Modifica di Biblioteca:Eschilo, Eumenidi
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Profetessa pitica | Profetessa pitica | ||
[[Apollo]] | [[Apollo]] | ||
− | + | Oreste | |
Fantasma di [[Clitennestra]] | Fantasma di [[Clitennestra]] | ||
− | Coro di | + | Coro di Eumenidi |
[[Atena]] | [[Atena]] | ||
Fedeli in processione | Fedeli in processione | ||
[[Ermes]], i giudici, un banditore | [[Ermes]], i giudici, un banditore | ||
− | Il luogo: prima | + | Il luogo: prima Delfi, davanti al santuario di [[Apollo]]; dalla metà del primo episodio Atene, sull'acropoli, davanti al tempio di [[Atena]]. |
− | Il tempo: dopo il matricidio di | + | Il tempo: dopo il matricidio di Oreste. |
+ | |||
+ | Opera | ||
Davanti al santuario, la profetessa è assorta in preghiera. | Davanti al santuario, la profetessa è assorta in preghiera. | ||
PROFETESSA | PROFETESSA | ||
− | Ecco io prego: gloria in principio, tra tutti gli dèi, a [[Gea]], l'originaria veggente! Poi viene | + | Ecco io prego: gloria in principio, tra tutti gli dèi, a [[Gea]], l'originaria veggente! Poi viene Temi: posò seconda sul magico soglio che fu della madre. Così dicono i miti. Per terza - Temi annuiva, non occorse l'assalto - vi si assise un'altra [[Titani]]de, Febe, che dalla Terra nacque. |
− | Essa lo offre, offerta del giorno natale, a [[Febo]], che il nome di | + | Essa lo offre, offerta del giorno natale, a [[Febo]], che il nome di Febe prende a modello del proprio. Partì dal lago, dalla sua Delo pietrosa, il dio, e s'ancorò alle spiagge di Pallade, incrocio di navi: finché venne a questo suolo, qui al Parnaso, dov'egli dimora. Gli fanno ala, solenni l'adorano i figli di [[Efesto]], tracciando per lui il cammino: e riducono quieta per sempre un'indocile terra. |
− | Il dio appare, e magnifico culto gli tributa la folla. Con essa | + | Il dio appare, e magnifico culto gli tributa la folla. Con essa Delfo, il sovrano al remo maestro di questa contrada. [[Zeus]] fa del suo cuore un pilastro di talento profetico e l'innalza a questo trono: quarto vate, tuttora. Così l'Obliquo, il Lossia, rivela la parola di [[Zeus]], suo padre. A questi dèi va il mio preludio di lodi e preghiere. |
− | Nelle formule del rito, gloria anche a | + | Nelle formule del rito, gloria anche a Pallade Pronaia. Sono pure devota alle [[Ninfe]], laggiù, del roccioso guscio coricio, delizia d'uccelli, ritrovo di creature divine. Poi Bromio. Possiede il paese - no, non mi fugge di mente! - da quando, capo divino, capitanò le Baccanti e cinse con rete di morte [[Penteo]]: caccia alla lepre, pareva. Nomino ancora le sorgenti del Plisto, la maestà di Posidone e [[Zeus]], Autore Sublime. |
Ora posso, io che interpreto, salire su questo seggio. Sia il mio passo felice, più di quelli compiuti finora: mi diano, gli dèi, questa fortuna! C'è gente che arriva dalle terre di Grecia. Entrate. Rispettate il sorteggio: è la regola. Sì, io interpreto come il dio dentro m'ispira. | Ora posso, io che interpreto, salire su questo seggio. Sia il mio passo felice, più di quelli compiuti finora: mi diano, gli dèi, questa fortuna! C'è gente che arriva dalle terre di Grecia. Entrate. Rispettate il sorteggio: è la regola. Sì, io interpreto come il dio dentro m'ispira. | ||
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Spavento! Che cose, proprio sotto i miei occhi! Spavento, a dirle! Mi rigettano subito fuori dalla sala di [[Apollo]]. Così ora manco, le gambe mi crollano sotto. Arranco, appoggio le mani. Le ginocchia legate. Lo spavento annienta una vecchia, la riduce bambina. Penetro lenta nel cavo segreto del tempio, coronato d'offerte. | Spavento! Che cose, proprio sotto i miei occhi! Spavento, a dirle! Mi rigettano subito fuori dalla sala di [[Apollo]]. Così ora manco, le gambe mi crollano sotto. Arranco, appoggio le mani. Le ginocchia legate. Lo spavento annienta una vecchia, la riduce bambina. Penetro lenta nel cavo segreto del tempio, coronato d'offerte. | ||
Ecco, vicino al ceppo «cuore del mondo», un uomo: lo vedo, sacro orrore su lui, curvo, prostrato. Figura di uno che implora. Le mani grondano sangue. Nel pugno, una lama fresca del colpo e una cima d'ulivo, una fronda che - cura devota - ampia fascia inghirlanda: ciocche lucenti di lana, se devo parlare più chiaro. Di fronte a lui, all'uomo, una banda mostruosa di donne. | Ecco, vicino al ceppo «cuore del mondo», un uomo: lo vedo, sacro orrore su lui, curvo, prostrato. Figura di uno che implora. Le mani grondano sangue. Nel pugno, una lama fresca del colpo e una cima d'ulivo, una fronda che - cura devota - ampia fascia inghirlanda: ciocche lucenti di lana, se devo parlare più chiaro. Di fronte a lui, all'uomo, una banda mostruosa di donne. | ||
