Modifica di Biblioteca:Euripide, Ciclope

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Coro dei satiri
 
Coro dei satiri
 
[[Ulisse|Odisseo]]
 
[[Ulisse|Odisseo]]
[[Ciclopi|Ciclope]]
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Ciclope
 
Opera
 
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SILENO
 
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O [[Bromio (2)|Bromio]], per causa tua quante traversie sto passando e quante ne ho passate all'epoca in cui ero giovane e forte. La prima volta, quando tu reso pazzo da [[Era]], te ne partisti, abbandonando le tue nutrici, le [[Ninfe]] dei boschi. Poi quando nelle lotte contro i [[Giganti]] mi collocai al tuo fianco, alla tua destra, come compagno d'armi, e uccisi [[Encelado (1)|Encelado]], trapassandogli lo scudo con la lancia. Però, non starò mica raccontando un sogno?
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O Bromio, per causa tua quante traversie sto passando e quante ne ho passate all'epoca in cui ero giovane e forte. La prima volta, quando tu reso pazzo da Era, te ne partisti, abbandonando le tue nutrici, le [[Ninfe]] dei boschi. Poi quando nelle lotte contro i Giganti mi collocai al tuo fianco, alla tua destra, come compagno d'armi, e uccisi Encelado, trapassandogli lo scudo con la lancia. Però, non starò mica raccontando un sogno?
No, per [[Zeus]], mostrai a [[Dioniso]] le spoglie del nemico! E ora mi sobbarco a una fatica ancora peggiore. [[Era]] ti scatenò contro i pirati tirrenici, una brutta razza, perché ti vendessero in lontane contrade. Appena saputa la cosa, mi misi in mare, con i miei figli, per rintracciarti: dall'alto della poppa governavo la barra del timone e i miei figli, seduti ai banchi, inargentavano il glauco mare con rumorosa voga, cercando te, signore. Eravamo all'altezza del promontorio [[Malea]] quando un vento di levante investe la nave e ci butta su questa rupe rocciosa dell'[[Etna]], dove i figli del dio del mare, i [[Ciclopi]], abitano in caverne solitarie: hanno un occhio solo e sono degli assassini. Uno di loro ci cattura e viviamo da schiavi in casa sua: lo chiamano, il nostro padrone, [[Polifemo (1)|Polifemo]]. Sono finiti i tripudi dei baccanali: adesso ci occupiamo delle greggi dell'empio Ciclope. I miei figli, che sono più giovani, portano al pascolo le pecore giovani: il mio compito invece è di restare qui, di riempire gli abbeveratoi, di spazzare le stanze, di servire immondi pasti al sacrilego Ciclope. E ora, questi sono gli ordini, devo scopare la casa con questa ramazza di ferro, per ricevere il mio signore, il Ciclope.
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No, per [[Zeus]], mostrai a [[Dioniso]] le spoglie del nemico! E ora mi sobbarco a una fatica ancora peggiore. Era ti scatenò contro i pirati tirrenici, una brutta razza, perché ti vendessero in lontane contrade. Appena saputa la cosa, mi misi in mare, con i miei figli, per rintracciarti: dall'alto della poppa governavo la barra del timone e i miei figli, seduti ai banchi, inargentavano il glauco mare con rumorosa voga, cercando te, signore. Eravamo all'altezza del promontorio Malea quando un vento di levante investe la nave e ci butta su questa rupe rocciosa dell'Etna, dove i figli del dio del mare, i [[Ciclopi]], abitano in caverne solitarie: hanno un occhio solo e sono degli assassini. Uno di loro ci cattura e viviamo da schiavi in casa sua: lo chiamano, il nostro padrone, [[Polifemo (1)|Polifemo]]. Sono finiti i tripudi dei baccanali: adesso ci occupiamo delle greggi dell'empio Ciclope. I miei figli, che sono più giovani, portano al pascolo le pecore giovani: il mio compito invece è di restare qui,
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di riempire gli abbeveratoi, di spazzare le stanze, di servire immondi pasti al sacrilego Ciclope. E ora, questi sono gli ordini, devo scopare la casa con questa ramazza di ferro, per ricevere il mio signore, il Ciclope.
 
Ma ecco, vedo arrivare i ragazzi che riconducono all'ovile le pecore. Ma che roba è questa? Uno strepito di sicìnnidi?
 
