Modifica di Biblioteca:Euripide, Elettra

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Personaggio muto
 
Personaggio muto
 
[[Pilade]]
 
[[Pilade]]
La scena è collocata in una landa montuosa ai confini dell'[[Argolide]], di fronte alla casa di [[Elettra (3)|Elettra]] e del contadino suo sposo. È ancora notte.
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La scena è collocata in una landa montuosa ai confini dell'Argolide, di fronte alla casa di [[Elettra (3)|Elettra]] e del contadino suo sposo. È ancora notte.
  
 
Opera
 
Opera
  
 
CONTADINO
 
CONTADINO
Argolide, antica terra, acque dell'[[Inaco]]! Di qui un giorno re [[Agamennone]] partì con mille navi in guerra contro la [[Troade]], e ne uccise il signore, [[Priamo]], e conquistò la famosa città di [[Dardano (1)|Dardano]]. Rientrato ad [[Argo (4)|Argo]], depose negli alti templi infinite prede dei barbari. La sorte lo aveva favorito, laggiù, ma qui, nel suo palazzo, cadde per l'inganno di [[Clitennestra]], sua sposa, e per mano di [[Egisto]], figlio di [[Tieste]]. Abbandonò, morendo, l'antico scettro di [[Tantalo (1)|Tantalo]], ed ora su questa terra regna [[Egisto]], che ha per compagna l'antica moglie di [[Agamennone]].
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Argolide, antica terra, acque dell'[[Inaco]]! Di qui un giorno re [[Agamennone]] partì con mille navi in guerra contro laTroade, e ne uccise il signore, [[Priamo]], e conquistò la famosa città di Dardano. Rientrato ad Argo, depose negli alti templi infinite prede dei barbari. La sorte lo aveva favorito, laggiù, ma qui, nel suo palazzo, cadde per l'inganno di [[Clitennestra]], sua sposa, e per mano di [[Egisto]], figlio di [[Tieste]]. Abbandonò, morendo, l'antico scettro di Tantalo, ed ora su questa terra regna [[Egisto]], che ha per compagna l'antica moglie di [[Agamennone]].
Aveva lasciato a casa, partendo verso [[Troia]], un maschio di nome [[Oreste (1)|Oreste]] e una fanciulla, [[Elettra (3)|Elettra]], un virgulto. Su [[Oreste (1)|Oreste]], per le trame di [[Egisto]], incombeva la morte, ma ad essa lo strappò il vecchio aio paterno, che lo affidò a Strofio perché lo crescesse nella [[Focide]]. [[Elettra (3)|Elettra]] rimase nel palazzo paterno e, quando la raggiunse il fiore della giovinezza, la richiesero in sposa i primi tra i greci. Ma [[Egisto]], temendo che da un matrimonio con un nobile nascesse un vendicatore di [[Agamennone]], la teneva chiusa nel palazzo e non la concedeva ad alcuno. Poi in lui nacque una nuova paura, che lei di nascosto partorisse un figlio a qualche nobile. Decise allora di ucciderla, ma la madre, che pure è crudele, la salvò dai suoi colpi. Una scusa, per l'assassinio del marito, ce l'aveva, ma l'odio, se i suoi figli venivano uccisi, l'odio doveva temerlo. Per questo ne pensò un'altra, [[Egisto]]. Per [[Oreste (1)|Oreste]], che era in esilio, promise oro a chi l'uccidesse, ed [[Elettra (3)|Elettra]], [[Elettra (3)|Elettra]] la diede a me, che la sposassi. A me, che discendo da padri micenei: chi può contestarmi questa origine? Veri micenei, sicuro, ma poveri di sostanze, per cui l'origine si perde. [[Elettra (3)|Elettra]] la diede a un debole per indebolire il suo timore. Fosse toccata ad un uomo di rango, si sarebbe risvegliato il sangue assopito di [[Agamennone]], e la giustizia avrebbe raggiunto [[Egisto]]. Ma io, [[Cipride]] me ne è testimone, io non ho umiliato [[Elettra (3)|Elettra]] nel mio letto. Lei è vergine, sempre. Ho avuto in moglie la figlia di potenti, non ne sono degno, avrei vergogna di recarle offesa. E compiango il povero [[Oreste (1)|Oreste]] che a parole, ma solo a parole, è mio cognato - perché se mai ritornerà ad [[Argo (4)|Argo]] vedrà le squallide nozze della sorella. Chi mi dice pazzo perché non la tocco, la giovane vergine che ho in casa, ricordi bene che, misurando la ragione con un metro sbagliato, finisce lui nel numero dei pazzi.
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Aveva lasciato a casa, partendo verso [[Troia]], un maschio di nome [[Oreste (1)|Oreste]] e una fanciulla, [[Elettra (3)|Elettra]], un virgulto. Su [[Oreste (1)|Oreste]], per le trame di [[Egisto]], incombeva la morte, ma ad essa lo strappò il vecchio aio paterno, che lo affidò a Strofio perché lo crescesse nella [[Focide]]. [[Elettra (3)|Elettra]] rimase nel palazzo paterno e, quando la raggiunse il fiore della giovinezza, la richiesero in sposa i primi tra i greci. Ma [[Egisto]], temendo che da un matrimonio con un nobile nascesse un vendicatore di [[Agamennone]], la teneva chiusa nel palazzo e non la concedeva ad alcuno. Poi in lui nacque una nuova paura, che lei di nascosto partorisse un figlio a qualche nobile. Decise allora di ucciderla, ma la madre, che pure è crudele, la salvò dai suoi colpi. Una scusa, per l'assassinio del marito, ce l'aveva, ma l'odio, se i suoi figli venivano uccisi, l'odio doveva temerlo. Per questo ne pensò un'altra, [[Egisto]]. Per [[Oreste (1)|Oreste]], che era in esilio, promise oro a chi l'uccidesse, ed [[Elettra (3)|Elettra]], [[Elettra (3)|Elettra]] la diede a me, che la sposassi. A me, che discendo da padri micenei: chi può contestarmi questa origine? Veri micenei, sicuro, ma poveri di sostanze, per cui l'origine si perde. [[Elettra (3)|Elettra]] la diede a un debole per indebolire il suo timore. Fosse toccata ad un uomo di rango, si sarebbe risvegliato il sangue assopito di [[Agamennone]], e la giustizia avrebbe raggiunto [[Egisto]]. Ma io, [[Cipride]] me ne è testimone, io non ho umiliato [[Elettra (3)|Elettra]] nel mio letto. Lei è vergine, sempre. Ho avuto in moglie la figlia di potenti, non ne sono degno, avrei vergogna di recarle offesa. E compiango il povero [[Oreste (1)|Oreste]] che a parole, ma solo a parole, è mio cognato - perché se mai ritornerà ad Argo vedrà le squallide nozze della sorella. Chi mi dice pazzo perché non la tocco, la giovane vergine che ho in casa, ricordi bene che, misurando la ragione con un metro sbagliato, finisce lui nel numero dei pazzi.
  
