Modifica di Garuda

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==ICONOGRAFIA==
 
==ICONOGRAFIA==
Garuda si presenta come un ibrido fra uomo ed uccello; ma, mentre la compresenza di questi due elementi risulta costante, il loro peso relativo varia molto nel tempo. In linea generale si può affermare che si passa da una umanizzazione minima negli esemplari artistici più antichi (uccello a becco di pappagallo, con le sole orecchie umane, Sanchi Stupa, I sec. d.C.), fino ad una quasi totale scomparsa dei caratteri ornitomorfi, che si riducono, in epoca medievale, alle sole ali. L'aspetto più frequentemente testimoniato nelle raffigurazioni, ce lo mostra col corpo umano e le ali e la testa di uccello; i caratteri ornitomorfi rimandano più al pappagallo che all'[[aquila]], come si ritiene comunemente. Anche nei casi in cui il viso tende ad umanizzarsi, il naso assume una tipica conformazione a becco d'uccello, che lo rende molto simile ai giapponesi [[Tengu]]. Un elemento sporadico sono le braccia, che a volte si affiancano alle ali, a volte sono invece da queste sostituite.
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Garuda si presenta come un ibrido fra uomo ed uccello; ma, mentre la compresenza di questi due elementi risulta costante, il loro peso relativo varia molto nel tempo. In linea generale si può affermare che si passa da una umanizzazione minima negli esemplari artistici più antichi (uccello a becco di pappagallo, con le sole orecchie umane, Sanchi Stupa, I sec. d.C.), fino ad una quasi totale scomparsa dei caratteri ornitomorfi, che si riducono, in epoca medievale, alle sole ali. L'aspetto più frequentemente testimoniato nelle raffigurazioni, ce lo mostra col corpo umano e le ali e la testa di uccello; i caratteri ornitomorfi rimandano più al pappagallo che all'aquila, come si ritiene comunemente. Anche nei casi in cui il viso tende ad umanizzarsi, il naso assume una tipica conformazione a becco d'uccello, che lo rende molto simile ai giapponesi [[Tengu]]. Un elemento sporadico sono le braccia, che a volte si affiancano alle ali, a volte sono invece da queste sostituite.
  