− | Assopite, posate sui seggi. No! Donne, che dico? | + | Assopite, posate sui seggi. No! Donne, che dico? Gòrgoni, anzi. Pure, come modello, neanche alle Gòrgoni posso pensare. ...già le vidi in passato in forma di figure dipinte: arraffavano la mensa a Fineo. |
Queste però non possiedono ali, a guardarle. Nerissime, dal disgusto torci la faccia. Poi ronfano: fiati che cacciano indietro. Dagli occhi sudano un liquido odioso. L'acconciatura, poi, sarebbe empietà indossarla davanti all'altare, nel tempio, e perfino tra mura profane. Non avevo mai visto la razza di gente là radunata. Nessun paese può dire d'aver cresciuta una semenza simile, senza pagarne una pena d'angoscia e di pianto. | Queste però non possiedono ali, a guardarle. Nerissime, dal disgusto torci la faccia. Poi ronfano: fiati che cacciano indietro. Dagli occhi sudano un liquido odioso. L'acconciatura, poi, sarebbe empietà indossarla davanti all'altare, nel tempio, e perfino tra mura profane. Non avevo mai visto la razza di gente là radunata. Nessun paese può dire d'aver cresciuta una semenza simile, senza pagarne una pena d'angoscia e di pianto. | ||
Quanto deve succedere, ormai, passi pure nelle mani all'Obliquo, poderoso sovrano del tempio. Con la profezia egli risana, scruta l'inaudito: a chiunque rifà pure la casa. | Quanto deve succedere, ormai, passi pure nelle mani all'Obliquo, poderoso sovrano del tempio. Con la profezia egli risana, scruta l'inaudito: a chiunque rifà pure la casa. | ||
− | La profetessa si apparta. Si spalanca il santuario. Sallo sfondo la macchia scura delle assopite. Vicino al ceppo | + | La profetessa si apparta. Si spalanca il santuario. Sallo sfondo la macchia scura delle assopite. Vicino al ceppo Oreste è chino. Al suo fianco, eretto, [[Apollo]]. Più nell'ombra, [[Ermes]]. |
APOLLO | APOLLO | ||
− | A | + | A Oreste |
Non ti verrò meno, sta' certo! Senza pause ti custodisco: presente al tuo fianco o lontano, in disparte. Non mi addolcirò con chi ti odia. Guarda le creature rabbiose: eccole, vinte! Crollate nel sonno: vergini - sputi, nient'altro per loro - decrepite figlie dei secoli. Nessuno ama toccarle, in eterno: né celeste, né umano, né bestia selvaggia. Tormento: ecco la radice del loro esistere, per questo la dimora assegnata è il tormento del buio, il [[Tartaro]] fondo d'abisso. Incarnano il disgusto del mondo e dei numi, su nell'[[Olimpo (1)|Olimpo]]. Attento, non crollare spossato, schivale sempre! Esse ti daranno la caccia, anche al di là di infiniti orizzonti, ora per ora, dove i tuoi passi randagi tracceranno la pista. | Non ti verrò meno, sta' certo! Senza pause ti custodisco: presente al tuo fianco o lontano, in disparte. Non mi addolcirò con chi ti odia. Guarda le creature rabbiose: eccole, vinte! Crollate nel sonno: vergini - sputi, nient'altro per loro - decrepite figlie dei secoli. Nessuno ama toccarle, in eterno: né celeste, né umano, né bestia selvaggia. Tormento: ecco la radice del loro esistere, per questo la dimora assegnata è il tormento del buio, il [[Tartaro]] fondo d'abisso. Incarnano il disgusto del mondo e dei numi, su nell'[[Olimpo (1)|Olimpo]]. Attento, non crollare spossato, schivale sempre! Esse ti daranno la caccia, anche al di là di infiniti orizzonti, ora per ora, dove i tuoi passi randagi tracceranno la pista. | ||
− | Varcando l'oceano, perfino, e i paesi cinti dall'onda. Non fletterti. Nutri la tua mandria di pene, finché approdi alla terra sacra | + | Varcando l'oceano, perfino, e i paesi cinti dall'onda. Non fletterti. Nutri la tua mandria di pene, finché approdi alla terra sacra diPallade. Laggiù fermati, stringiti al petto l'idolo venerando. Noi troveremo la strada: una giuria per il tuo caso e la formula, la difesa che incanta. Finirai per avere completo sollievo da questa tua angoscia. Perché io ti spinsi a stroncare tua madre. |
ORESTE | ORESTE | ||
