Modifica di Kirttimukha

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Si tratta di un mascherone ornamentale, che si trova prevalentemente sopra le porte, ed ha valore apotropaico. La sua forma è essenzialmente quella di una testa di leone, con sopracciglia folte e ricurve, orecchie di cinghiale, occhi di gatto e corna di [[bue]]. Sono però possibili molte varianti nelle quali incorpora a volte anche altri mostri, come i [[Makara]] e i [[Vyala]]. Come elemento ornamentale non differisce molto dal cinese [[Taotie]] o dal cambogiano [[Kala (2)|Kala]]. Tuttavia, contrariamente a quelli, del Kirttimukha (che vuol dire "viso di gloria") abbiamo anche un mito di origine, che ne spiega la forma ed i poteri. Si racconta che il re [[Jalandhara]] aveva acquisito un potere tale che non temette neppure di sfidare gli dèi, mandando a chiedere in moglie quella che era la sposa destinata a [[Shiva]]. Come messaggero di questa richiesta, [[Jalandhara]] scelse il mostro [[Rahu]]. [[Shiva]], per opporsi a questo disegno che avrebbe disonorato tutti gli dèi, concentrò la potenza del suo terzo occhio, generando a sua volta un orribile mostro leonino. [[Rahu]], spaventato, si tirò indietro, cercando scampo presso lo stesso [[Shiva]] che, impietosito, ordinò al mostro da lui creato di risparmiarlo. Il mostro obbedì, ma chiese comunque di poter dar sollievo alla sua terribile fame, ed il dio gli consigliò di mangiare i propri piedi e le proprie mani. Il mostro iniziò voracemente il pasto col proprio corpo, ma la fame insaziabile lo spinse a mangiare tutto, salvo che, forzatamente, la testa. Shiva, impressionato dallo spettacolo, lo destinò ad essere il guardiano del suo palazzo contro i cattivi influssi, e lo chiamò appunto "viso di gloria".
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Si tratta di un mascherone ornamentale, che si trova prevalentemente sopra le porte, ed ha valore apotropaico. La sua forma è essenzialmente quella di una testa di leone, con sopracciglia folte e ricurve, orecchie di cinghiale, occhi di gatto e corna di bue. Sono però possibili molte varianti nelle quali incorpora a volte anche altri mostri, come i [[Makara]] e i [[Vyala]]. Come elemento ornamentale non differisce molto dal cinese [[Taotie]] o dal cambogiano [[Kala (2)|Kala]]. Tuttavia, contrariamente a quelli, del Kirttimukha (che vuol dire "viso di gloria") abbiamo anche un mito di origine, che ne spiega la forma ed i poteri. Si racconta che il re [[Jalandhara]] aveva acquisito un potere tale che non temette neppure di sfidare gli dèi, mandando a chiedere in moglie quella che era la sposa destinata a [[Shiva]]. Come messaggero di questa richiesta, [[Jalandhara]] scelse il mostro [[Rahu]]. [[Shiva]], per opporsi a questo disegno che avrebbe disonorato tutti gli dèi, concentrò la potenza del suo terzo occhio, generando a sua volta un orribile mostro leonino. [[Rahu]], spaventato, si tirò indietro, cercando scampo presso lo stesso [[Shiva]] che, impietosito, ordinò al mostro da lui creato di risparmiarlo. Il mostro obbedì, ma chiese comunque di poter dar sollievo alla sua terribile fame, ed il dio gli consigliò di mangiare i propri piedi e le proprie mani. Il mostro iniziò voracemente il pasto col proprio corpo, ma la fame insaziabile lo spinse a mangiare tutto, salvo che, forzatamente, la testa. Shiva, impressionato dallo spettacolo, lo destinò ad essere il guardiano del suo palazzo contro i cattivi influssi, e lo chiamò appunto "viso di gloria".
  
 
[[Categoria:Mitologia Indo-Iranica]]
 
[[Categoria:Mitologia Indo-Iranica]]

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