Derceto

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Dea siriana di Ascalon. Si narra (Diodoro Siculo, II, 4) che Afrodite, per vendicarsi di una offesa che le aveva fatto Derceto, le ispirò una folle passione per un pastore, da cui ebbe una figlia, Semiramis; secondo una variante, non di un pastore si sarebbe trattato, ma del dio del fiume Caystros della Lidia. Sentendosi colpevole della sua debolezza, Derceto abbandonò la figlia esponendola, e si gettò in un lago per uccidersi; ma la parte inferiore del suo corpo si trasformò in pesce, e così potè sopravvivere. La figlia abbandonata fu nutrita dalle colombe ed anch'essa riuscì a sopravvivere; sposò il re di Ninive e fondò Babilonia, trasformandosi infine, alla morte, in colomba essa stessa. Questo è il motivo per cui i siriani veneravano i pesd e, di tutti gli uccelli, non mangiavano solo le colombe, come ci informa Luciano (De Syria Dea, XIV). Strabone e Plinio ci dicono che Derketo era il nome con cui i greci chiamavano la dea siriana Atargatis. Oggi tale connessione, evidenziata anche dai nomi, non è più messa in dubbio, anche se la leggenda raccontata prima non esaurisce certamente il ricco e complesso simbolismo della dea Atargatis.