Differenze tra le versioni di "Gidia"

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Per le tribù dei [[Jalunju]] del Queensland Settentrionale (Australia), era la Luna, di sesso maschile, appartenente alla classe dei [[Dabu]]. Secondo una leggenda, la Luna Gidia, contravvenendo alle leggi exogamiche, tramutò in femmina uno sparviero della classe dei [[Jimogi]] e si unì a lei per generare un figlio. Il bimbo nacque, si ammalò e morì. Gidia pianse con la moglie-sparviero il bimbo; tuttavia, volendo dargli una degna sepoltura, Gidia avvolse il cadaverine nella corteccia di un albero e lo portò al fiume. Ma il fardello si impigliò nei rami di un albero e Gidia, travolto dall'acqua, calò in fondo al fiume e sparì. La morte del figlio appena nato e la sparizione di Gidia, secondo il mito degli Jalunju, sono un castigo meritato per aver contravvenuto alle leggi exogamiche.
 
Per le tribù dei [[Jalunju]] del Queensland Settentrionale (Australia), era la Luna, di sesso maschile, appartenente alla classe dei [[Dabu]]. Secondo una leggenda, la Luna Gidia, contravvenendo alle leggi exogamiche, tramutò in femmina uno sparviero della classe dei [[Jimogi]] e si unì a lei per generare un figlio. Il bimbo nacque, si ammalò e morì. Gidia pianse con la moglie-sparviero il bimbo; tuttavia, volendo dargli una degna sepoltura, Gidia avvolse il cadaverine nella corteccia di un albero e lo portò al fiume. Ma il fardello si impigliò nei rami di un albero e Gidia, travolto dall'acqua, calò in fondo al fiume e sparì. La morte del figlio appena nato e la sparizione di Gidia, secondo il mito degli Jalunju, sono un castigo meritato per aver contravvenuto alle leggi exogamiche.
  
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[[Categoria:Mitologia Oceanica]]
 
[[Categoria:Mitologia Aborigena]]
 
[[Categoria:Mitologia Aborigena]]
 
[[Categoria:Oceania]]
 
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Versione delle 00:33, 1 lug 2013

Per le tribù dei Jalunju del Queensland Settentrionale (Australia), era la Luna, di sesso maschile, appartenente alla classe dei Dabu. Secondo una leggenda, la Luna Gidia, contravvenendo alle leggi exogamiche, tramutò in femmina uno sparviero della classe dei Jimogi e si unì a lei per generare un figlio. Il bimbo nacque, si ammalò e morì. Gidia pianse con la moglie-sparviero il bimbo; tuttavia, volendo dargli una degna sepoltura, Gidia avvolse il cadaverine nella corteccia di un albero e lo portò al fiume. Ma il fardello si impigliò nei rami di un albero e Gidia, travolto dall'acqua, calò in fondo al fiume e sparì. La morte del figlio appena nato e la sparizione di Gidia, secondo il mito degli Jalunju, sono un castigo meritato per aver contravvenuto alle leggi exogamiche.