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Padre, [[Ermes]], sii suo custode. Impersona a fondo il tuo titolo: «Scorta» devi essere - mandriano alla stalla - per quest'uomo che implora. Sta' certo, vale anche per [[Zeus]] la santità di chi, come lui, va fuggiasco: lo conduce nel mondo una sorte che salva. | Padre, [[Ermes]], sii suo custode. Impersona a fondo il tuo titolo: «Scorta» devi essere - mandriano alla stalla - per quest'uomo che implora. Sta' certo, vale anche per [[Zeus]] la santità di chi, come lui, va fuggiasco: lo conduce nel mondo una sorte che salva. | ||
− | [[Apollo]] e | + | [[Apollo]] e Oreste si avviano. Li scorta [[Ermes]]. Nel silenzio, appare il fantasma di [[Clitennestra]]. |
FANTASMA DI CLITENNESTRA | FANTASMA DI CLITENNESTRA | ||
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CLITENNESTRA | CLITENNESTRA | ||
− | Sei proprio assopita, non compiangi il mio strazio. | + | Sei proprio assopita, non compiangi il mio strazio. Oreste, che uccise sua madre - eccola, io! - è ormai fuggitivo. |
CORO | CORO | ||
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Selvaggina perduta, crollavo di sonno... | Selvaggina perduta, crollavo di sonno... | ||
ant. I | ant. I | ||
− | + | Figlio di [[Zeus]], sei scaltro a rubare... | |
Giovane dio scavalcasti noi secolari potenze... | Giovane dio scavalcasti noi secolari potenze... | ||
Proteggi un senzadio che ti prega, | Proteggi un senzadio che ti prega, | ||
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Eccolo, il seggio cruento di colpe | Eccolo, il seggio cruento di colpe | ||
dalla base alla cima. Guardate, vedete: | dalla base alla cima. Guardate, vedete: | ||
− | + | 1'«ombelico del mondo!». Che crosta | |
di cupo contagio l'avvolge! | di cupo contagio l'avvolge! | ||
str. III | str. III | ||
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APOLLO | APOLLO | ||
− | Dunque disprezzi - niente li conti -i pegni di fede tra [[Zeus]] ed | + | Dunque disprezzi - niente li conti -i pegni di fede tra [[Zeus]] ed Era delle Nozze. Da come ragioni, Cipride è senza valore, relegata nell'ombra. Ma da lei nasce ogni incanto d'amore ai viventi! L'abbraccio tra l'uomo e la donna è destino: più saldo di un patto giurato, sotto l'occhio custode di Dike. |
− | Con chi ammazza in famiglia tu allenti la corda senza castighi, senza sguardi d'astio. Se è così, io dico: è ingiusto che tu bracchi | + | Con chi ammazza in famiglia tu allenti la corda senza castighi, senza sguardi d'astio. Se è così, io dico: è ingiusto che tu bracchi Oreste. In un caso è come ossessione la tua - lo vedo; nell'altro si nota che sei molto più blanda a colpire. In questa causa Pallade dea sovrintenderà al giudizio. |
CORO | CORO | ||
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APOLLO | APOLLO | ||
− | Io lo tutelo, invece. È mio devoto, lo salvo. Nel mondo e su tra i celesti è tremendo il rancore di chi implora, se lo tradisci per libera scelta. [[Apollo]] scompare nel tempio. Il coro esce di scena. L'azione ora è ad | + | Io lo tutelo, invece. È mio devoto, lo salvo. Nel mondo e su tra i celesti è tremendo il rancore di chi implora, se lo tradisci per libera scelta. [[Apollo]] scompare nel tempio. Il coro esce di scena. L'azione ora è ad Atene, sull'acropoli, davanti al santuario di [[Atena]]. Irrompe Oreste e si getta supplice ai piedi del divino simulacro. |
ORESTE | ORESTE | ||
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ORESTE | ORESTE | ||
Miseria è la mia scuola: vi ho appreso i riti che mondano, e dove è sacro tacere o alzare la voce. In un tale frangente devo farmi sentire: è lezione d'esperto maestro. Il sangue è sopito, appassisce sul palmo. Lo sconcio dell'assassinio materno è scrostato del tutto. | Miseria è la mia scuola: vi ho appreso i riti che mondano, e dove è sacro tacere o alzare la voce. In un tale frangente devo farmi sentire: è lezione d'esperto maestro. Il sangue è sopito, appassisce sul palmo. Lo sconcio dell'assassinio materno è scrostato del tutto. | ||
− | Lo scacciò ancora caldo il lavacro - un porco immolato - sul braciere del dio, di [[ | + | Lo scacciò ancora caldo il lavacro - un porco immolato - sul braciere del dio, di [[Febo]]. Sarebbe lungo per me calcolare con quanti ebbi rapporto da allora e l'incontro fu innocuo. Il tempo tante cose stagiona e spazza via. La mia lingua è monda, ora: con voce non empia imploro la sovrana di questa terra, [[Atena]], che accorra e mi faccia da scudo. Senza colpo di lancia potrà in eterno contare su me, sulla gente di Argo come sinceri ed equi alleati. |
