Dzi dzat

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"Carta piegata" a Macao e Hong Kong, e nei villaggi cantonesi del Guangdong; pare che con questo equivalente dell'espressione Putonghua non si indichi nulla nella moderna Cina continentale, forse a causa della recente soppressione della religione tradizionale da parte del governo. Dzi dzat è il nome generico che indica gli oggetti tombali di carta e i sacrifici ancestrali bruciati allo scopo di ottenere una vita serena e confortevole per i morti.

Fotografie e relazioni scritte di sacrifici risalenti a prima della Seconda guerra mondiale testimoniano che case di carta e bambù venivano bruciate durante i funerali e in occasione di feste periodiche. Queste dimore per gli spiriti dei morti venivano riempite con rappresentazioni di carta di tutto ciò che gli antenati conoscevano o avevano desiderato durante la vita: cibi preferiti, libri, segni distintivi del grado, un'imbarcazione da diporto o una giovane signora, tutto realizzato con carta dipinta e piegata.

Ai giorni nostri (1997), gli dzi dzat sono assai spesso delle autovetture Ford di carta di 70 anni fa lunghe meno di tre metri, oppure delle case di carta di una decina di metri d'altezza. Questo forse per facilitare il trasporto nelle città affollate. Gli dzi dzat moderni possono essere di piccole dimensioni, ma sono ancora elaborati e creativi come nel passato. Il defunto riceve gli oggetti che conosceva e desiderava - tesori di "giada" e d'"oro" fatti di carta piegata o di plastica fusa, o vestiti tradizionali stampati con animali mitici. I discendenti donano con prodigalità agli spiriti le moderne comodità (di carta), come ad esempio pentole elettriche per cuocere il riso, computer, videocamere e televisori decorati con manifesti turistici incollati sui loro schermi larghi metri, e videoregistratori in carta nera ad essi intonati, marcati con logo di plastica argentata di autentiche società elettroniche giapponesi.

I negozi dzi dzat sono abitualmente piccoli e sporchi, e si trovano di solito nelle zone più povere, dove vivono i pescatori e gli operai, ma negli dzi dzat della classe media gli affari sono in crescita. A Macao c'è una legge per cui tutti i luoghi commerciali devono avere un nome portoghese esposto bene in vista, per cui i negozi dzi dzat registrati come tali espongono l'insegna commerciale "papellaria", cioè "oggetti di carta". È vero che questa è la stessa parola portoghese che indica i negozi di cartoleria, ma per fortuna ciò non genera confusione nei cinesi di Macao, che raramente conoscono una parola portoghese. A Hong Kong e Macao esistono attualmente alcuni grossi negozi, delle dimensioni, luminosità e pulizia di un Emporio Americano 7-11, che espongono i migliori dzi dzat: yacht di carta in stile occidentale, limousine Mercedes Benz realizzate in plastica trasparente (tanto da avere superfici levigate, fari e tergicristalli) dipinte di nero lucido o di rosso, borse griffate Jordano o Benetton, e telefoni cellulari a centinaia. I Cinesi hanno onorato i loro antenati con sacrifici destinati all'uso nella vita ultraterrena per i quattromila anni a noi noti, e sono riluttanti a rinunciare alla consolazione e al senso della storia che li ricompensa per questo rituale.