Modifica di Biblioteca:Pindaro, Istmiche, III-IV

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Epodo
 
Epodo
vincendo nel corso, la gloria di [[Tebe (1)|Tebe]]; né l’insita
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vincendo nel corso, la gloria di Tebe; né l’insita
 
virtù di sua gente
 
virtù di sua gente
 
bruttò. [[Noto]] pure è qual fama
 
bruttò. [[Noto]] pure è qual fama
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Antistrofe
 
Antistrofe
Dicono ch’ebbero in [[Tebe (1)|Tebe]], dagli avi antichissimi, onore:
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Dicono ch’ebbero in Tebe, dagli avi antichissimi, onore:
 
ospiti grati ai finitimi, alieni dal vano clamore
 
ospiti grati ai finitimi, alieni dal vano clamore
 
di tracotanza. E di quante s’effondon tra gli uomini chiare
 
di tracotanza. E di quante s’effondon tra gli uomini chiare
 
testimonianze di gloria di vivi e di spenti,
 
testimonianze di gloria di vivi e di spenti,
 
immensurabili, attìnsero d’ognuna la mèta; e in prodezza.
 
immensurabili, attìnsero d’ognuna la mèta; e in prodezza.
da [[Tebe (1)|Tebe]] movendo,
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da Tebe movendo,
toccaron d’[[Eracle|Alcide]] l’estreme [[Colonne d'Eracle|colonne]].
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toccaron d’Alcide l’estreme colonne.
  
 
Epodo
 
Epodo
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III
 
III
 
Strofe
 
Strofe
Grazia è dei Superi. E il Nume che scuote la terra, ed [[Onchesto (2)|Onchesto]]
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Grazia è dei Superi. E il Nume che scuote la terra, ed Onchesto
 
abita, e il ponte del pelago, dinanzi a le mura corinzie,
 
abita, e il ponte del pelago, dinanzi a le mura corinzie,
 
questo mirabile canto largendo a sua stirpe, riscuote
 
questo mirabile canto largendo a sua stirpe, riscuote
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Antistrofe
 
Antistrofe
 
Essa, nei solchi d’[[Atene]], dei cocchi annunziando il trionfo,
 
Essa, nei solchi d’[[Atene]], dei cocchi annunziando il trionfo,
ed in [[Sicione (1)|Sicione]], nei giuochi d’[[Adrasto (1)|Adrasto]], largì tali frondi.
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ed in [[Sicione (1)|Sicione]], nei giuochi d’Adrasto, largì tali frondi.
 
grazie ai poeti che allora quivi eran presenti. Né astennero
 
grazie ai poeti che allora quivi eran presenti. Né astennero
 
dalle comune tenzoni la curva quadriga;
 
dalle comune tenzoni la curva quadriga;
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col male; ché l’arti del debole
 
col male; ché l’arti del debole
 
soverchiano spesso il più forte. V’è nota la furia cruenta
 
soverchiano spesso il più forte. V’è nota la furia cruenta
d’[[Aiace Telamonio|Aiace]], che a notte profonda,
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d’Aiace, che a notte profonda,
 
trafittosi sopra la spada, raccolse da tutti gli [[Elleni]]
 
trafittosi sopra la spada, raccolse da tutti gli [[Elleni]]
 
che a [[Troia]] convennero, biasimo.
 
che a [[Troia]] convennero, biasimo.
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lo avresti a dispetto;
 
lo avresti a dispetto;
 
ma duro, se in zuffa si mesce.
 
ma duro, se in zuffa si mesce.
Un giorno, alla casa d’[[Anteo (1)|Anteo]]
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Un giorno, alla casa d’Antèo
un uomo da [[Tebe (1)|Tebe]] cadmèa giungeva, di piccole membra,
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un uomo da Tebe cadmèa giungeva, di piccole membra,
 
ma d’animo indomito: in [[Libia (3)|Libia]]
 
ma d’animo indomito: in [[Libia (3)|Libia]]
giungea, per pugnare ed abbattere [[Anteo (1)|Anteo]], che a [[Poseidone]] il tempio
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giungea, per pugnare ed abbattere Anteo, che a [[Poseidone]] il tempio
 
copriva coi crani degli ospiti.
 
copriva coi crani degli ospiti.
  
 
V
 
V
 
Strofe
 
Strofe
Era [[Eracle|figliuolo]] d’[[Alcmena]]. E ascese l’[[Olimpo (1)|Olimpo]], quand’ebbe
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Era figliuolo d’[[Alcmena]]. E ascese l’[[Olimpo (1)|Olimpo]], quand’ebbe
 
ogni recesso esplorato di tutta la terra, e del candido
 
ogni recesso esplorato di tutta la terra, e del candido
 
mare scoglioso, ed agevole resa ai nocchieri la rotta.
 
mare scoglioso, ed agevole resa ai nocchieri la rotta.
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felicità soavissima. È caro, è onorato dai Superi;
 
felicità soavissima. È caro, è onorato dai Superi;
 
è d’[[Ebe]] consorte;
 
è d’[[Ebe]] consorte;
è genero d’[[Era]], nell’auree case,
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è genero d’Era, nell’auree case,
  
 
Antistrofe
 
Antistrofe
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con un convivio; e di fiori cingiamo gli altari, bruciamo
 
con un convivio; e di fiori cingiamo gli altari, bruciamo
 
vittime, a onore degli otto suoi figli dall’armi di [[bronzo]],
 
vittime, a onore degli otto suoi figli dall’armi di [[bronzo]],
che di [[Creonte (2)|Creonte]] la figlia, [[Megara (1)|Megara]], gli die’.
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che di Creonte la figlia, Megara, gli die’.
 
Vibra per essi all’occaso di raggi la fiamma che brilla
 
Vibra per essi all’occaso di raggi la fiamma che brilla
 
per tutta la notte;
 
per tutta la notte;
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[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
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