Modifica di Biblioteca:Eschilo, I Sette contro Tebe

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e dalle [[Oceanine]], figlie di [[Teti (1)|Teti]].
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e dalle [[Oceanine]], figlie di Teti.
 
Provvedete, Santi custodi!
 
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Incutete alla gente là fuori
 
Incutete alla gente là fuori
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CORRIERE
 
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So tutto. Fatemi dire le mosse nemiche, una per una, che schieramento hanno estratto, davanti alle porte.
 
So tutto. Fatemi dire le mosse nemiche, una per una, che schieramento hanno estratto, davanti alle porte.
[[Tideo]] è già lì, di fronte alla soglia di [[Preto (1)|Preto]]. Rugge. Ma il veggente non lascia che varchi il guado d'Ismeno: non vengono belli i presagi di sangue! Delira [[Tideo]], spasima, vuole lo scontro, si sgola: rettile, pare, che stride nel caldo del sole. Martella brutale sul chiaro veggente, sul figlio d'[[Oicleo]]: «Senza fegato, abbassa la coda davanti all'ora fatale, alla lotta perfino!».
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[[Tideo]] è già lì , di fronte alla soglia di Preto. Rugge. Ma il veggente non lascia che varchi il guado d'Ismeno: non vengono belli i presagi di sangue! Delira [[Tideo]], spasima, vuole lo scontro, si sgola: rettile, pare, che stride nel caldo del sole. Martella brutale sul chiaro veggente, sul figlio d'[[Oicleo]]: «Senza fegato, abbassa la coda davanti all'ora fatale, alla lotta perfino!».
 
Così lastra e scrolla tre creste, masse d'ombra, [[corona]] irsuta dell'elmo. Dallo scudo, nel cavo, trilli di [[bronzo]] battuto, scroscio che gela. Sullo scudo il marchio, lo stemma della sua arroganza. Eccolo: cielo metallico, incendio di stelle; in mezzo alla piastra raggia plenilunio terso, solenne, maestà astrale, gemma del buio notturno. È la sua frenesia, sotto armatura sdegnosa: e ulula, rasente l'orlo del fiume, irta passione di lotta. Un puledro, diresti che vibra, ansima contro le briglie, ha dentro lo scatto, teso al primo urlo di tromba. Che antagonista gli schieri? Chi dà pegno di saldo riparo alla porta di Preto, al cadere dei pali?
 
Così lastra e scrolla tre creste, masse d'ombra, [[corona]] irsuta dell'elmo. Dallo scudo, nel cavo, trilli di [[bronzo]] battuto, scroscio che gela. Sullo scudo il marchio, lo stemma della sua arroganza. Eccolo: cielo metallico, incendio di stelle; in mezzo alla piastra raggia plenilunio terso, solenne, maestà astrale, gemma del buio notturno. È la sua frenesia, sotto armatura sdegnosa: e ulula, rasente l'orlo del fiume, irta passione di lotta. Un puledro, diresti che vibra, ansima contro le briglie, ha dentro lo scatto, teso al primo urlo di tromba. Che antagonista gli schieri? Chi dà pegno di saldo riparo alla porta di Preto, al cadere dei pali?
  
 
ETEOCLE
 
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Fregio d'uomo nemico non può dare brivido, a me. Non possono farsi autori di squarci, i suoi marchi. Creste, scampanio: non azzannano senza la picca. E quel buio famoso là sopra lo scudo, balenare di stelle nell'aria... chissà, la demenza può farsi profeta, a qualcuno. Certo, se crolla e buio gli piomba sugli occhi, questo stemma troppo sdegnoso fa reale il suo nome, per lui che l'imbraccia. Retto castigo!
 
