Modifica di Biblioteca:Eschilo, Agamennone

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(Fiammeggia un lampo lontano.)
 
(Fiammeggia un lampo lontano.)
Là! Benvenuta, fiamma nella notte! Tu avvivi chiarore solare e qui, in [[Argo (4)|Argo]], una folta serie di feste, a celebrare l'evento. Vado, avverto con voce squillante la donna d'[[Agamennone]]: che si levi, di volo, dal letto e lanci nelle sale un inno esultante, festoso saluto per quel lampo laggiù.
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Là! Benvenuta, fiamma nella notte! Tu avvivi chiarore solare e qui, in Argo, una folta serie di feste, a celebrare l'evento. Vado, avverto con voce squillante la donna d'[[Agamennone]]: che si levi, di volo, dal letto e lanci nelle sale un inno esultante, festoso saluto per quel lampo laggiù.
 
Sì, la città d'[[Troia|Ilio]] è caduta: lo svela vibrando il segnale di fuoco. Voglio muovere io i primi passi di danza. Che mossa, per me, questo tiro toccato ai signori: tre colpi da sei punti mi vale questa veglia al falò! Oh, mi sia dato, quando ritorna, stringere al principe con affetto la mano, tra queste mie mani.
 
Sì, la città d'[[Troia|Ilio]] è caduta: lo svela vibrando il segnale di fuoco. Voglio muovere io i primi passi di danza. Che mossa, per me, questo tiro toccato ai signori: tre colpi da sei punti mi vale questa veglia al falò! Oh, mi sia dato, quando ritorna, stringere al principe con affetto la mano, tra queste mie mani.
 
Sul resto, zitto: un bel bue m'è salito sulla lingua. Questa rocca griderebbe da sé, nette parole, se avesse una voce... Per me, far parola mi piace, a chi sa: se non sa, dimentico anch'io.
 
Sul resto, zitto: un bel bue m'è salito sulla lingua. Questa rocca griderebbe da sé, nette parole, se avesse una voce... Per me, far parola mi piace, a chi sa: se non sa, dimentico anch'io.
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la nota tagliente di questi immigrati
 
la nota tagliente di questi immigrati
 
dell'aria e a chi ha offeso
 
dell'aria e a chi ha offeso
manda [[Nemesi]], colpo lento, sicuro.
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manda Nemesi, colpo lento, sicuro.
 
Così il Potente, [[Zeus]] Ospite
 
Così il Potente, [[Zeus]] Ospite
avvia contro [[Paride|Alessandro]]
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avvia contro [[Alessandro (1)|Alessandro]]
 
i figli di [[Atreo]]. In mezzo, donna
 
i figli di [[Atreo]]. In mezzo, donna
 
moglie di molti: per lei scontri
 
moglie di molti: per lei scontri
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CLITENNESTRA
 
CLITENNESTRA
Il Dio della fiamma, [[Efesto]], che dall'[[Ida (2)|Ida]] scagliò un fulgido raggio. Un falò passava il segnale all'altro falò, fin qui: staffetta di fuoco. Dall'[[Ida (2)|Ida]], via verso lo scoglio [[Ermeio]], in [[Lemno]]: da quest'isola, riceve per terzo la torcia possente il picco di [[Athos]], sacro dominio di [[Zeus]]. Eccola, ora, altissima sulla curva del mare, di slancio la fiamma viaggiatrice esultante... vampa di resina - un sole, diresti - che uno splendore trasmette, come oro fulgente, alla scolta lassù, del [[Macisto]].
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Il Dio della fiamma, [[Efesto]], che dall'[[Ida (2)|Ida]] scagliò un fulgido raggio. Un falò passava il segnale all'altro falò, fin qui: staffetta di fuoco. Dall'[[Ida (2)|Ida]], via verso lo scoglio [[Ermeio]], in [[Lemno]]: da quest'isola, riceve per terzo la torcia possente il picco di [[Athos]], sacro dominio di [[Zeus]]. Eccola, ora, altissima sulla curva del mare, di slancio la fiamma viaggiatrice esultante... vampa di resina - un sole, diresti - che uno splendore trasmette, come oro fulgente, alla scolta lassù, del Macisto.
 
Non è lenta la guardia, e non cede, incosciente, al sopore: e non scorda il suo compito di messaggera. Un gran balzo e il bagliore del rogo, alto sull'onda dell'[[Euripo]], precipita sulle vedette messapie, e reca l'annuncio. Fanno specchio le guardie al lampo in arrivo - una scintilla al fascio già pronto di erica secca - e trasmettono oltre il messaggio.
 
Non è lenta la guardia, e non cede, incosciente, al sopore: e non scorda il suo compito di messaggera. Un gran balzo e il bagliore del rogo, alto sull'onda dell'[[Euripo]], precipita sulle vedette messapie, e reca l'annuncio. Fanno specchio le guardie al lampo in arrivo - una scintilla al fascio già pronto di erica secca - e trasmettono oltre il messaggio.
 