Ma ecco, vedo arrivare i ragazzi che riconducono all'ovile le pecore. Ma che roba è questa? Uno strepito di sicìnnidi?
Credete davvero di essere ai tempi in cui, di scorta a [[Dioniso]] nelle baldorie, venivate sotto la casa di [[Altea (1)|Altea]], danzando voluttuosamente al suono della lira?
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Credete davvero di essere ai tempi in cui, di scorta a [[Dioniso]] nelle baldorie, venivate sotto la casa di Altea, danzando voluttuosamente al suono della lira?
 
CORO
 
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Ohéi, bada, ora ti tiro un sasso.
 
Ohéi, bada, ora ti tiro un sasso.
 
Ma quando rientrerai, cornuto,
 
Ma quando rientrerai, cornuto,
nell'ovile del [[Polifemo (1)|Ciclope]],
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nell'ovile del Ciclope,
 
il selvatico pastore?
 
il selvatico pastore?
 
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ant.
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nel cuore delle rupi etnee?
 
nel cuore delle rupi etnee?
 
ep
 
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Qui non ci sono [[Bromio (2)|Bromio]], i suoi cori,
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Qui non ci sono Bromio, i suoi cori,
le [[Menadi|Baccanti]] che portano il tirso,
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le Baccanti che portano il tirso,
 
qui non ci sono fragori di timpani
 
qui non ci sono fragori di timpani
 
accanto alle fonti ricche d'acqua,
 
accanto alle fonti ricche d'acqua,
 
né stilla il vino ambrato.
 
né stilla il vino ambrato.
Né io intono con le [[Ninfe]], come a [[Nisa (4)|Nisa]],
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Né io intono con le [[Ninfe]], come a Nisa,
 
il canto dell'evoè, dell'evoè
 
il canto dell'evoè, dell'evoè
 
in onore di [[Afrodite]],
 
in onore di [[Afrodite]],
 
quando volavo in caccia delle dee
 
quando volavo in caccia delle dee
con le [[Menadi|Baccanti]] dai candidi piedi.
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con le Baccanti dai candidi piedi.
 
O caro, caro [[Dioniso]], dove vaghi solitario,
 
O caro, caro [[Dioniso]], dove vaghi solitario,
 
scuotendo la bionda chioma?
 
scuotendo la bionda chioma?
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Muovetevi: ma perché tanta fretta, padre?
 
Muovetevi: ma perché tanta fretta, padre?
 
SILENO
 
SILENO
Scorgo sulla riva la sagoma di una nave greca e dei rematori, con il loro capo, si stanno dirigendo in questa direzione. Portano sulle spalle delle ceste vuote - avranno bisogno di viveri - e recipienti per l'acqua. Poveri disgraziati: chi saranno mai? Ignorano che padrone è [[Polifemo (1)|Polifemo]] e quanto inospitale è la dimora in cui mettono piede e che sfortuna li ha indirizzati verso le fauci di un Ciclope antropofago. Ma state zitti: cerchiamo di sapere da dove sono capitati a questa rupe etnea, in [[Sicilia]].
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Scorgo sulla riva la sagoma di una nave greca e dei rematori, con il loro capo, si stanno dirigendo in questa direzione. Portano sulle spalle delle ceste vuote - avranno bisogno di viveri - e recipienti per l'acqua. Poveri disgraziati: chi saranno mai? Ignorano che padrone è [[Polifemo (1)|Polifemo]] e quanto inospitale è la dimora in cui mettono piede e che sfortuna li ha indirizzati verso le fauci di un Ciclope antropofago. Ma state zitti: cerchiamo di sapere da dove sono capitati a questa rupe etnea, in Sicilia.
 
ODISSEO
 
ODISSEO
Stranieri, sapreste indicarmi dove attingere acqua per placare la sete e qualcuno disposto a vendere cibo a marinai affamati? Ma ho le traveggole? Mi sembra di essere giunto a una città di Bromio: vedo una folla di [[Satiri]] davanti alle grotte. Rivolgo il mio saluto, innanzitutto, al più anziano.
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Stranieri, sapreste indicarmi dove attingere acqua per placare la sete e qualcuno disposto a vendere cibo a marinai affamati? Ma ho le traveggole? Mi sembra di essere giunto a una città di Bromio: vedo una folla di Satiri davanti alle grotte. Rivolgo il mio saluto, innanzitutto, al più anziano.
 