 
==LA LEGGENDA==
 
==LA LEGGENDA==
Si narra che Garuda fosse figlio del saggio [[Kasyapa]] e di [[Vinata]]. Essi ebbero due figli: Garuda e [[Aruna]], il cocchiere del sole. La sorella di [[Vinata]], [[Kadru]], era invece madre dei [[Naga]], che, pur essendogli cugini, sono i più acerrimi nemici di Garuda. L'inimicizia ha ragioni congenite, e legate proprio alle due sorelle: si narra che [[Kadru]] deponesse 1000 uova, e la sorella solo due; le prime si schiusero dopo 500 anni, dando vita ai mille [[Naga]]. Vinata, rosa dalla gelosia per la ricca prole della sorella in confronto alla sua così misera, gelosia cui si aggiungeva lo smacco di non avere neanche potuto ancora vedere i propri figli, rompe il primo uovo, per affrettarne la venuta al mondo. Nasce così [[Aruna]], che però viene al mondo deforme, e che maledice la madre per la sua impazienza, e la condanna a restare schiava della propria sorella per altri 500 anni, finché non si schiuderà il secondo uovo, da cui nascerà colui che la libererà e dai cui gusci spezzati nasceranno gli otto elefanti cosmofori (v. [[Airavata]]). Infatti, a tempo debito nasce Garuda che, per liberare la madre, è costretto a pagare a [[Kadru]], come riscatto, l'[[Amrita]], bevanda dell'immortalità, che essa vuoi dare ai suoi figli [[Naga]]. Garuda riesce nell'impresa di rapire la bevanda agli dei, superando varie prove; troviamo qui delle straordinarie assonanze con altri miti occidentali: per esempio con quello assiro dell'uccello [[Zu]], rapitore delle tavole del destino; o quello di [[Etana]], portato in cielo da un'[[aquila]] per portar via la "bevanda di vita"; oppure col greco [[Ganimede]], anche lui portato in volo da un'[[aquila]] tra gli dei, dei quali diviene il dispensatore dell'ambrosia, bevanda dell'immortalità, legata anche etimologicamente all'[[Amrita]]. Garuda riesce dunque a trafugare la bevanda magica (impresa che gli varrà il titolo di amritaharana, ladro di amrita), e la porta a [[Kadru]], liberando così la propria madre [[Vinata]]. Ma non appena questa è libera, Garuda riesce con un trucco a distrarre [[Kadru]], permettendo ad [[Indra]] di riprendersi l'amrita, che viene dunque negata ai [[Naga]]: di qui la profonda inimicizia tra questi esseri.
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Si narra che Garuda fosse figlio del saggio [[Kasyapa]] e di [[Vinata]]. Essi ebbero due figli: Garuda e [[Aruna]], il cocchiere del sole. La sorella di [[Vinata]], [[Kadru]], era invece madre dei [[Naga]], che, pur essendogli cugini, sono i più acerrimi nemici di Garuda. L'inimicizia ha ragioni congenite, e legate proprio alle due sorelle: si narra che [[Kadru]] deponesse 1000 uova, e la sorella solo due; le prime si schiusero dopo 500 anni, dando vita ai mille [[Naga]]. Vinata, rosa dalla gelosia per la ricca prole della sorella in confronto alla sua così misera, gelosia cui si aggiungeva lo smacco di non avere neanche potuto ancora vedere i propri figli, rompe il primo uovo, per affrettarne la venuta al mondo. Nasce così [[Aruna]], che però viene al mondo deforme, e che maledice la madre per la sua impazienza, e la condanna a restare schiava della propria sorella per altri 500 anni, finché non si schiuderà il secondo uovo, da cui nascerà colui che la libererà e dai cui gusci spezzati nasceranno gli otto elefanti cosmofori (v. [[Airavata]]). Infatti, a tempo debito nasce Garuda che, per liberare la madre, è costretto a pagare a [[Kadru]], come riscatto, l'[[Amrita]], bevanda dell'immortalità, che essa vuoi dare ai suoi figli [[Naga]]. Garuda riesce nell'impresa di rapire la bevanda agli dei, superando varie prove; troviamo qui delle straordinarie assonanze con altri miti occidentali: per esempio con quello assiro dell'uccello [[Zu]], rapitore delle tavole del destino; o quello di [[Etana]], portato in cielo da un'aquila per portar via la "bevanda di vita"; oppure col greco [[Ganimede]], anche lui portato in volo da un'aquila tra gli dei, dei quali diviene il dispensatore dell'ambrosia, bevanda dell'immortalità, legata anche etimologicamente all'[[Amrita]]. Garuda riesce dunque a trafugare la bevanda magica (impresa che gli varrà il titolo di amritaharana, ladro di amrita), e la porta a [[Kadru]], liberando così la propria madre [[Vinata]]. Ma non appena questa è libera, Garuda riesce con un trucco a distrarre [[Kadru]], permettendo ad [[Indra]] di riprendersi l'amrita, che viene dunque negata ai [[Naga]]: di qui la profonda inimicizia tra questi esseri.
 
<br>Bisogna tuttavia far notare che il conflitto mitico tra l'uccello e il [[serpente]] è presente praticamente in tutte le tradizioni del mondo, ed ha la sua origine nelle opposte valenze simboliche dei due animali: aereo, solare e legato al mondo superiore uno, immagine della stessa leggerezza e della libertà; terreno o acquatico l'altro, legato alle profondità, agli elementi pesanti, alle difficoltà di movimento. Garuda e i [[Naga]] formano una inscindibile coppia di opposti, indispensabile complemento delle concezioni cosmogoniche. Ciò si intravede esaminando il rapporto che entrambi hanno con [[Vishnu]]. Garuda è il veicolo per eccellenza del dio e di alcune sue incarnazioni, come [[Rama]]. Ma il rapporto è assai più stretto di quello tra cavalcatura e cavaliere se consideriamo che da un lato esistono indizi per ipotizzare una valenza ornitomorfa nel dio, il cui stesso nome potrebbe significare "uccello"; dall'altro che in ben due incarnazioni il dio prende l'aspetto di Garuda (sono la nona, [[Vinhangama]], e la diciottesima, [[Amritaharana]], cui abbiamo fatto cenno poco sopra). D'altro canto sappiamo anche quanto sia stretto il rapporto tra [[Vishnu]] ed il [[Naga]] cosmogonico [[Ananta]], il cui compito è ugualmente di sorreggere il dio. I ruoli dei due esseri vengono quasi a coincidere: quando [[Vishnu]] dorme, è [[Ananta]] il suo giaciglio; quando è desto è invece Garuda il suo veicolo. Questa forma di riconciliazione tra i due opposti è percepibile anche in alcune sculture in cui Garuda appare adornato dal tipico "cappuccio" Naga, che fuoriesce dalla sua vita.
 