− | Ora, sia che la dea protegga i devoti in qualche terra di | + | Ora, sia che la dea protegga i devoti in qualche terra di Libia - al guado, laggiù, del Tritone, la sua corrente nativa - ritta sulla sua base o coi piedi velati; oppure che scruti la distesa di Flegra con occhi d'audace guerriero, mi appaia, la dea - anche da spazi infiniti mi ode - e mi sciolga da queste cagne. |
CORO | CORO | ||
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ATENA | ATENA | ||
Ospite, tocca a te, se vuoi. Qual è la tua replica? Declina il tuo paese, la nascita, i fatti che ti portano qui. Poi pensa a ventare l'attacco. | Ospite, tocca a te, se vuoi. Qual è la tua replica? Declina il tuo paese, la nascita, i fatti che ti portano qui. Poi pensa a ventare l'attacco. | ||
− | Se credi nella giustizia e per questo non ti stacchi dalla mia statua, lì presso la santa fiamma, sei uno che supplica, sacro: già | + | Se credi nella giustizia e per questo non ti stacchi dalla mia statua, lì presso la santa fiamma, sei uno che supplica, sacro: già Issione usò questi modi. Ora ribatti punto su punto. Fammi capire. |
ORESTE | ORESTE | ||
[[Atena]] sovrana, la tua ultima frase rivela inquietudine. Voglio subito farla sfumare. Non supplico espiazione, non ho chiazza di colpa sul palmo, io che mi assido al tuo simulacro. | [[Atena]] sovrana, la tua ultima frase rivela inquietudine. Voglio subito farla sfumare. Non supplico espiazione, non ho chiazza di colpa sul palmo, io che mi assido al tuo simulacro. | ||
− | Posso darti una solida prova. È regola che l'uccisore non alzi la voce finché non l'irrora il fiotto di una tenera bestia sgozzata, per mano di chi è preposto al sangue espiatore. Da un pezzo ci siamo mondati in tal modo, in case diverse, con carni immolate e acque scorrenti. Perciò sgombra questo assillo, ti dico. Ora ascolta da che nascita vengo. Io sono d' | + | Posso darti una solida prova. È regola che l'uccisore non alzi la voce finché non l'irrora il fiotto di una tenera bestia sgozzata, per mano di chi è preposto al sangue espiatore. Da un pezzo ci siamo mondati in tal modo, in case diverse, con carni immolate e acque scorrenti. Perciò sgombra questo assillo, ti dico. Ora ascolta da che nascita vengo. Io sono d'Argo. Mio padre ti è certo presente: [[Agamennone]], che inquadrò i combattenti del mare. |
− | Al suo fianco spianasti [[ | + | Al suo fianco spianasti [[Ilio]] troiana; da città al suo opposto, al nulla. Lui è caduto: opaca morte, rientrando alla casa. Lei l'ha abbattuto, mia madre, cuore d'ombra, calandogli addosso la tenebra di un'iridescente trappola: essa mi è stata la certa denuncia dell'omicidio dentro la vasca. Poi io ritornai - ero esule, tutto quel tempo - e uccisi chi mi diede la vita: non voglio negarlo. Scambio di morte a vendetta del padre, intimamente mio. Di questo colpo un altro è corresponsabile: l'Obliquo, che mi profetava tormenti, chiodi del cuore, se non mi fossi fatto esecutore di chi aveva tramato il delitto. |
A te, ora, formulare il giudizio: fui giusto? non fui? In te è il mio esito. Eccomi, accetto: qualunque esso sia. | A te, ora, formulare il giudizio: fui giusto? non fui? In te è il mio esito. Eccomi, accetto: qualunque esso sia. | ||
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rotto dalla sciagura | rotto dalla sciagura | ||
stridendo: | stridendo: | ||
− | " | + | "Giustizia |
oh, troni d'[[Erinni]]!" | oh, troni d'[[Erinni]]!" | ||
Funebre pianto - presto | Funebre pianto - presto | ||
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che ha dato la vita: | che ha dato la vita: | ||
non s'aspettavano il colpo! | non s'aspettavano il colpo! | ||
− | Ma la sede di | + | Ma la sede di Giustizia |
è già rudere. | è già rudere. | ||
ant. II | ant. II | ||
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allevando il suo cuore, | allevando il suo cuore, | ||
- popolo o uomo isolato - | - popolo o uomo isolato - | ||
− | potrà mai chinarsi a | + | potrà mai chinarsi a Giustizia? |
str. III | str. III | ||
O vita sfrenata o sotto padrone. | O vita sfrenata o sotto padrone. | ||
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ant. III | ant. III | ||
Ecco il mio avviso sovrano: | Ecco il mio avviso sovrano: | ||
− | adora l'altare di | + | adora l'altare di Giustizia. |
Adocchi una fortuna? | Adocchi una fortuna? | ||
Neanche allora sferra calci | Neanche allora sferra calci | ||
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sia sempre sacro. | sia sempre sacro. | ||
str. IV | str. IV | ||