Fregio d'uomo nemico non può dare brivido, a me. Non possono farsi autori di squarci, i suoi marchi. Creste, scampanio: non azzannano senza la picca. E quel buio famoso là sopra lo scudo, balenare di stelle nell'aria... chissà, la demenza può farsi profeta, a qualcuno. Certo, se crolla e buio gli piomba sugli occhi, questo stemma troppo sdegnoso fa reale il suo nome, per lui che l'imbraccia. Retto castigo!
Io a [[Tideo]] contrappongo il bravo [[Melanippo (1)|figliuolo]] di [[Astaco (1)|Astaco]], campione a presidio del varco. È di ceppo purissimo. Non solo.
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Io a [[Tideo]] contrappongo il bravo figliuolo di Astaco, campione a presidio del varco. È di ceppo purissimo. Non solo.
Per lui, Ritegno è sacro. Ne ha il culto. Ha orrore d'insolenze chiassose. È indifferente al male: non sa la bassezza. L'ha nel sangue. Il suo tronco affonda nella semina d'uomini, superstiti della rissa mortale. Sì , è genuino di questo suolo, [[Melanippo (1)|Melanippo]]! L'esito è un volo di dadi: giudica [[Ares]]. Naturale patto di sangue è l'intimo scatto imperioso, per lui, a sviare la punta nemica da questa Madre nativa.
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Per lui, Ritegno è sacro. Ne ha il culto. Ha orrore d'insolenze chiassose. È indifferente al male: non sa la bassezza. L'ha nel sangue. Il suo tronco affonda nella semina d'uomini, superstiti della rissa mortale. Sì , è genuino di questo suolo, Melanippo! L'esito è un volo di dadi: giudica [[Ares]]. Naturale Patto di sangue è l'intimo scatto imperioso, per lui, a sviare la punta nemica da questa Madre nativa.
  
 
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Oh, certo, gli diano trionfo gli dèi!
 
Oh, certo, gli diano trionfo gli dèi!
[[Capaneo]] ha estratto l'urto contro porta [[Elettra (7)|Elettra]]. Pezzo d'uomo, anche lui. Schiaccia il primo, di cui t'ho parlato. Il suo cervello ribolle: non ha limiti al mondo. Grandina sfide ai torrioni. Non le faccia reali il futuro! Spianerà [[Tebe (1)|Tebe]], sta urlando, con il consenso di dio. Anche senza! Né sdegno rabbioso di [[Zeus]], rovinandogli innanzi, potrebbe bloccarlo.
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[[Capaneo]] ha estratto l'urto contro porta Elettra. Pezzo d'uomo, anche lui. Schiaccia il primo, di cui t'ho parlato. Il suo cervello ribolle: non ha limiti al mondo. Grandina sfide ai torrioni. Non le faccia reali il futuro! Spianerà [[Tebe (1)|Tebe]], sta urlando, con il consenso di dio. Anche senza! Né sdegno rabbioso di [[Zeus]], rovinandogli innanzi, potrebbe bloccarlo.
 
Fulmini, scoppi di folgori, che sono per lui? Somigliano a folate d'afa, col sole a picco nel cielo. Imbraccia uno stemma: nudo uomo, armato di fiamma. Sciabola in pugno torcia lucente. Dalle labbra, tutta d'oro, una frase: «[[Tebe (1)|Tebe]] arderò». Che uomo. Schièragli... chi può resistergli? Chi argina, immoto, quel guerriero ululante?
 
Fulmini, scoppi di folgori, che sono per lui? Somigliano a folate d'afa, col sole a picco nel cielo. Imbraccia uno stemma: nudo uomo, armato di fiamma. Sciabola in pugno torcia lucente. Dalle labbra, tutta d'oro, una frase: «[[Tebe (1)|Tebe]] arderò». Che uomo. Schièragli... chi può resistergli? Chi argina, immoto, quel guerriero ululante?
  
 
ETEOCLE
 
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Altro caso in cui da profitto, fresco profitto matura. Sì , nel mondo, la lingua denuncia franca il cieco pensare. [[Capaneo]] provoca, insiste, ha impulso teso all'azione. Il cielo non conta per lui. Allena le labbra a un giubilo vuoto. Ha dentro la morte ma inonda l'aria su fino a [[Zeus]], col suo scroscio bollente di urla. Io ho fede che giustizia gli precipiti addosso la folgore armata di fiamma. Vediamo, se somiglia a calde folate di sole alto nel cielo!
 