Fiorisce la fiamma, non s'offusca il fulgore e al di là della valle in cui scorre l'[[Asopo]] rimbalza - chiarore di luna serena - fino al massiccio del [[Citerone]]: qui accende un nuovo passaggio, un'altra scorta di fuoco. La vedetta non lascia cadere quel raggio di luce, già da tanto in cammino, e attizza un incendio più vivo degli altri. Guizza il riverbero oltre la palude [[Gorgopide]], balena sui massi dell'[[Egiplancto]], e scuote il servizio del fuoco, che non tardi al suo impegno.
 
Fiorisce la fiamma, non s'offusca il fulgore e al di là della valle in cui scorre l'[[Asopo]] rimbalza - chiarore di luna serena - fino al massiccio del [[Citerone]]: qui accende un nuovo passaggio, un'altra scorta di fuoco. La vedetta non lascia cadere quel raggio di luce, già da tanto in cammino, e attizza un incendio più vivo degli altri. Guizza il riverbero oltre la palude [[Gorgopide]], balena sui massi dell'[[Egiplancto]], e scuote il servizio del fuoco, che non tardi al suo impegno.
E gli addetti, fiamme su fiamme, senza misurare lo slancio, scagliano in cielo una lama possente di fuoco, a varcare la vetta affacciata sul golfo [[Saronico]]... raggiante; irrompe la luce e tocca l'erta [[Aracnea]], il posto di guardia vicino, ormai nei sobborghi.
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E gli addetti, fiamme su fiamme, senza misurare lo slancio, scagliano in cielo una lama possente di fuoco, a varcare la vetta affacciata sul golfo [[Saronico]]... raggiante; irrompe la luce e tocca l'erta Aracnea, il posto di guardia vicino, ormai nei sobborghi.
L'ultimo lancio ed eccola, là sulla torre scintilla la fiamma, sorta dal capostipite rogo acceso sull'[[Ida (4)|Ida]]. Così si successero in ordine le mie staffette, compiendo ciascuna il suo tratto e passando la torcia: vince la prima scattando e chi tocca il traguardo. Questa è la prova, vi dico, l'atteso segnale che a me lo sposo ha lanciato da [[Troia]].
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L'ultimo lancio ed eccola, là sulla torre scintilla la fiamma, sorta dal capostipite rogo acceso sull'Ida. Così si successero in ordine le mie staffette, compiendo ciascuna il suo tratto e passando la torcia: vince la prima scattando e chi tocca il traguardo. Questa è la prova, vi dico, l'atteso segnale che a me lo sposo ha lanciato da [[Troia]].
  
 
CORO
 
CORO
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[[Zeus]] Custode degli ospiti, a te
 
[[Zeus]] Custode degli ospiti, a te
 
mi inchino: tua è l'opera, sforzo
 
mi inchino: tua è l'opera, sforzo
costante d'arco teso contro [Paride|Alessandro]],
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costante d'arco teso contro [[Alessandro (1)|Alessandro]],
 
che non sfrecciasse il dardo
 
che non sfrecciasse il dardo
 
prima del tempo, o al di là delle stelle,
 
prima del tempo, o al di là delle stelle,
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ha assorta la mente.
 
ha assorta la mente.
 
Così [[Paride]]: giunse alla reggia
 
Così [[Paride]]: giunse alla reggia
di [[Argo (4)|Argo]] e carpendo la donna
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di Argo e carpendo la donna
 
infangò la tavola ospite.
 
infangò la tavola ospite.
 
str. II
 
str. II
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È giorno di buon augurio. Guai, chiazzarlo col cupo linguaggio della sciagura. Ogni dio ha la sua ora di culto. A volte, capita, un messaggero - tenebre negli occhi - reca alla città la maledetta angoscia - truppe schiantate, strazio di popolo inferto al paese, folla di combattenti sradicati di casa in casa al sacrificio sotto il doppio staffile di [[Ares]], vibrato con sinistra passione, botta a duplice lama, funebre tiro a due... Non dubito, è bello allora che sotto il carico di tanta angoscia quel messo ululi canto trionfale, a lodare le [[Erinni]].
 
È giorno di buon augurio. Guai, chiazzarlo col cupo linguaggio della sciagura. Ogni dio ha la sua ora di culto. A volte, capita, un messaggero - tenebre negli occhi - reca alla città la maledetta angoscia - truppe schiantate, strazio di popolo inferto al paese, folla di combattenti sradicati di casa in casa al sacrificio sotto il doppio staffile di [[Ares]], vibrato con sinistra passione, botta a duplice lama, funebre tiro a due... Non dubito, è bello allora che sotto il carico di tanta angoscia quel messo ululi canto trionfale, a lodare le [[Erinni]].
 
Ma il lieto araldo di vittoriose gesta, che si presenta alla città gioiosa della sua potenza, come posso, io, fondere notizie grate e amare e dire la tempesta che non senza un divino rancore si sferrò sugli [[Achei]]? Si giurarono intesa i due nemici fino allora più crudi: il fuoco e l'oceano. Rispecchiarono il patto demolendo la sventurata squadra argiva. Già dalla notte montava la minaccia del mare sconvolto. Scafi in pezzi, tra urti e rimbalzi, sotto le tese folate del nord: finché le navi, brutalmente percosse - veri colpi di corna - tra raffiche, vortici, scrosci battenti di pioggia scivolando svanivano, come roteate da un mandriano perverso.
 
