Huitzilopochtli

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Dio della Guerra dei Cicimechi Aztechi, principale protettore della città di Tenochtitlàn, centro della civiltà azteca. Presiedeva alle tempeste e proteggeva le località dove i suoi simulacri erano onorati. Secondo alcuni, nacque, armato di tutto punto, con lancia, scudo e una corona di piume in testa, da una donna mortale senza altri interventi. Secondo altri, Io generò la dea Coatlique, sempre fornito di armi, di cui si servi subito per uccidere i suoi numerosi fratelli. Come divinità azteca, Huitzilopochtli è l'ispiratore dell'ecatombe di esseri umani che gli Aztechi immolavano nei teocalli, con l'intenzione di nutrire il grande dio Sole. Sembra che per l'inaugurazione del tempio di Tenochtitlàn, dedicato a Huitzilopochtli, gli Aztechi sacrificassero ben sessantamila vittime umane: cosa possibile, perché si stima che in tutto il Messico ogni anno venissero immolate più di ventimila persone. Bernard Diaz, soldato dell'esercito di Cortes, così descrive la sua visita al Tempio del Sole: «Tutto era pieno di sangue, sia le pareti che l'altare, e tanto era il fetore che non vedevamo l'ora di uscire ». Altri nomi di questo dio sanguinario sono: Mexitli, da cui deriva il nome del Messico; Xoxuhqui e Tezauhteotl. Era spesso rappresentato come un colibrì azzurro, col becco spalancato, avvolto in un mantello incrostato di pietre preziose e con sandali d'oro dipinti di azzurro. Sotto questa forma era oggetto di culto presso i capitribù, i quali credevano che le anime dei guerrieri morti in battaglia, dopo aver percorso quattro anni nel ciclo orientale, si tramutassero in farfalle e in uccelli ornamentali.