 
ELETTRA
 
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ORESTE
 
ORESTE
Io ti considero, [[Pilade]], il primo per fedeltà fra gli uomini, come amico e come ospite. Tu solo, fra gli amici, hai avuto riguardo per me, nello stato in cui sono ridotto dalla persecuzione di [[Egisto]], che ha assassinato mio padre, lui e mia madre, maledetta. E ora sono qui, in [[Argo (4)|Argo]], vengo dalla sacra dimora di [[Apollo]], all'insaputa di tutti, per ripagare con la morte gli assassini di mio padre. Ho pianto questa notte, presso la sua tomba, ho offerto una ciocca di capelli, ho versato sui carboni ardenti sangue di pecora sgozzata, sfuggendo ai tiranni di questa
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Io ti considero, [[Pilade]], il primo per fedeltà fra gli uomini, come amico e come ospite. Tu solo, fra gli amici, hai avuto riguardo per me, nello stato in cui sono ridotto dalla persecuzione di [[Egisto]], che ha assassinato mio padre, lui e mia
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madre, maledetta. E ora sono qui, in Argo, vengo dalla sacra dimora di [[Apollo]],
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all'insaputa di tutti, per ripagare con la morte gli assassini di mio padre. Ho pianto questa notte, presso la sua tomba, ho offerto una ciocca di capelli, ho versato
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sui carboni ardenti sangue di pecora sgozzata, sfuggendo ai tiranni di questa
 