− | Coltiva | + | Coltiva Giustizia, sciolto, senz'obbligo: |
non ti toccherà miseria | non ti toccherà miseria | ||
né crollerai dalle radici. | né crollerai dalle radici. | ||
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In tante qui siamo, ma taglieremo corto ai discorsi. | In tante qui siamo, ma taglieremo corto ai discorsi. | ||
− | Ad | + | Ad Oreste |
Bada, quando ti tocca, a replicare capo per capo. Cominciamo: hai ucciso la madre? Parla! | Bada, quando ti tocca, a replicare capo per capo. Cominciamo: hai ucciso la madre? Parla! | ||
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CORO | CORO | ||
− | Quindi, a sentirti, [[Zeus]] ti consegnò l'oracolo da dire a | + | Quindi, a sentirti, [[Zeus]] ti consegnò l'oracolo da dire a Oreste: far scontare l'assassinio del padre, senza rispetto per le ragioni di lei, della madre? |
APOLLO | APOLLO | ||
− | Non ha lo stesso valore la morte di un prode, di un nobile, che la divina insegna del potere fregiava. Tanto più se caduto per pugno di donna, non per colpo sfrecciante lontano, di un arco d' | + | Non ha lo stesso valore la morte di un prode, di un nobile, che la divina insegna del potere fregiava. Tanto più se caduto per pugno di donna, non per colpo sfrecciante lontano, di un arco d'Amazzone; ma nel modo che udrai, Pallade, e anche voi, qui assisi a giudicare col voto su questa vicenda. Ecco, lui tornava dal campo, con una messe di belle vittorie. |
Lei sorrideva. L'accolse... Poi, mentre quello usciva dalla conca del bagno - sull'orlo - lo fascia d'un drappo - ombra stesa su lui - e trafigge lo sposo, inchiodato nel ferreo groviglio del manto ingegnoso. Ecco, sapete l'ora fatale del grande onorato da tutti, condottiero di navi. Di che razza fosse lei, l'ho narrato. Deve sentirsi bruciare di sdegno la gente che qui ha l'ufficio di dare un verdetto. | Lei sorrideva. L'accolse... Poi, mentre quello usciva dalla conca del bagno - sull'orlo - lo fascia d'un drappo - ombra stesa su lui - e trafigge lo sposo, inchiodato nel ferreo groviglio del manto ingegnoso. Ecco, sapete l'ora fatale del grande onorato da tutti, condottiero di navi. Di che razza fosse lei, l'ho narrato. Deve sentirsi bruciare di sdegno la gente che qui ha l'ufficio di dare un verdetto. | ||
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CORO | CORO | ||
− | Rifletti se è il caso di difenderlo, di farlo assolvere. Ha fatto colare per terra il sangue materno, che è tutt'uno col suo. Vivrà in futuro nelle mura domestiche, ad | + | Rifletti se è il caso di difenderlo, di farlo assolvere. Ha fatto colare per terra il sangue materno, che è tutt'uno col suo. Vivrà in futuro nelle mura domestiche, ad Argo, che appartennero al padre? Quali altari avrà per il rito, nel suo paese? Quale cerchia di famiglie gli porgerà l'acqua che monda? |
APOLLO | APOLLO | ||
Ho la risposta, eccola: rifletti se è esatta. Non la madre, non lei produce il suo frutto: «figlio» è il suo nome. Solo, nutre il gonfio maturo del seme. Lui procrea, che d'impeto prende. Lei come ospite all'ospite: veglia sul giovane boccio, se un dio non lo schianti. Ti offro la prova di questo argomento: padre senza madre è possibile. Una testimonianza è qui vicina, presente: [[Atena]], la figlia di [[Zeus]], che non crebbe nel cavo ombroso di un seno. | Ho la risposta, eccola: rifletti se è esatta. Non la madre, non lei produce il suo frutto: «figlio» è il suo nome. Solo, nutre il gonfio maturo del seme. Lui procrea, che d'impeto prende. Lei come ospite all'ospite: veglia sul giovane boccio, se un dio non lo schianti. Ti offro la prova di questo argomento: padre senza madre è possibile. Una testimonianza è qui vicina, presente: [[Atena]], la figlia di [[Zeus]], che non crebbe nel cavo ombroso di un seno. | ||
− | Ed è tale germoglio che nessuna dea può farlo fiorire. Io per il resto, | + | Ed è tale germoglio che nessuna dea può farlo fiorire. Io per il resto, Pallade, quanto so e posso... farò poderosa la tua rocca e il tuo Stato. Per ora, ho mandato quest'uomo al riparo del tuo santo fuoco: ti resti devoto in eterno! E tu possa disporre di lui, o dea, e dei suoi in futuro come saldi alleati. Negli eredi del ceppo resista perpetuo l'amore del patto. |
ATENA | ATENA | ||
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ATENA | ATENA | ||
− | Ad | + | Ad Oreste e [[Apollo]] |
Bene? Nessun reclamo da parte vostra? | Bene? Nessun reclamo da parte vostra? | ||