Altro caso in cui da profitto, fresco profitto matura. Sì , nel mondo, la lingua denuncia franca il cieco pensare. [[Capaneo]] provoca, insiste, ha impulso teso all'azione. Il cielo non conta per lui. Allena le labbra a un giubilo vuoto. Ha dentro la morte ma inonda l'aria su fino a [[Zeus]], col suo scroscio bollente di urla. Io ho fede che giustizia gli precipiti addosso la folgore armata di fiamma. Vediamo, se somiglia a calde folate di sole alto nel cielo!
Altro uomo è pronto per lui, già in armi. Lingua inerte ma, dentro, vulcanico scatto. È [[Polifonte (3)|Polifonte]], una forza: corazza che non tradirà. Dalla sua, a salvarlo, ha il sorriso d'[[Artemide]] e d'altri Celesti.
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Altro uomo è pronto per lui, già in armi. Lingua inerte ma, dentro, vulcanico scatto. È Polifonte, una forza: corazza che non tradirà. Dalla sua, a salvarlo, ha il sorriso d'[[Artemide]] e d'altri Celesti.
 
Continua. Chi è il destinato alla prossima porta?
 
Continua. Chi è il destinato alla prossima porta?
  
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CORRIERE
 
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Il prossimo, quarto, occupa il varco seguente, di [[Atena]] [[Onca]]. Si fa sotto, tra scoppi di urla. È [[Ippomedonte (1)|Ippomedonte]]. Una massa. Statuario, enorme. Mulinava la distesa di un'aia: lo scudo rotondo, vi dico. Io gelai! Basta, non più parole. Non era certo incisore mediocre chi plasmò per lo scudo la scena. Ecco [[Tifone]], dalla gola che alita vampe sfoga caligine negra, sinuosa sorella del fuoco. Grumi di serpi costellano l'orlo, fanno solido blocco là dove s'incava lo scudo falcato, rotondo. «Morte!» ha ululato. Fanatico d'[[Ares]], smania per l'orgia di guerra. Un ossesso, diresti. Paralizza, lo sguardo. Devi imbrigliare lo scatto di questo guerriero. Senti? Panico è là, davanti alla porta, e scaglia bravate.
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Il prossimo, quarto, occupa il varco seguente, di [[Atena]] Onca. Si fa sotto, tra scoppi di urla. È [[Ippomedonte (1)|Ippomedonte]]. Una massa. Statuario, enorme. Mulinava la distesa di un'aia: lo scudo rotondo, vi dico. Io gelai! Basta, non più parole. Non era certo incisore mediocre chi plasmò per lo scudo la scena. Ecco [[Tifone]], dalla gola che alita vampe sfoga caligine negra, sinuosa sorella del fuoco. Grumi di serpi costellano l'orlo, fanno solido blocco là dove s'incava lo scudo falcato, rotondo. «Morte!» ha ululato. Fanatico d'[[Ares]], smania per l'orgia di guerra. Un ossesso, diresti. Paralizza, lo sguardo. Devi imbrigliare lo scatto di questo guerriero. Senti? Panico è là, davanti alla porta, e scaglia bravate.
  
 
ETEOCLE
 
ETEOCLE
Primo. [[Atena]] [[Onca]] ha sede qui nel sobborgo, porta a porta con [[Tebe (1)|Tebe]]. Odia lo squilibrato: gli sbarrerà la nidiata, come a un rettile freddo. Secondo: [[Iperbio (2)|Iperbio]], sangue buono, di [[Enopio]], è campione eletto a misurarsi in duello con lui. È deciso a scrutare che parte gli tocca, nella stretta dell'ora fatale. Eroe senza macchia: né fuori, visibile, né intima, né come imbraccia le armi. Bella la scelta di [[Ermes]], d'annodarli: un uomo sta per scontrarsi con l'uomo che odia. Nel cozzo di scudi, porteranno a lottare dèi antagonisti. Uno imbraccia [[Tifone]] che alita fiamma. A Iperbio [[Zeus]] padre troneggia immoto sull'arma. In pugno, ha lama di fuoco. E finora, occhio umano non ha scorto disfatta di [[Zeus]]! Così si spartisce l'affetto dei Potenti. Noi apparteniamo a chi trionfa, loro a chi cade. Per i rivali prevedo identica fine, se nel duello [[Zeus]] schiaccia [[Tifone]]. Parla chiaro lo stemma d'Iperbio: [[Zeus]] è con lui, sullo scudo, e lo salva. Così vuole il destino.
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Primo. [[Atena]] Onca ha sede qui nel sobborgo, porta a porta con [[Tebe (1)|Tebe]]. Odia lo squilibrato: gli sbarrerà la nidiata, come a un rettile freddo. Secondo: Iperbio, sangue buono, di Enopio, è campione eletto a misurarsi in duello con lui. È deciso a scrutare che parte gli tocca, nella stretta dell'ora fatale. Eroe senza macchia: né fuori, visibile, né intima, né come imbraccia le armi. Bella la scelta di [[Ermes]], d'annodarli: un uomo sta per scontrarsi con l'uomo che odia. Nel cozzo di scudi, porteranno a lottare dèi antagonisti. Uno imbraccia [[Tifone]] che alita fiamma. A Iperbio [[Zeus]] padre troneggia immoto sull'arma. In pugno, ha lama di fuoco. E finora, occhio umano non ha scorto disfatta di [[Zeus]]! Così si spartisce l'affetto dei Potenti. Noi apparteniamo a chi trionfa, loro a chi cade. Per i rivali prevedo identica fine, se nel duello [[Zeus]] schiaccia [[Tifone]]. Parla chiaro lo stemma d'Iperbio: [[Zeus]] è con lui, sullo scudo, e lo salva. Così vuole il destino.
  