SILENO
 
SILENO
 
Salute a te, straniero. Dicci chi sei e quale è la tua patria.
 
Salute a te, straniero. Dicci chi sei e quale è la tua patria.
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Sono io in persona: non offendermi.
 
Sono io in persona: non offendermi.
 
SILENO
 
SILENO
Da dove vieni, con la tua nave, qui in [[Sicilia]]?
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Da dove vieni, con la tua nave, qui in Sicilia?
 
ODISSEO
 
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Torno da [[Troia|Ilio]], dall'impresa di [[Troia]].
 
Torno da [[Troia|Ilio]], dall'impresa di [[Troia]].
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Ma in che paese siamo, precisamente, e chi ci abita?
 
Ma in che paese siamo, precisamente, e chi ci abita?
 
SILENO
 
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Davanti a te c'è l'[[Etna]], il monte più alto della [[Sicilia]].
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Davanti a te c'è l'Etna, il monte più alto della Sicilia.
 
ODISSEO
 
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Dove sono le mura e le torri cittadine?
 
Dove sono le mura e le torri cittadine?
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Ma lui, il Ciclope, dov'è? Dentro la grotta?
 
Ma lui, il Ciclope, dov'è? Dentro la grotta?
 
SILENO
 
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No, è fuori con i cani, sull'[[Etna]], a caccia di bestie feroci.
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No, è fuori con i cani, sull'Etna, a caccia di bestie feroci.
 
ODISSEO
 
ODISSEO
 
Senti, come possiamo levar le ancore da questo paese?
 
Senti, come possiamo levar le ancore da questo paese?
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Non tanto: la grotta offre molti ripari.
 
Non tanto: la grotta offre molti ripari.
 
ODISSEO
 
ODISSEO
No, si sentirebbe molto umiliata [[Troia]] se fuggissimo davanti a un uomo solo, dopo che io molte volte tenni testa in battaglia a miriadi di [[Frigi]]. Se bisogna morire, moriamo con dignità, oppure salviamoci, ma conservando l'antica gloria.
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No, si sentirebbe molto umiliata [[Troia]] se fuggissimo davanti a un uomo solo, dopo che io molte volte tenni testa in battaglia a miriadi di Frigi. Se bisogna morire, moriamo con dignità, oppure salviamoci, ma conservando l'antica gloria.
 
CICLOPE
 
CICLOPE
 
Fermi, scansatevi. Cosa sta succedendo? Fannulloni! Cosa sono questi baccanali? Qui non c'è posto per [[Dioniso]], per nacchere di [[bronzo]] e strepito di timpani. Come stanno, là dentro, i miei agnellini novelli? Sono già attaccati e se ne vanno da soli alle poppe? I canestri di giunco sono già colmi di formaggi freschi? Cos'è questo silenzio? Cosa avete da dire? Presto qualcuno di voi lo farò piangere con questo bastone. E non guardate per terra, tirate su la testa.
 
Fermi, scansatevi. Cosa sta succedendo? Fannulloni! Cosa sono questi baccanali? Qui non c'è posto per [[Dioniso]], per nacchere di [[bronzo]] e strepito di timpani. Come stanno, là dentro, i miei agnellini novelli? Sono già attaccati e se ne vanno da soli alle poppe? I canestri di giunco sono già colmi di formaggi freschi? Cos'è questo silenzio? Cosa avete da dire? Presto qualcuno di voi lo farò piangere con questo bastone. E non guardate per terra, tirate su la testa.
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Se dico menzogne.
 
Se dico menzogne.
 
SILENO
 
SILENO
Per [[Poseidone]], padre tuo, per il grande [[Tritone]], per [[Nereo]], per [[Calipso (1)|Calipso]] e le vergini figlie di [[Nereo]], per le sacre onde e tutte le sottospecie di pesci ti giuro, mio piccolo e bellissimo Ciclope, padroncino mio, ti giuro che non ho venduto agli stranieri la tua roba. Se non è vero, che venga un accidente a questi miei poveri figli, ai quali sono affezionatissimo.
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Per [[Poseidone]], padre tuo, per il grande [[Tritone]], per [[Nereo]], per Calipso e le vergini figlie di [[Nereo]], per le sacre onde e tutte le sottospecie di pesci ti giuro, mio piccolo e bellissimo Ciclope, padroncino mio, ti giuro che non ho venduto agli stranieri la tua roba. Se non è vero, che venga un accidente a questi miei poveri figli, ai quali sono affezionatissimo.
 