terra. E non mi spingerò dentro le mura. Avevo in mente due piani, arrestandomi al confine: riparare in terra straniera, se le spie di [[Egisto]] mi scoprono, mettermi
 
terra. E non mi spingerò dentro le mura. Avevo in mente due piani, arrestandomi al confine: riparare in terra straniera, se le spie di [[Egisto]] mi scoprono, mettermi
in cerca di mia sorella. Dicono che è sposata, che non vive più a palazzo, come vergine. Io desidero incontrarla, averla a fianco nella vendetta, sapere da lei con precisione tutto ciò che avviene fra le mura. Ma [[Eos]] leva ormai il suo candido volto: allontaniamoci da questo sentiero battuto. Dovrà pure apparirci qualcuno, un contadino, una donna di casa, a cui chiedere se mia sorella abita in questi dintorni. Ma ecco, là c'è una serva: viene dalla fonte portando sui capelli corti una brocca d'acqua. [[Pilade]], fermiamoci e facciamole qualche domanda: ci darà forse notizie di ciò per cui siamo qui, in [[Argo (4)|Argo]].
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in cerca di mia sorella. Dicono che è sposata, che non vive più a palazzo, come
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vergine. Io desidero incontrarla, averla a fianco nella vendetta, sapere da lei con precisione tutto ciò che avviene fra le mura. Ma [[Eos]] leva ormai il suo candido volto: allontaniamoci da questo sentiero battuto. Dovrà pure apparirci qualcuno, un contadino, una donna di casa, a cui chiedere se mia sorella abita in questi dintorni. Ma ecco, là c'è una serva: viene dalla fonte portando sui capelli corti una brocca d'acqua. [[Pilade]], fermiamoci e facciamole qualche domanda: ci darà forse notizie di ciò per cui siamo qui, in Argo.
  
 
ELETTRA
 
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torna a vendicare il sangue,
 
torna a vendicare il sangue,
 
ignobilmente sparso, di nostro padre,
 
ignobilmente sparso, di nostro padre,
volgi a [[Argo (4)|Argo]] i tuoi passi di esule.
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volgi a Argo i tuoi passi di esule.
 
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Giù la brocca, toglila dal mio capo,
 
Giù la brocca, toglila dal mio capo,
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hanno proclamato una festa di tre giorni:
 
hanno proclamato una festa di tre giorni:
 
tutte le ragazze si preparano
 
tutte le ragazze si preparano
ad andare al tempio di [[Era]].
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ad andare al tempio di Era.
  
 
ELETTRA
 
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non penso a feste o a gioielli.
 
non penso a feste o a gioielli.
 
Non guiderò i cori
 
Non guiderò i cori
delle ragazze di [[Argo (4)|Argo]],
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delle ragazze di Argo,
 
non volteggerò nelle danze.
 
non volteggerò nelle danze.
 
Le notti, le passo a singhiozzare
 
Le notti, le passo a singhiozzare
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ORESTE
 
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Cosa potrebbe fare [[Oreste (1)|Oreste]] adesso, se tornasse ad [[Argo (4)|Argo]]?
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Cosa potrebbe fare [[Oreste (1)|Oreste]] adesso, se tornasse ad Argo?
  
 
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E tu saresti al suo fianco, e avresti il coraggio di uccidere tua madre?
 
E tu saresti al suo fianco, e avresti il coraggio di uccidere tua madre?
 
 
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Con l'identica scure con cui fu colpito il padre.
 