 
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CORRIERE
 
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Lo desidero tanto. Al racconto del quinto, ora, già in posizione d'attacco alla porta del Nord, ch'è la quinta. Là, sì , alla tomba d'[[Anfione]], il figlio di [[Zeus]]. Giura sull'asta che stringe - è il suo dio, l'adora caparbio, più della luce degli occhi - che è sicuro, svuoterà l'abitato tebano: dovesse lottare con [[Zeus]]! Così tuona, bocciolo fiorito da una che ha il covo sui monti: splendida fronte, eroe intriso d'uomo e di bimbo. Da poco dilaga peluria sul volto - germoglio dell'età tenera - scura macchia di piuma nascente. Ma la mente è gelida, dura, non rispecchia il fanciullesco del nome.
 
Lo desidero tanto. Al racconto del quinto, ora, già in posizione d'attacco alla porta del Nord, ch'è la quinta. Là, sì , alla tomba d'[[Anfione]], il figlio di [[Zeus]]. Giura sull'asta che stringe - è il suo dio, l'adora caparbio, più della luce degli occhi - che è sicuro, svuoterà l'abitato tebano: dovesse lottare con [[Zeus]]! Così tuona, bocciolo fiorito da una che ha il covo sui monti: splendida fronte, eroe intriso d'uomo e di bimbo. Da poco dilaga peluria sul volto - germoglio dell'età tenera - scura macchia di piuma nascente. Ma la mente è gelida, dura, non rispecchia il fanciullesco del nome.
Eccolo, che avanza: lo sguardo t'impietra. Certo, non è umile il modo con cui si pianta alla porta: in mezzo allo scudo martellato di [[bronzo]] - rotonda fortezza dell'uomo - imbracciava lo sfregio di [[Tebe (1)|Tebe]], la [[Sfinge]] - carne viva, tra i denti - placca ingegnosa saldata con chiodi, disegno in rilievo, lucente. Schiaccia un corpo, un tebano: così quest'uomo diventa bersaglio favorito dei colpi. Non ha l'aria di uno venuto a spacciare due soldi di guerra: anzi, deciso a non disonorare una missione partita da tanto lontano, l'arcade [[Partenopeo]], Viso Fanciullo.
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Eccolo, che avanza: lo sguardo t'impietra. Certo, non è umile il modo con cui si pianta alla porta: in mezzo allo scudo martellato di [[bronzo]] - rotonda fortezza dell'uomo - imbracciava lo sfregio di [[Tebe (1)|Tebe]], la [[Sfinge]] - carne viva, tra i denti - placca ingegnosa saldata con chiodi, disegno in rilievo, lucente. Schiaccia un corpo, un tebano: così quest'uomo diventa bersaglio favorito dei colpi. Non ha l'aria di uno venuto a spacciare due soldi di guerra: anzi, deciso a non disonorare una missione partita da tanto lontano, l'Arcade Partenopeo, Viso Fanciullo.
Che guerriero. Eppure, è un emigrante. Vuole saldare splendidamente il suo debito ad [[Argo (4)|Argo]], che gli ha offerto la vita. Che minacce, ai torrioni di [[Tebe (1)|Tebe]]: che dio non le faccia reali!
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Che guerriero. Eppure, è un emigrante. Vuole saldare splendidamente il suo debito ad Argo, che gli ha offerto la vita. Che minacce, ai torrioni di [[Tebe (1)|Tebe]]: che dio non le faccia reali!
  