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ATENA | ATENA | ||
− | Popolo di | + | Popolo di Atene, accogliete il mio decreto, voi che per primi decidete di un processo di sangue. Per tutto il tempo venturo, anno per anno, la gente di Egeo godrà di questo tribunale e dei suoi giudici. Questo poggio..., sullo spiazzo dove piantarono il campo le [[Amazzoni]] in armi - al tempo che, ostili a [[Teseo]], calarono qui e contro l'acropoli alzarono, irta di torri, un'acropoli nuova, e immolarono ad [[Ares]], per cui questo masso si chiama «di [[Ares]]», Areopago, - su questo poggio, dunque, sacro Rispetto e Paura - rami di un unico ceppo - saranno, di giorno e di notte, freno del popolo contro un'iniqua condotta, purché la città non rivolti le leggi. Tu chiazza una tersa corrente con impuri sgorghi terrosi: non potrai dissetarti. |
− | Né senza una guida, né sotto un tiranno: questo, o cittadini rispettosi, lo stato che vi consiglio. Non abolite del tutto la paura dalla vostra cerchia. Chi al mondo si mantiene probo, se non l'invade la paura? Siate probi, venerando la maestà del tribunale: vi farà da scudo, custodia vostra e dello Stato, quale nessuno al mondo possiede, dalla [[Scizia]] giù alla terra di | + | Né senza una guida, né sotto un tiranno: questo, o cittadini rispettosi, lo stato che vi consiglio. Non abolite del tutto la paura dalla vostra cerchia. Chi al mondo si mantiene probo, se non l'invade la paura? Siate probi, venerando la maestà del tribunale: vi farà da scudo, custodia vostra e dello Stato, quale nessuno al mondo possiede, dalla [[Scizia]] giù alla terra di Pelope. |
È un tribunale che la corruzione non sfiora, venerando, ferreo dentro, vedetta sempre all'erta su una città quieta: così io lo fondo. A lungo ho parlato, cittadini, per darvi questi avvisi valevoli per sempre. | È un tribunale che la corruzione non sfiora, venerando, ferreo dentro, vedetta sempre all'erta su una città quieta: così io lo fondo. A lungo ho parlato, cittadini, per darvi questi avvisi valevoli per sempre. | ||
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APOLLO | APOLLO | ||
− | Quindi peccò in cuor suo mio padre, nel caso d' | + | Quindi peccò in cuor suo mio padre, nel caso d'Issione, supplice dopo il primo omicidio? |
CORO | CORO | ||
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CORO | CORO | ||
− | Già agisti così in casa di | + | Già agisti così in casa di Ferete. Hai convinto le dee del fato a fare perenni i terrestri. |
APOLLO | APOLLO | ||
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ATENA | ATENA | ||
− | È mio compito la scelta del giudizio conclusivo. Il mio voto: ecco, l'aggiungo alla parte di | + | È mio compito la scelta del giudizio conclusivo. Il mio voto: ecco, l'aggiungo alla parte di Oreste. Non c'è madre che m'abbia dato la vita. Il mio favore va sempre alla parte maschile - purché non si tratti di nozze - dal fondo del cuore. |
− | Io sono figlia soltanto del padre. Perciò non calcolo troppo la fine di una che ha ucciso lo sposo, scolta delle mura domestiche. Vince | + | Io sono figlia soltanto del padre. Perciò non calcolo troppo la fine di una che ha ucciso lo sposo, scolta delle mura domestiche. Vince Oreste anche se il verdetto dà equilibrio di voti. Ora svelti, estraete i suffragi dai cesti: dico a voi, giurati, che quest'incarico avete. |
ORESTE | ORESTE | ||
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ORESTE | ORESTE | ||
− | + | Pallade, salvezza della mia casa! Mi strapparono al suolo dei padri e ora tu ne rifai la mia dimora. In Grecia la gente dirà: «Ritoma uno di Argo, padrone dei beni paterni, per mano di [[Atena]] e d'Obliquo - e di Lui, che tutto effettua, Salvatore Perfetto. Considerando la fine paterna, egli mi salva, anche di fronte a costoro, patrone di lei, della madre. Ora torno alle mura domestiche: prima, giuro a questa terra e ai suoi che in futuro, fino al colmarsi dei secoli, nessuno che regga la barra del mio paese scaglierà contro Atene un'armata decisa a colpire. | |