Con l'identica scure con cui fu colpito il padre.
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Parlerei, se fosse necessario; ma è pur necessario esporre a un amico come si è accanito il destino su me e su mio padre. E visto che mi spingi a parlare, ti prego, ripeti a [[Oreste (1)|Oreste]] le disgrazie, mie e quelle di mio padre: che cenci indosso, lo squallore che mi opprime, in che stamberga vivo, lontana dalla reggia. A fatica, da sola, devo tessermi i pepli, per poter rivestire il mio corpo; e vado io stessa a attingere acqua alla sorgente. A cerimonie o danze non partecipo, evito la compagnia delle donne sposate, sono vergine, scaccio il ricordo di [[Castore]], a cui, quand'era mortale, mi promisero in sposa come consanguinea. Mia madre intanto siede in trono, nel fasto del bottino frigio, accanto al suo seggio stanno le ancelle, che mio padre portò dall'Asia come preda, cinte di vesti sfarzose dalle fibbie d'oro. Il sangue nero di mio padre imputridisce ancora nelle stanze e l'assassino sale sui suoi carri, li guida, stringe altezzoso nelle sue mani omicide lo scettro con cui l'eroe comandava ai Greci. Priva di onori la tomba di [[Agamennone]]
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Parlerei, se fosse necessario; ma è pur necessario esporre a un amico come si è
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accanito il destino su me e su mio padre. E visto che mi spingi a parlare, ti prego, ripeti a [[Oreste (1)|Oreste]] le disgrazie, mie e quelle di mio padre: che cenci indosso, lo
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squallore che mi opprime, in che stamberga vivo, lontana dalla reggia. A fatica,
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da sola, devo tessermi i pepli, per poter rivestire il mio corpo; e vado io stessa a attingere acqua alla sorgente. A cerimonie o danze non partecipo, evito la compagnia delle donne sposate, sono vergine, scaccio il ricordo di [[Castore]], a
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cui, quand'era mortale, mi promisero in sposa come consanguinea. Mia madre intanto siede in trono, nel fasto del bottino frigio, accanto al suo seggio stanno le
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ancelle, che mio padre portò dall'Asia come preda, cinte di vesti sfarzose dalle
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fibbie d'oro. Il sangue nero di mio padre imputridisce ancora nelle stanze e l'assassino sale sui suoi carri, li guida, stringe altezzoso nelle sue mani omicide lo
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scettro con cui l'eroe comandava ai Greci. Priva di onori la tomba di [[Agamennone]]
 
è disprezzata, non conosce né libagioni né rami di mirto: l'ara rimane deserta di offerte funebri. Fradicio di vino, lo sposo di mia madre, il grand'uomo, come lo chiamano, calpesta la tomba di mio padre, lancia pietre su pietre sul tumulo e osa gettarci in viso questi insulti: «Dov'è [[Oreste (1)|Oreste]], tuo figlio? È qui, non è vero? e difende da forte la tua tomba!» Così fa l'insolente, perché è lontano [[Oreste (1)|Oreste]].
 
è disprezzata, non conosce né libagioni né rami di mirto: l'ara rimane deserta di offerte funebri. Fradicio di vino, lo sposo di mia madre, il grand'uomo, come lo chiamano, calpesta la tomba di mio padre, lancia pietre su pietre sul tumulo e osa gettarci in viso questi insulti: «Dov'è [[Oreste (1)|Oreste]], tuo figlio? È qui, non è vero? e difende da forte la tua tomba!» Così fa l'insolente, perché è lontano [[Oreste (1)|Oreste]].
Questo, straniero, ti prego di riferire. Sono molti che mandano il messaggio, io ne sono l'interprete: le mani, la lingua parlano, il mio cuore angosciato, il mio capo raso, e il padre. Sarebbe vergogna se mentre [[Agamennone]] ha fatto strage dei [[Troiani]], [[Oreste (1)|Oreste]] non riuscisse ad abbattere da solo una persona sola, lui che è giovane d'anni e di più nobile sangue.
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Questo, straniero, ti prego di riferire. Sono molti che mandano il messaggio, io
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ne sono l'interprete: le mani, la lingua parlano, il mio cuore angosciato, il mio capo raso, e il padre. Sarebbe vergogna se mentre [[Agamennone]] ha fatto strage
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dei [[Troiani]], [[Oreste (1)|Oreste]] non riuscisse ad abbattere da solo una persona sola, lui che
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è giovane d'anni e di più nobile sangue.
  