CORO
 
CORO
 
Che venga a te l'accidente. Ti ho visto io in persona vendere gli agnelli agli stranieri. Che possa morire mio padre, se dico bugie. E tu non essere ingiusto con gli stranieri.
 
Che venga a te l'accidente. Ti ho visto io in persona vendere gli agnelli agli stranieri. Che possa morire mio padre, se dico bugie. E tu non essere ingiusto con gli stranieri.
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Precisamente. Ci sobbarcammo sino in fondo a un'impresa tremenda.
 
Precisamente. Ci sobbarcammo sino in fondo a un'impresa tremenda.
 
CICLOPE
 
CICLOPE
Che spedizione vergognosa! Far vela contro la terra dei [[Frigi]] a causa di una donna!
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Che spedizione vergognosa! Far vela contro la terra dei Frigi a causa di una donna!
 
ODISSEO
 
ODISSEO
Fu opera di un dio, non accusare nessun mortale. O nobile figlio di un celeste, noi ti preghiamo e diciamo apertamente: non essere così crudele da uccidere uomini giunti in veste amichevole alla tua terra, non farne empio cibo per le tue mascelle. Per merito nostro, signore, tuo padre possiede ancora i suoi templi che dominano i golfi della terra ellenica. Il sacro porto di [[Tenaro (4)|Tenaro]] è rimasto intatto e così le profonde insenature della [[Malea]], sono salvi la roccia argentifera cara ad [[Atena]] e i rifugi di [[Geresto]]. Non abbiamo messo nelle mani dei Frigi la sorte della Grecia, sarebbe stata una penosa vergogna . A questi benefici partecipi pure tu, perché è terra greca anche la caverna dove abiti, ai piedi dell'[[Etna]], la roccia che gronda fuoco. Se poi disprezzi le mie parole, ascolta: una legge tra i mortali impone di accogliere i supplici semidistrutti da un naufragio, di dar loro doni ospitali e rifornirli di vesti, e non invece di infilzarli su spiedi di bue per riempirsene pancia e ganasce. La terra di [[Priamo]] ha spopolato sin troppo la Grecia, bevendo il sangue di molti guerrieri caduti in battaglia, ha reso vedove le spose, ha sventuratamente tolto i figli a madri vecchie, a padri canuti. Se ora vuoi arrostire i superstiti, consumando un pasto orrendo, che cosa ci rimane ancora? Dammi retta, Ciclope, frena la voracità delle tue mascelle, anteponi la pietà all'empietà: ricordalo, i guadagni disonesti hanno per contropartita amari castighi.
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Fu opera di un dio, non accusare nessun mortale. O nobile figlio di un celeste, noi ti preghiamo e diciamo apertamente: non essere così crudele da uccidere uomini giunti in veste amichevole alla tua terra, non farne empio cibo per le tue mascelle. Per merito nostro, signore, tuo padre possiede ancora i suoi templi che dominano i golfi della terra ellenica. Il sacro porto di Tenaro è rimasto intatto e così le profonde insenature della Malea, sono salvi la roccia argentifera cara ad [[Atena]] e i rifugi di Geresto. Non abbiamo messo nelle mani dei Frigi la sorte della Grecia, sarebbe stata una penosa vergogna . A questi benefici partecipi pure tu, perché è terra greca anche la caverna dove abiti, ai piedi dell'Etna, la roccia che gronda fuoco. Se poi disprezzi le mie parole, ascolta: una legge tra i mortali impone di accogliere i supplici semidistrutti da un naufragio, di dar loro doni ospitali e rifornirli di vesti, e non invece di infilzarli su spiedi di bue per riempirsene pancia e ganasce. La terra di [[Priamo]] ha spopolato sin troppo la Grecia, bevendo il sangue di molti guerrieri caduti in battaglia, ha reso vedove le spose, ha sventuratamente tolto i figli a madri vecchie, a padri canuti. Se ora vuoi arrostire i superstiti, consumando un pasto orrendo, che cosa ci rimane ancora? Dammi retta, Ciclope, frena la voracità delle tue mascelle, anteponi la pietà all'empietà: ricordalo, i guadagni disonesti hanno per contropartita amari castighi.
 
