mokoš era colei «colei che piega le sorti» o «colei che annoda i destini», e appariva come una dea del fato o del destino.<ref>Sorin Paliga, Eugen S.Teodor, ''op.cit''., p. 221.</ref> Presso i Greci, Era aveva anche il potere di contrarre e sciogliere i matrimoni. <ref>Zoe Petre, Alexandra Lițu, Cătălin Pavel (coordonatori), ''op cit''., p. 196.</ref>
  
 
===Svarog ed Efesto===
 
===Svarog ed Efesto===

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