 
CORO
 
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CONTADINO
 
CONTADINO
Ehi, stranieri sulla soglia di casa mia. Chi sono? Perché questa visita alla mia povera casa? Cercano di me? Per una donna è vergognoso fermarsi con dei giovani.
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Ehi, stranieri sulla soglia di casa mia. Chi sono? Perché questa visita alla mia
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povera casa? Cercano di me? Per una donna è vergognoso fermarsi con dei giovani.
  
 
ELETTRA
 
ELETTRA
O caro, non farti assalire dal sospetto: saprai subito di che si parlava. Questi stranieri sono venuti da me con notizie di [[Oreste (1)|Oreste]]. E voi, stranieri, scusate le sue parole.
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O caro, non farti assalire dal sospetto: saprai subito di che si parlava. Questi
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stranieri sono venuti da me con notizie di [[Oreste (1)|Oreste]]. E voi, stranieri, scusate le sue parole.
  
 
CONTADINO
 
CONTADINO
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ELETTRA
 
ELETTRA
Tu che sai la miseria della tua casa, povero caro, perché hai invitato questi stranieri, di condizione tanto superiore?
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Tu che sai la miseria della tua casa, povero caro, perché hai invitato questi
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stranieri, di condizione tanto superiore?
  
 
CONTADINO
 
CONTADINO
Perché? Se sono, come sembrano, di nobile animo, non resteranno soddisfatti anche del poco?
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Perché? Se sono, come sembrano, di nobile animo, non resteranno soddisfatti
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anche del poco?
  
 
ELETTRA
 
ELETTRA
Il tuo stato è molto modesto. Ma dal momento che lo sbaglio è fatto, recati dal vecchio aio paterno. È un amico. Lo troverai dove il fiume Tanao separa la terra argiva da quella spartana: espulso dalla città, fa pascolare laggiù le sue greggi. Pregalo di venire, perché ho ospiti in casa, e di portare qualcosa da mangiare. Ne sarà felice e renderà grazie agli dei, sentendo che è vivo [[Oreste (1)|Oreste]], che lui salvò, bambino, dalla morte. Certo nel palazzo paterno, da parte di mia madre non avrei nulla: sarebbe una brutta notizia, per quella sciagurata, se venisse a sapere che [[Oreste (1)|Oreste]] è vivo.
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Il tuo stato è molto modesto. Ma dal momento che lo sbaglio è fatto, recati dal
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vecchio aio paterno. È un amico. Lo troverai dove il fiume Tanao separa la terra argiva da quella spartana: espulso dalla città, fa pascolare laggiù le sue greggi. Pregalo di venire, perché ho ospiti in casa, e di portare qualcosa da mangiare. Ne sarà felice e renderà grazie agli dei, sentendo che è vivo [[Oreste (1)|Oreste]], che lui salvò, bambino, dalla morte. Certo nel palazzo paterno, da parte di mia madre non avrei nulla: sarebbe una brutta notizia, per quella sciagurata, se venisse a sapere che [[Oreste (1)|Oreste]] è vivo.
  
 
CONTADINO
 
CONTADINO
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fatica d'[[Efesto]], forgiato sull'incudine d'oro,
 
fatica d'[[Efesto]], forgiato sull'incudine d'oro,
 
lo portavano su per il [[Pelio]],
 
lo portavano su per il [[Pelio]],
per le pendici del monte sacro, l'[[Ossa (2)|Ossa]];
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per le pendici del monte sacro, l'Ossa;
 
andavano cercando, per gli [[Atridi]],
 
andavano cercando, per gli [[Atridi]],
 
il giovane eroe, là dove
 
il giovane eroe, là dove
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piede veloce, luce della Grecia.
 
piede veloce, luce della Grecia.
 
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Nei porti di [[Nauplia]]
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Nei porti di Nauplia
 
da qualcuno tornato da [[Troia]]
 
da qualcuno tornato da [[Troia]]
 
ho sentito parlare del tuo scudo,
 
ho sentito parlare del tuo scudo,
 
figlio di [[Teti (2)|Teti]]: splendido,
 
figlio di [[Teti (2)|Teti]]: splendido,
 
tutto istoriato di figure,
 
tutto istoriato di figure,
che sono di incubo ai [[Frigi]].
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che sono di incubo ai Frigi.
 
