Modifica di Mendes (1)

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Nome col quale i Greci chiamarono l'antico ''Ba-Neb-Ze-det'', «l'Ariete signore di Zedet», dio della Fortuna, nel Basso Egitto. Gli Egizi lo adoravano sotto forma di un ariete, simbolo del principio della Fecondità della natura, nel tempio dell'Ariete. In una tavola isiaca Mendes è rappresentato con corna di caprone poste sopra quelle dell'ariete; in altre immagini ha quattro teste. Nella città di Mendes, dove il dio era particolarmente venerato, non si immolavano mai caproni o arieti per timore che il dio si celasse sotto le forme di questi animali. Se per cause naturali una di queste bestie moriva, i mendesi le prodigavano onori funebri e il lutto era generale. Secondo Erodoto, la parola mendete nell'antica lingua egiziana equivaleva a «becco». Secondo Strabone, Mendes era simboleggiato dal fallo: le donne egiziane, allo scopo di divenire feconde, si abbandonavano a riti licenziosi praticati presso il becco sacro onorato come dio della Fecondità.
 
Nome col quale i Greci chiamarono l'antico ''Ba-Neb-Ze-det'', «l'Ariete signore di Zedet», dio della Fortuna, nel Basso Egitto. Gli Egizi lo adoravano sotto forma di un ariete, simbolo del principio della Fecondità della natura, nel tempio dell'Ariete. In una tavola isiaca Mendes è rappresentato con corna di caprone poste sopra quelle dell'ariete; in altre immagini ha quattro teste. Nella città di Mendes, dove il dio era particolarmente venerato, non si immolavano mai caproni o arieti per timore che il dio si celasse sotto le forme di questi animali. Se per cause naturali una di queste bestie moriva, i mendesi le prodigavano onori funebri e il lutto era generale. Secondo Erodoto, la parola mendete nell'antica lingua egiziana equivaleva a «becco». Secondo Strabone, Mendes era simboleggiato dal fallo: le donne egiziane, allo scopo di divenire feconde, si abbandonavano a riti licenziosi praticati presso il becco sacro onorato come dio della Fecondità.
  
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