− | Sarò io - nella fossa, allora - a castigare con disastri senza scampo chi vorrà infranti gli attuali giuramenti: strade da spezzare il cuore, voli sinistri d'uccelli sui passi porrò ad ostacolo, finché nasca rimorso dell'attacco. Ma se starà saldo il patto e loro - gli eredi - onoreranno sempre d'alleanza armata questa rocca di | + | Sarò io - nella fossa, allora - a castigare con disastri senza scampo chi vorrà infranti gli attuali giuramenti: strade da spezzare il cuore, voli sinistri d'uccelli sui passi porrò ad ostacolo, finché nasca rimorso dell'attacco. Ma se starà saldo il patto e loro - gli eredi - onoreranno sempre d'alleanza armata questa rocca di Pallade, allora godranno la mia benevolenza. Ora addio, a te e alla gente di questa città. Vibra sempre al nemico un assalto senza respiro, salvezza dei tuoi, fregio di gloria guerriera. |
− | + | Oreste esce | |
CORO | CORO | ||
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contro la zolla... | contro la zolla... | ||
cancrena sterminio di fronde, di figli | cancrena sterminio di fronde, di figli | ||
− | - Giusta | + | - Giusta Nemesi! - che azzanna il paese |
e scaglia dovunque | e scaglia dovunque | ||
pozze di morte. | pozze di morte. | ||
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ATENA | ATENA | ||
− | Sentite me: basta con questo groppo di lacrime. Non siete disfatte. Uscì verdetto in equilibrio: per onorare il vero, non per umiliarvi. Già esistevano lucide tracce emanate da [[Zeus]]: l'attestava, qui presente, il dio. Egli indovinò che | + | Sentite me: basta con questo groppo di lacrime. Non siete disfatte. Uscì verdetto in equilibrio: per onorare il vero, non per umiliarvi. Già esistevano lucide tracce emanate da [[Zeus]]: l'attestava, qui presente, il dio. Egli indovinò che Oreste non avrebbe scontato la pena del suo agire. |
Voi schizzate su questo suolo plumbea rabbia. Non accendetevi: attente, non architettate strage di frutti col vostro sudare di creature sovrumane, lame golose, spietate a colpire i germogli. Io vi faccio solenne promessa: di avere sedi in questo paese e un sacro cavo - come voi meritate. | Voi schizzate su questo suolo plumbea rabbia. Non accendetevi: attente, non architettate strage di frutti col vostro sudare di creature sovrumane, lame golose, spietate a colpire i germogli. Io vi faccio solenne promessa: di avere sedi in questo paese e un sacro cavo - come voi meritate. | ||
Assise presso gli altari, su lucidi troni, godrete tributo d'onore dagli uomini di questa terra. | Assise presso gli altari, su lucidi troni, godrete tributo d'onore dagli uomini di questa terra. | ||
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contro la zolla... | contro la zolla... | ||
cancrena sterminio di fronde, di figli | cancrena sterminio di fronde, di figli | ||
− | - Giusta | + | - Giusta Nemesi! - che azzanna il paese |
e scaglia dovunque | e scaglia dovunque | ||
pozze di morte. | pozze di morte. | ||
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ATENA | ATENA | ||
Faccio mio il tuo sfogo: sei d'altri tempi. Sei molto più esperta, saggia di me. Ma anche a me [[Zeus]] ha donato equilibrio di mente. Passate pure in un paese d'altra gente: sentirete il richiamo d'amore per questa terra. | Faccio mio il tuo sfogo: sei d'altri tempi. Sei molto più esperta, saggia di me. Ma anche a me [[Zeus]] ha donato equilibrio di mente. Passate pure in un paese d'altra gente: sentirete il richiamo d'amore per questa terra. | ||
− | Io ora predìco: il fluire dei tempi sarà un crescendo di gloria per la mia città. Anche tu, se accetti venerata sede, presso il tempio di | + | Io ora predìco: il fluire dei tempi sarà un crescendo di gloria per la mia città. Anche tu, se accetti venerata sede, presso il tempio di Eretteo, otterrai da uomini e donne in processione quanto mai avresti in dono da cittadini forestieri. Tu non vibrare contro i miei domini le cruente coti, squarcio di giovani petti nel ribollire di una sobria frenesia. |
Non attizzare - come fossero galli - non piantare nel cuore dei miei uno spirito d'astio, sangue che lotta col sangue fraterno. Guerra esterna sia pure - presenza non penosa - per chi avrà in sé amore smanioso di gloria: ma escludo una rissa d'uccelli stretti nello stesso pollaio. Questa è la scelta che ti posso offrire: il bene da fare, il bene da ricevere, coperta d'onori, parte viva di questa terra benedetta dal cielo. | Non attizzare - come fossero galli - non piantare nel cuore dei miei uno spirito d'astio, sangue che lotta col sangue fraterno. Guerra esterna sia pure - presenza non penosa - per chi avrà in sé amore smanioso di gloria: ma escludo una rissa d'uccelli stretti nello stesso pollaio. Questa è la scelta che ti posso offrire: il bene da fare, il bene da ricevere, coperta d'onori, parte viva di questa terra benedetta dal cielo. | ||