Nell'orlo, [[Perseo (1)|Perseo]], librato sul mare
 
Nell'orlo, [[Perseo (1)|Perseo]], librato sul mare
 
con i calzari alati:
 
con i calzari alati:
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la leonessa spirante fuoco e dalle unghie rapaci, la [[Chimera (1)|Chimera]],
 
la leonessa spirante fuoco e dalle unghie rapaci, la [[Chimera (1)|Chimera]],
 
affretta la corsa,
 
affretta la corsa,
scorgendo il puledro di [[Pirene (4)|Pirene]], [[Pegaso]].
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scorgendo il puledro di Pirene, [[Pegaso]].
 
ep.
 
ep.
 
Sulla spada avida di sangue,
 
Sulla spada avida di sangue,
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AIO
 
AIO
 
Dov'è, dov'è la mia giovane signora, la principessa, la figlia di quell'[[Agamennone]] che ho allevato quand'era bambino?
 
Dov'è, dov'è la mia giovane signora, la principessa, la figlia di quell'[[Agamennone]] che ho allevato quand'era bambino?
Com'è ripida la salita a questa casa, per un vecchio rugoso come me! Ma schiena curva e ginocchio vacillante cosa importano, quando bisogna raggiungere gli amici?
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Com'è ripida la salita a questa casa, per un vecchio rugoso come me! Ma schiena
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curva e ginocchio vacillante cosa importano, quando bisogna raggiungere gli amici?
 
O figlia, solo ora ti vedo sulla soglia, sono qui con un agnello del mio gregge, è da latte, l'ho tolto alla madre, e corone di fiori, e caci levati dalle fiscelle, e questo vino vecchio e profumato, tesoro di [[Dioniso]]. È poco, ma delizioso, se ne versi una tazza in quest'altro meno robusto. Avanti, qualcuno porti i doni agli ospiti, in casa: io, con un lembo dei miei stracci, voglio asciugarmi gli occhi dalle lacrime.
 
O figlia, solo ora ti vedo sulla soglia, sono qui con un agnello del mio gregge, è da latte, l'ho tolto alla madre, e corone di fiori, e caci levati dalle fiscelle, e questo vino vecchio e profumato, tesoro di [[Dioniso]]. È poco, ma delizioso, se ne versi una tazza in quest'altro meno robusto. Avanti, qualcuno porti i doni agli ospiti, in casa: io, con un lembo dei miei stracci, voglio asciugarmi gli occhi dalle lacrime.
  
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Invano, sì, ma non è questo che mi ha commosso. Venendo qui, ho fatto una deviazione per visitare la sua tomba: mi sono inginocchiato e ho pianto in solitudine, ho versato libagioni, ho aperto l'otre che avevo per gli ospiti, ho versato vino, ho deposto mirto intorno alla tomba. Ma sul tumulo, ho visto, c'era una pecora nera immolata, e sangue versato da non molto, e una ciocca di riccioli biondi. Figlia, mi sono chiesto con stupore chi aveva avuto il coraggio di accostarsi alla tomba: certo non uno di Argo! Forse è tornato di nascosto tuo fratello e ha voluto vedere il misero tumulo del padre, rendergli onore. Questa ciocca, accostala ai tuoi capelli e guarda se il colore è identico: di solito hanno molti tratti fisici in comune i nati dal medesimo sangue paterno.
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Invano, sì, ma non è questo che mi ha commosso. Venendo qui, ho fatto una
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deviazione per visitare la sua tomba: mi sono inginocchiato e ho pianto in solitudine, ho versato libagioni, ho aperto l'otre che avevo per gli ospiti, ho versato vino, ho deposto mirto intorno alla tomba. Ma sul tumulo, ho visto, c'era una pecora nera immolata, e sangue versato da non molto, e una ciocca di riccioli biondi. Figlia, mi sono chiesto con stupore chi aveva avuto il coraggio di accostarsi
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alla tomba: certo non uno di Argo! Forse è tornato di nascosto tuo fratello e ha
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voluto vedere il misero tumulo del padre, rendergli onore. Questa ciocca, accostala ai tuoi capelli e guarda se il colore è identico: di solito hanno molti tratti fisici in comune i nati dal medesimo sangue paterno.
  
 
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