SILENO
 
SILENO
 
Ciclope, vorrei darti un consiglio: la carne di quest'uomo mangiala tutta, senza lasciarne neanche un pezzetto. Basta che tu dia un morso alla sua lingua e diventerai tutto sagacia e loquacità.
 
Ciclope, vorrei darti un consiglio: la carne di quest'uomo mangiala tutta, senza lasciarne neanche un pezzetto. Basta che tu dia un morso alla sua lingua e diventerai tutto sagacia e loquacità.
 
CICLOPE
 
CICLOPE
Caro il mio ometto, per le persone intelligenti il vero dio è la ricchezza, tutto il resto si riduce a chiacchiere e belle frasi. Io porgo un bel saluto ai promontori dove si trovano i templi di mio padre: come mai hai tirato fuori questi discorsi? Io non rabbrividisco, straniero, di fronte ai fulmini di [[Zeus]] e non so in cosa [[Zeus]] sia un dio più potente di me. Del resto non mi curo, e te ne spiego la ragione. Quando dall'alto [[Zeus]] rovescia pioggia sulla terra, io rimango al riparo in questa grotta, mi mangio un vitello arrosto o qualche animale selvatico. Disteso pancia all'aria, me la innaffio per bene scolandomi un'anfora di latte, mi percuoto il peplo e rumoreggiando gareggio con i tuoni di [[Zeus]]. Quando il tracio [[Borea (1)|Borea]] versa neve, io, avvolto in pelli di bestie selvatiche, accendo il fuoco e della neve non me ne importa nulla. La terra, lo voglia o no, deve produrre l'erba che nutre le mie greggi. E io le greggi non le offro in sacrificio a nessuno, se non a me - agli dèi, no di certo -: le offro a questo pancione che è il più grande degli dèi. Perché mangiare e bere ogni giorno che passa, ecco cos'è [[Zeus]] per le persone intelligenti - e non affliggersi mai per nulla. Chi ha complicato l'esistenza umana creando leggi, per me vada in malora: io non smetterò di trattare bene la mia anima... e mangerò te. Come doni ospitali - intendo sottrarmi a ogni critica - avrai il fuoco e questo pentolone paterno che bollendo fascerà elegantemente le tue carni dilaniate. Ma accomodatevi dentro: ritti in piedi, accanto all'altare, in onore del dio di questa grotta, offrirete un lauto banchetto a me.
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Caro il mio ometto, per le persone intelligenti il vero dio è la ricchezza, tutto il resto si riduce a chiacchiere e belle frasi. Io porgo un bel saluto ai promontori dove si trovano i templi di mio padre: come mai hai tirato fuori questi discorsi? Io non rabbrividisco, straniero, di fronte ai fulmini di [[Zeus]] e non so in cosa [[Zeus]] sia un dio più potente di me. Del resto non mi curo, e te ne spiego la ragione. Quando dall'alto [[Zeus]] rovescia pioggia sulla terra, io rimango al riparo in questa grotta, mi mangio un vitello arrosto o qualche animale selvatico. Disteso pancia all'aria, me la innaffio per bene scolandomi un'anfora di latte, mi percuoto il peplo e rumoreggiando gareggio con i tuoni di [[Zeus]]. Quando il tracio [[Borea (1)|Borea]] versa neve, io, avvolto in pelli di bestie selvatiche, accendo il fuoco e della neve non me ne importa nulla. La terra, lo voglia o no, deve produrre l'erba che nutre le mie greggi. E io le greggi non le offro in sacrificio a nessuno, se non a me - agli dèi, no di certo -: le offro a questo pancione che è il più grande degli dèi. Perché mangiare e bere ogni giorno che passa, ecco cos'è [[Zeus]] per le persone intelligenti - e non affliggersi mai per nulla. Chi ha complicato
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l'esistenza umana creando leggi, per me vada in malora: io non smetterò di trattare bene la mia anima... e mangerò te. Come doni ospitali - intendo sottrarmi a ogni critica - avrai il fuoco e questo pentolone paterno che bollendo fascerà elegantemente le tue carni dilaniate. Ma accomodatevi dentro: ritti in piedi, accanto all'altare, in onore del dio di questa grotta, offrirete un lauto banchetto a me.
 
