Codice Rios
CODICE RIOS | |
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Titolo orig.: | - |
Autore: | Pedro de los Rios |
Nazione: | {{{nazione}}} |
Sezione: | Mitologia Azteca |
Anno: | - |
Tipo: | Fonti Antiche |
Genere: | Codici/Libri Illustrati |
Subgenere: | {{{subgenere}}} |
Lingua orig.: | Italiano |
In Biblioteca: | No |
Traduzione: | - |
Il Codice Ríos è la traduzione e l'ampliamento in italiano di un manoscritto dell'epoca coloniale spagnola, il Codice Telleriano-Remensis, parzialmente attribuito a Pedro de los Ríos, frate domenicano attivo a Oaxaca e Puebla tra il 1547 e il 1562. Il codice stesso è stato probabilmente scritto e disegnato in Italia dopo il 1566.
Il manoscritto è incentrato sulla cultura Tolteca-Chichimeca della valle di Tehuacan, nelle odierne Puebla e Oaxaca.
È l'unico manoscritto messicano coloniale completamente annotato in italiano e l'unico manoscritto messicano antico che stabilisce tredici strati celesti nel cosmo azteco e nove livelli del mondo sotterraneo.
È conservato presso la Biblioteca Vaticana, a Roma, ed è conosciuto anche come Codex Vatican A, Codex Vaticanus A e Codex Vaticanus 3738.
STRUTTURA[modifica]
Il Codice Ríos è composto da 101 pagine di carta europea, piegate a fisarmonica. Può essere suddiviso in sette sezioni:
- Tradizioni cosmologiche e mitologiche con enfasi sulle quattro epoche.
- Un almanacco, o tonalamatl, per l'anno divinatorio di 260 giorni comune in Mesoamerica.
- Tavole del calendario per gli anni dal 1558 al 1619, senza disegni.
- Un calendario delle feste di 18 mesi, con disegni delle divinità di ogni periodo.
- Usanze rituali, con ritratti di indiani.
- Cronache pittoriche per gli anni 1195-1549, che iniziano con la migrazione da Chicomoztoc e coprono gli eventi successivi nella Valle del Messico.
- Glifi per gli anni dal 1556 al 1562, senza disegni né testo.