<br>Bisogna tuttavia far notare che il conflitto mitico tra l'uccello e il [[serpente]] è presente praticamente in tutte le tradizioni del mondo, ed ha la sua origine nelle opposte valenze simboliche dei due animali: aereo, solare e legato al mondo superiore uno, immagine della stessa leggerezza e della libertà; terreno o acquatico l'altro, legato alle profondità, agli elementi pesanti, alle difficoltà di movimento. Garuda e i [[Naga]] formano una inscindibile coppia di opposti, indispensabile complemento delle concezioni cosmogoniche. Ciò si intravede esaminando il rapporto che entrambi hanno con [[Vishnu]]. Garuda è il veicolo per eccellenza del dio e di alcune sue incarnazioni, come [[Rama]]. Ma il rapporto è assai più stretto di quello tra cavalcatura e cavaliere se consideriamo che da un lato esistono indizi per ipotizzare una valenza ornitomorfa nel dio, il cui stesso nome potrebbe significare "uccello"; dall'altro che in ben due incarnazioni il dio prende l'aspetto di Garuda (sono la nona, [[Vinhangama]], e la diciottesima, [[Amritaharana]], cui abbiamo fatto cenno poco sopra). D'altro canto sappiamo anche quanto sia stretto il rapporto tra [[Vishnu]] ed il [[Naga]] cosmogonico [[Ananta]], il cui compito è ugualmente di sorreggere il dio. I ruoli dei due esseri vengono quasi a coincidere: quando [[Vishnu]] dorme, è [[Ananta]] il suo giaciglio; quando è desto è invece Garuda il suo veicolo. Questa forma di riconciliazione tra i due opposti è percepibile anche in alcune sculture in cui Garuda appare adornato dal tipico "cappuccio" Naga, che fuoriesce dalla sua vita.
 
<br>Va fatto notare che mentre finora abbiamo considerato Garuda un essere personale ed unico, secondo alcuni testi esisterebbero diverse migliala di Garuda, di cui il nostro è semplicemente il capo. Il [[Saddharma-Pundarika]] parla addirittura di migliala di miriadi di miliardi di Garuda. Tuttavia, questa è solo una concezione leggendaria di interesse secondario, che non influisce sulle considerazioni generali fatte sopra. Devo infine far notare come questa figura altamente suggestiva e ricca abbia trovato un fertile terreno di espansione in tutto l'Oriente. La troviamo quindi in Cambogia, in tutta l'Indocina, in Cina, in Giappone (v. [[Gario]]) ed in Tibet (v. [[Khyung]]).
 
<br>Va fatto notare che mentre finora abbiamo considerato Garuda un essere personale ed unico, secondo alcuni testi esisterebbero diverse migliala di Garuda, di cui il nostro è semplicemente il capo. Il [[Saddharma-Pundarika]] parla addirittura di migliala di miriadi di miliardi di Garuda. Tuttavia, questa è solo una concezione leggendaria di interesse secondario, che non influisce sulle considerazioni generali fatte sopra. Devo infine far notare come questa figura altamente suggestiva e ricca abbia trovato un fertile terreno di espansione in tutto l'Oriente. La troviamo quindi in Cambogia, in tutta l'Indocina, in Cina, in Giappone (v. [[Gario]]) ed in Tibet (v. [[Khyung]]).

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