 
ETEOCLE
 
ETEOCLE
Ricada su loro il progetto! Concedilo, dio! Su loro, sugli sfoghi rabbiosi, sacrileghi! Che sfacelo, che abisso di male sarebbe, a stroncarli! Anche per l'eroe che racconti, per quest'Arcade, è pronto un campione: uno senza bravate, ma il braccio vede bene il bersaglio. È [[Attore (12)|Actor]], fratello dell'altro che ho appena chiamato. Non vorrà che lingua sonante - senza sostanza di fatti - irrompa dentro la cinta, e moltiplichi i mali.
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Ricada su loro il progetto! Concedilo, dio! Su loro, sugli sfoghi rabbiosi, sacrileghi! Che sfacelo, che abisso di male
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sarebbe, a stroncarli! Anche per l'eroe che racconti, per quest'Arcade, è pronto un campione: uno senza bravate, ma il braccio vede bene il bersaglio. È Actor, fratello dell'altro che ho appena chiamato. Non vorrà che lingua sonante - senza sostanza di fatti - irrompa dentro la cinta, e moltiplichi i mali.
 
Non darà varco, da fuori all'interno di [[Tebe (1)|Tebe]], all'armato che imbraccia l'emblema del mostro, peggiore nemico, sullo scudo nocivo. Sfogherà il suo livore, la [[Sfinge]], su lui che l'imbraccia, quando all'ombra di [[Tebe (1)|Tebe]] subirà un crepitio di percosse. Se il Cielo è disposto, le mie sono parole reali.
 
Non darà varco, da fuori all'interno di [[Tebe (1)|Tebe]], all'armato che imbraccia l'emblema del mostro, peggiore nemico, sullo scudo nocivo. Sfogherà il suo livore, la [[Sfinge]], su lui che l'imbraccia, quando all'ombra di [[Tebe (1)|Tebe]] subirà un crepitio di percosse. Se il Cielo è disposto, le mie sono parole reali.
  
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CORRIERE
 
CORRIERE
Il sesto ora vi narro. Campione di savio equilibrio, e fior di guerriero. [[Anfiarao]] profeta: una forza. È già in posizione: attacca le soglie [[Omoloidi]]. Intanto, bersaglia [[Tideo]] poderoso d'insulti pesanti: «Tu, assassino, guastatore della vita civile, artista geniale di mali per [[Argo (4)|Argo]], portavoce d'[[Erinni]], braccio destro di Strage, strumento che ispira ad [[Adrasto (1)|Adrasto]] i suoi mali di oggi!». Poi, rovesciando il nome di quel tuo fratello, [[Polinice]], sì , il Millerisse, smembrando il nome lo chiama.
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Il sesto ora vi narro. Campione di savio equilibrio, e fior di guerriero. [[Anfiarao]] profeta: una forza. È già in posizione: attacca le soglie Omoloidi. Intanto, bersaglia [[Tideo]] poderoso d'insulti pesanti: «Tu, assassino, guastatore della vita civile, artista geniale di mali per Argo, portavoce d'[[Erinni]], braccio destro di Strage, strumento che ispira ad Adrasto i suoi mali di oggi!». Poi, rovesciando il nome di quel tuo fratello, [[Polinice]], sì , il Millerisse, smembrando il nome lo chiama.
 
Sulle labbra, spiccano gravi parole: «Bravo, bel gesto! Benedetto da dio! Che onore, questa storia, tra le genti future, tu che strazi la terra dei vecchi, gli dèi del paese, con l'urto di forze raccolte da fuori! È qui la tua fonte nativa: e non c'è ritorsione, per cui sia giusto seccarla! Credi che se inchiodi la terra paterna ai colpi del ferro febbrile, sia lieta, poi, di schierarsi al tuo fianco? Io sono pronto. Concimerò questa zolla, profeta avvolto nel cavo di zolla nemica.
 
Sulle labbra, spiccano gravi parole: «Bravo, bel gesto! Benedetto da dio! Che onore, questa storia, tra le genti future, tu che strazi la terra dei vecchi, gli dèi del paese, con l'urto di forze raccolte da fuori! È qui la tua fonte nativa: e non c'è ritorsione, per cui sia giusto seccarla! Credi che se inchiodi la terra paterna ai colpi del ferro febbrile, sia lieta, poi, di schierarsi al tuo fianco? Io sono pronto. Concimerò questa zolla, profeta avvolto nel cavo di zolla nemica.
 