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ATENA | ATENA | ||
Quello che scorta vittorie senz'ombra. E che ogni carezza di vento, soffi tersi nel sole, alitando da terra, dal cielo, dal liquido mare, s'incammini a queste campagne; che stagione dopo stagione il rigoglio fecondo di zolle e di mandrie non cessi di rendere ricco il paese; che resti viva la forza di nascite umane, che tu faccia sarchiatura degli empi; assomiglio a un giardiniere, io, mi piace che il ceppo dei giusti non patisca per colpa degli empi. Ecco i tuoi compiti. | Quello che scorta vittorie senz'ombra. E che ogni carezza di vento, soffi tersi nel sole, alitando da terra, dal cielo, dal liquido mare, s'incammini a queste campagne; che stagione dopo stagione il rigoglio fecondo di zolle e di mandrie non cessi di rendere ricco il paese; che resti viva la forza di nascite umane, che tu faccia sarchiatura degli empi; assomiglio a un giardiniere, io, mi piace che il ceppo dei giusti non patisca per colpa degli empi. Ecco i tuoi compiti. | ||
− | Io m'incarico dei fulgidi scontri di guerra. Voglio che | + | Io m'incarico dei fulgidi scontri di guerra. Voglio che Atene spicchi nel mondo con questo fregio: "città che trionfa". |
CORO | CORO | ||
str. I | str. I | ||
− | Sceglierò la dimora a fianco di | + | Sceglierò la dimora a fianco di Pallade. |
Non voglio umiliare la città | Non voglio umiliare la città | ||
che [[Zeus]] Potente e [[Ares]] | che [[Zeus]] Potente e [[Ares]] | ||
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ho ottenuto il successo: | ho ottenuto il successo: | ||
legare spietate, | legare spietate, | ||
− | possenti creature divine ad | + | possenti creature divine ad Atene. |
È loro campo fatale reggere | È loro campo fatale reggere | ||
l'universo umano: chi non ebbe mai caso | l'universo umano: chi non ebbe mai caso | ||
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né strisci il cupo contagio | né strisci il cupo contagio | ||
che spoglia del frutto. | che spoglia del frutto. | ||
− | Il dio | + | Il dio Pan allevi greggi, feconde |
di doppio parto, all'epoca buona. | di doppio parto, all'epoca buona. | ||
Frutti sempre la ricca vena | Frutti sempre la ricca vena | ||
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- viva corrente d'amore - | - viva corrente d'amore - | ||
a farti sempre più saggia col tempo. | a farti sempre più saggia col tempo. | ||
− | All'ombra di | + | All'ombra di Pallade |
anche [[Zeus]] ti protegge. | anche [[Zeus]] ti protegge. | ||
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quest'offerta solenne. Siate barriera | quest'offerta solenne. Siate barriera | ||
al male, siate impulso di bene | al male, siate impulso di bene | ||
− | - al vittorioso fiorire di | + | - al vittorioso fiorire di Atene! |
Voi fate ala, cittadini | Voi fate ala, cittadini | ||
− | eredi di | + | eredi di Cranao, a queste ospiti, |
ateniesi onorarie. | ateniesi onorarie. | ||
Volontà di bene v'illumini, | Volontà di bene v'illumini, | ||
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uomini e potenze divine. | uomini e potenze divine. | ||
Vi è dato abitare | Vi è dato abitare | ||
− | la rocca di | + | la rocca di Pallade! |
Offrite culto a me | Offrite culto a me | ||
cittadina onoraria | cittadina onoraria | ||
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Dal santuario di [[Atena]] s'affaccia il corteo solenne | Dal santuario di [[Atena]] s'affaccia il corteo solenne | ||
− | La vostra veste scarlatta è ossequio alle dèe. Brillino alte le fiaccole: che il soggiorno benigno sia splendore nei secoli di fortunata messe d'uomini grandi. Il corteo di fedeli scorta [[Atena]], i giudici, le | + | La vostra veste scarlatta è ossequio alle dèe. Brillino alte le fiaccole: che il soggiorno benigno sia splendore nei secoli di fortunata messe d'uomini grandi. Il corteo di fedeli scorta [[Atena]], i giudici, le Eumenidi al chiarore di sacre fiaccole, cantando. |
FEDELI IN PROCESSIONE | FEDELI IN PROCESSIONE | ||
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ant. II | ant. II | ||
Patto di pace per eterna fortuna | Patto di pace per eterna fortuna | ||
− | a favore della gente d' | + | a favore della gente d'Atene: |
lo strinsero [[Zeus]] che l'universo scruta | lo strinsero [[Zeus]] che l'universo scruta | ||
e la Quota fatale. | e la Quota fatale. | ||
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