ODISSEO
 
ODISSEO
 
Ahimè, sono scampato alla morte a [[Troia]] e in mare, per capitare qui e trovarmi esposto all'arbitrio di un essere sacrilego, di un cuore che ignora la pietà. O [[Pallade (2)|Pallade]], figlia di [[Zeus]], signora, soccorrimi adesso, subito: sono incappato in pericoli più gravi che a [[Troia]], mi trovo sull'orlo dell'abisso. E tu, [[Zeus]], protettore degli ospiti, tu che abiti le sedi delle stelle luminose, guarda cosa succede: se non volgi qui i tuoi occhi, a torto ti credono un dio: tu non sei nulla.
 
Ahimè, sono scampato alla morte a [[Troia]] e in mare, per capitare qui e trovarmi esposto all'arbitrio di un essere sacrilego, di un cuore che ignora la pietà. O [[Pallade (2)|Pallade]], figlia di [[Zeus]], signora, soccorrimi adesso, subito: sono incappato in pericoli più gravi che a [[Troia]], mi trovo sull'orlo dell'abisso. E tu, [[Zeus]], protettore degli ospiti, tu che abiti le sedi delle stelle luminose, guarda cosa succede: se non volgi qui i tuoi occhi, a torto ti credono un dio: tu non sei nulla.
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Avremo una volontà rocciosa, ferrea. Ma entra nella grotta, prima che a mio padre capiti l'irreparabile. Là tutto è pronto, per te.
 
Avremo una volontà rocciosa, ferrea. Ma entra nella grotta, prima che a mio padre capiti l'irreparabile. Là tutto è pronto, per te.
 
ODISSEO
 
ODISSEO
[[Efesto]], signore dell'[[Etna]], brucia la luminosa pupilla del tuo ignobile vicino, lìberati da lui una volta per sempre. E tu, Sonno, figlio della nera [[Nyx]], piomba con tutto il tuo peso su questa belva odiosa agli dèi. Dopo la gloriosa impresa di [[Troia]], non lasciate perire [[Ulisse|Odisseo]] e i suoi compagni ad opera di un essere a cui nulla importa di dèi e di uomini. Altrimenti, bisognerà credere che la sorte è un dio e che gli dèi nulla possono contro la sorte.
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[[Efesto]], signore dell'Etna, brucia la luminosa pupilla del tuo ignobile vicino, lìberati da lui una volta per sempre. E tu, Sonno, figlio della nera [[Nyx]], piomba con tutto il tuo peso su questa belva odiosa agli dèi. Dopo la gloriosa impresa di [[Troia]], non lasciate perire [[Ulisse|Odisseo]] e i suoi compagni ad opera di un essere a cui nulla importa di dèi e di uomini. Altrimenti, bisognerà credere che la sorte è un dio e che gli dèi nulla possono contro la sorte.
 
CORO
 
CORO
 
Tenacemente la tenaglia
 
Tenacemente la tenaglia
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cavi l'occhio al demente Ciclope;
 
cavi l'occhio al demente Ciclope;
 
il mostro beva a proprio danno. E io
 
il mostro beva a proprio danno. E io
voglio vedere il mio diletto [[Bromio (2)|Bromio]],
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voglio vedere il mio diletto Bromio,
 
che ama incoronarsi di edera,
 
che ama incoronarsi di edera,
 
lasciare il Ciclope e la sua solitudine.
 
lasciare il Ciclope e la sua solitudine.
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di questa belva divoratrice di ospiti.
 
di questa belva divoratrice di ospiti.
 
Bruciatelo, oh, arrostitelo, oh,
 
Bruciatelo, oh, arrostitelo, oh,
il pastore dell'[[Etna]]. Girate, dilaniate.
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il pastore dell'Etna. Girate, dilaniate.
 
Ma attenti che inferocito dal dolore
 
Ma attenti che inferocito dal dolore
 
non compia qualcosa di insensato contro di voi.
 
non compia qualcosa di insensato contro di voi.
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[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Bibliografia]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
 
[[Categoria:Fonti Antiche]]
[[Categoria:Verificato]]
 

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