Battiamoci. Non sarà senza luce la fine. È fatale, lo sento». Questo predicava il veggente, e imbracciava quieto lo scudo, una massa di [[bronzo]]: sul disco non spiccava figura. Ha un proposito, infatti: non parere, ma essere il primo! Fa fruttare il solco intimo, dritto, del savio pensiero: vi germogliano probe scelte di vita. Perciò attento. Manda contro quest'uomo una ciurma di gente che vale, di braccio e di testa: è tremendo, chi ha religione.
 
Battiamoci. Non sarà senza luce la fine. È fatale, lo sento». Questo predicava il veggente, e imbracciava quieto lo scudo, una massa di [[bronzo]]: sul disco non spiccava figura. Ha un proposito, infatti: non parere, ma essere il primo! Fa fruttare il solco intimo, dritto, del savio pensiero: vi germogliano probe scelte di vita. Perciò attento. Manda contro quest'uomo una ciurma di gente che vale, di braccio e di testa: è tremendo, chi ha religione.
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Parlo anche per lui, per il figlio d'[[Oicleo]], il veggente: equilibrato, probo, eroico, religioso. Un maestro, nel dire il futuro.
 
Parlo anche per lui, per il figlio d'[[Oicleo]], il veggente: equilibrato, probo, eroico, religioso. Un maestro, nel dire il futuro.
 
Eccolo - è violenza morale, per lui - invischiato in un gruppo di empi, di lingue arroganti, già avviati a una meta troppo lontana, che non ha ritorno: se è volere divino, franerà con loro, nello stesso sfacelo. Ho un'idea: non urterà neanche i battenti. Oh, non pensiate per poco coraggio, per fiacco slancio. Ma sa che è segnato, che questo scontro sarà la sua fine, se il presagio d'[[Apollo]] fiorisce. [E [[Apollo]] o tace, o parla giusto: l'ha nel sangue.]
 
Eccolo - è violenza morale, per lui - invischiato in un gruppo di empi, di lingue arroganti, già avviati a una meta troppo lontana, che non ha ritorno: se è volere divino, franerà con loro, nello stesso sfacelo. Ho un'idea: non urterà neanche i battenti. Oh, non pensiate per poco coraggio, per fiacco slancio. Ma sa che è segnato, che questo scontro sarà la sua fine, se il presagio d'[[Apollo]] fiorisce. [E [[Apollo]] o tace, o parla giusto: l'ha nel sangue.]
Non importa. Schieriamogli contro un nobile eroe, [[Lastene]], una forza: guardiano scontroso, incivile! Stagionato cervello, ma addosso una primavera di carne. Sguardo corridore. Nel pugno, il suo ferro non è pigro a colpire là dove scudo non copre. Dio, solo dio regala ai viventi il trionfo.
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Non importa. Schieriamogli contro un nobile eroe, Lastene, una forza: guardiano scontroso, incivile! Stagionato cervello, ma addosso una primavera di carne. Sguardo corridore. Nel pugno, il suo ferro non è pigro a colpire là dove scudo non copre. Dio, solo dio regala ai viventi il trionfo.
  
 
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ETEOCLE
 
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O sangue indemoniato, carico d'odio divino, o universo di lacrime, o sangue mio che vieni da [[Edipo]]! Aaah, è il tempo: matura l'imprecazione del padre! No, no. Né singhiozzi, né chiasso. Non è dignitoso. Che non dilaghi poi il piagnisteo: non potrei sopportarlo. Per chi è specchio vero del nome - a [[Polinice]], alludo - presto sapremo fin dove dà frutto il suo stemma, se saprà rimpatriarlo quella scritta d'oro fuso in mezzo alla piastra, sciocco profluvio d'un cervello sbandato.
 
