Modifica di Inanna

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Figlia di [[Nanna]], dea dell'amore e della guerra. Visitò anche [[Kur]], dove si recò per prendere parte ai riti funebri di [[Gugalanna]], il Toro del Paradiso, marito della cognata [[Ereshkigal]]. Ma prese la precauzione di dire al suo servo [[Ninshubur]] di cercare aiuto da [[Enlil]], [[Nanna]] o [[Enki]] nei loro tempi, qualora ella non fosse tornata. Inanna bussò ai cancelli esterni di [[Kur]] e il custode [[Neti]] le chiese chi fosse. Poi si consultò con la regina [[Ereshkigal]] e fu permesso ad Inanna di passare attraverso i sette cancelli dell'Inferno. Dopo ogni cancello le veniva chiesto di togliersi un indumento, finchè dopo il settimo cancello rimase nuda. L'[[Anunnaki]] la giudicò negativamente ed ella fu uccisa ed appesa ad un muro. Inanna fu salvata dall'intervento di [[Enki]] che aveva creato due esseri asessuati che alleviarono la sofferenza di [[Ereshkigal]] e per questo motivo fece loro un regalo: la salma di Inanna. Essi la resuscitarono con il pane e l'acqua della vita, ma gli Inferi sumeri hanno una legge: nessuno può lasciarli senza sostituire a se stesso un altro. Inanna fu scortata dai [[Galla]] (demoni del passato), [[Ninshubur]] e i membri della sua famiglia. Non le fu permesso di rivolgersi a nessuno fino a che non avesse visto [[Dumuzi]] sul suo trono ad [[Uruk]]. [[Dumuzi]] fu preso ma riuscì a scappare per due volte con l'aiuto di [[Utu]]. La sorella di [[Dumuzi]], [[Geshtinanna]], andò alla sua ricerca e le sue lacrime impietosirono Inanna, che decise di accompagnarla. La dea e la mortale vagarono a lungo, finché una "mosca sacra" (sorta di deus ex machina) disse loro dove si trovava [[Dumuzi]]: in [[Arali]], luogo di confine tra il mondo degli uomini e gli inferi, dove viene raggiunto infine da Inanna e [[Geshtinanna]]. Tuttavia, per la legge dell'oltretomba, [[Dumuzi]] e [[Geshtinanna]] devono risiedere a turno per metà dell'anno nel regno di [[Ereshkigal]].
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Figlia di [[Nanna]], dea dell'amore e della guerra. Visitò anche [[Kur]], dove si recò per prendere parte ai riti funebri di [[Gugalanna]], il Toro del Paradiso, marito della cognata [[Ereshkigal]]. Ma prese la precauzione di dire al suo servo [[Ninshubur]] di cercare aiuto da [[Enlil]], [[Nanna]] o [[Enki]] nei loro tempi, qualora ella non fosse tornata. Inanna bussò ai cancelli esterni di [[Kur]] e il custode [[Neti]] le chiese chi fosse. Poi si consultò con la regina [[Ereshkigal]] e fu permesso ad Inanna di passare attraverso i sette cancelli dell'Inferno. Dopo ogni cancello le veniva chiesto di togliersi un indumento, finchè dopo il settimo cancello rimase nuda. L'[[Annunaki]] la giudicò negativamente ed ella fu uccisa ed appesa ad un muro. Inanna fu salvata dall'intervento di [[Enki]] che aveva creato due esseri asessuati che alleviarono la sofferenza di [[Ereshkigal]] e per questo motivo fece loro un regalo: la salma di Inanna. Essi la resuscitarono con il pane e l'acqua della vita, ma gli Inferi sumeri hanno una legge: nessuno può lasciarli senza sostituire a se stesso un altro. Inanna fu scortata dai [[Galla]] (demoni del passato), [[Ninshubur]] e i membri della sua famiglia. Non le fu permesso di rivolgersi a nessuno fino a che non avesse visto [[Dumuzi]] sul suo trono ad [[Uruk]]. [[Dumuzi]] fu preso ma riuscì a scappare per due volte con l'aiuto di [[Utu]]. La sorella di [[Dumuzi]], [[Geshtinanna]], andò alla sua ricerca e le sue lacrime impietosirono Inanna, che decise di accompagnarla. La dea e la mortale vagarono a lungo, finché una "mosca sacra" (sorta di deus ex machina) disse loro dove si trovava [[Dumuzi]]: in [[Arali]], luogo di confine tra il mondo degli uomini e gli inferi, dove viene raggiunto infine da Inanna e [[Geshtinanna]]. Tuttavia, per la legge dell'oltretomba, [[Dumuzi]] e [[Geshtinanna]] devono risiedere a turno per metà dell'anno nel regno di [[Ereshkigal]].
  
 
==INTERPRETAZIONE==
 
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