O sangue indemoniato, carico d'odio divino, o universo di lacrime, o sangue mio che vieni da [[Edipo]]! Aaah, è il tempo: matura l'imprecazione del padre! No, no. Né singhiozzi, né chiasso. Non è dignitoso. Che non dilaghi poi il piagnisteo: non potrei sopportarlo. Per chi è specchio vero del nome - a [[Polinice]], alludo - presto sapremo fin dove dà frutto il suo stemma, se saprà rimpatriarlo quella scritta d'oro fuso in mezzo alla piastra, sciocco profluvio d'un cervello sbandato.
Se [[Diche|Giustizia]] - figliola immacolata di [[Zeus]] - gli stesse vicina, mentre pensa o agisce, certo questo potrebbe accadere. Ma non è così . Da quando fu espulso dal buio cavo materno, poi nel tempo delle cure infantili, adolescente, e al primo addensarsi di peluria sul viso [[Diche|Giustizia]] mai gli ha rivolto uno sguardo, un segno di stima. Non gli farà da fedele scudiera in quest'ora, nello sfacelo del suolo paterno! Non credo, non posso. Sarebbe l'esatta smentita al suo nome, [[Diche|Giustizia]], alleata a un essere che in corpo ha insolenza pura.
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Se Giustizia - figliola immacolata di [[Zeus]] - gli stesse vicina, mentre pensa o agisce, certo questo potrebbe accadere. Ma non è così . Da quando fu espulso dal buio cavo materno, poi nel tempo delle cure infantili, adolescente, e al primo addensarsi di peluria sul viso Giustizia mai gli ha rivolto uno sguardo, un segno di stima. Non gli farà da fedele scudiera in quest'ora, nello sfacelo del suolo paterno! Non credo, non posso. Sarebbe l'esatta smentita al suo nome, Giustizia, alleata a un essere che in corpo ha insolenza pura.
 
Tutto ciò mi dà forza serena. Vado allo scontro: sì , io solo. E chi avrebbe più giusto motivo? Da principe a principe, fratello a fratello, nemico contro nemico: l'affronterò immoto. Forza, cominciamo: qua i gambali, baluardi ai colpi di lama e di sasso.
 
Tutto ciò mi dà forza serena. Vado allo scontro: sì , io solo. E chi avrebbe più giusto motivo? Da principe a principe, fratello a fratello, nemico contro nemico: l'affronterò immoto. Forza, cominciamo: qua i gambali, baluardi ai colpi di lama e di sasso.
  
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ant. I
 
ant. I
 
Un forestiero assegna agli eredi
 
Un forestiero assegna agli eredi
le quote. [[Calibo]], emigrante scita
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le quote. Calibo, emigrante scita
 
scalco affilato di beni
 
scalco affilato di beni
 
e sostanze: l'acciaio dalla fredda tempra!
 
e sostanze: l'acciaio dalla fredda tempra!
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Amiche. Ritmate alla brezza del pianto
 
Amiche. Ritmate alla brezza del pianto
 
i pugni alle tempie: impulso battente di remi
 
i pugni alle tempie: impulso battente di remi
che ogni volta traghetta di là d'[[Acheronte]]
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che ogni volta traghetta di là d'Acheronte
 
desolata, morta crociera, macchia buia
 
desolata, morta crociera, macchia buia
 
che scivola a lande ignote ad [[Apollo]], a notte perenne
 
che scivola a lande ignote ad [[Apollo]], a notte perenne
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- Stessa semenza. Intreccio perfetto di morte.
 
- Stessa semenza. Intreccio perfetto di morte.
 
Dilaniarsi rabbioso, frenesia di lotta
 
Dilaniarsi rabbioso, frenesia di lotta
nel coronarsi dell'odio.
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nel [[corona]]rsi dell'odio.
 
- È caduto il rancore. In terra
 
- È caduto il rancore. In terra
 
rivoli mortali: amalgama
 
rivoli mortali: amalgama
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Fatalità disperata, che schianti col male.
 
Fatalità disperata, che schianti col male.
 
Troneggi, o spettro d'[[Edipo]]!
 
Troneggi, o spettro d'[[Edipo]]!
Cupa [[Nemesi]], puoi tutto.
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Cupa Nemesi, puoi tutto.
 
ant. I
 
ant. I
 
- Aaah! - aah!
 
- Aaah! - aah!
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BANDITORE
 
BANDITORE
 
Fu per tutti il colpo che spettava a uno solo.
 
Fu per tutti il colpo che spettava a uno solo.
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ANTIGONE
 
ANTIGONE
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[[Categoria:Bibliografia]]
 
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