Ma il lieto araldo di vittoriose gesta, che si presenta alla città gioiosa della sua potenza, come posso, io, fondere notizie grate e amare e dire la tempesta che non senza un divino rancore si sferrò sugli [[Achei]]? Si giurarono intesa i due nemici fino allora più crudi: il fuoco e l'oceano. Rispecchiarono il patto demolendo la sventurata squadra argiva. Già dalla notte montava la minaccia del mare sconvolto. Scafi in pezzi, tra urti e rimbalzi, sotto le tese folate del nord: finché le navi, brutalmente percosse - veri colpi di corna - tra raffiche, vortici, scrosci battenti di pioggia scivolando svanivano, come roteate da un mandriano perverso.
Poi, si levò lucente chiarore di sole. Ai nostri occhi lo specchio dell'[[Egeo (4)|Egeo]] è in fiore: di cadaveri achei e di schegge dei legni. Noi, almeno, e la nave con la chiglia salva, qualcuno ci rapì o ci ottenne, pregando, la vita: un dio, chissà, non certo un vivente, sfiorando il timone. La Fortuna che salva posava, benigna, al remo maestro: così non subimmo frangenti e raffiche ancorando la nave, né scosse pesanti sulla costa scogliosa. Infine, salvi da questa distesa funebre d'acqua, nel mattino lucente, dubbiosi della nostra fortuna, ci lasciavamo crescere dentro un'angoscia nuova: per la squadra battuta, stritolata nel male. Oggi, se uno di loro respira, racconta di certo, convinto, che noi siamo perduti.
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Poi, si levò lucente chiarore di sole. Ai nostri occhi lo specchio dell'Egeo è in fiore: di cadaveri achei e di schegge dei legni. Noi, almeno, e la nave con la chiglia salva, qualcuno ci rapì o ci ottenne, pregando, la vita: un dio, chissà, non certo un vivente, sfiorando il timone. La Fortuna che salva posava, benigna, al remo maestro: così non subimmo frangenti e raffiche ancorando la nave, né scosse pesanti sulla costa scogliosa. Infine, salvi da questa distesa funebre d'acqua, nel mattino lucente, dubbiosi della nostra fortuna, ci lasciavamo crescere dentro un'angoscia nuova: per la squadra battuta, stritolata nel male. Oggi, se uno di loro respira, racconta di certo, convinto, che noi siamo perduti.
 
Noi stessi è pur questa l'idea che abbiamo del loro destino. Che il caso migliore s'avveri! [[Menelao]], lui specialmente, puoi credere che appaia per primo. Basta che un raggio solare frugando lo scopra, florido e che ancora vede la luce: se [[Zeus]] è restio a sopprimerne il ceppo - ne ha i mezzi - un filo di speranza rimane che riappaia anche lui, al palazzo.Questo hai udito: stai certo, hai notizie sincere.
 
Noi stessi è pur questa l'idea che abbiamo del loro destino. Che il caso migliore s'avveri! [[Menelao]], lui specialmente, puoi credere che appaia per primo. Basta che un raggio solare frugando lo scopra, florido e che ancora vede la luce: se [[Zeus]] è restio a sopprimerne il ceppo - ne ha i mezzi - un filo di speranza rimane che riappaia anche lui, al palazzo.Questo hai udito: stai certo, hai notizie sincere.
  
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AGAMENNONE
 
AGAMENNONE
Ad [[Argo (4)|Argo]] e agli dèi della terra va il mio primo saluto. Giustizia lo esige. Sono essi autori del mio ritorno e del giusto colpo che inflissi alla rocca di [[Priamo]]. Giustizia: a lei diedero udienza gli dèi, non a umani discorsi. E caddero i voti - strage d'armati, schianto di [[Troia]] - nell'urna rigata di sangue.
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Ad Argo e agli dèi della terra va il mio primo saluto. Giustizia lo esige. Sono essi autori del mio ritorno e del giusto colpo che inflissi alla rocca di [[Priamo]]. Giustizia: a lei diedero udienza gli dèi, non a umani discorsi. E caddero i voti - strage d'armati, schianto di [[Troia]] - nell'urna rigata di sangue.
 
Ferma sentenza. Via via una mano - illusione! - s'accostava all'urna rivale che mai si sarebbe colmata! Il fumo, ora, segnala al mondo la città caduta. Folate di sciagura sono gli esseri viventi, laggiù. Anche la brace si consuma, langue e sfoga spessi fiati d'abbondanza.
 
Ferma sentenza. Via via una mano - illusione! - s'accostava all'urna rivale che mai si sarebbe colmata! Il fumo, ora, segnala al mondo la città caduta. Folate di sciagura sono gli esseri viventi, laggiù. Anche la brace si consuma, langue e sfoga spessi fiati d'abbondanza.
Tributo perenne di grazie agli dèi, per questa vittoria: castigammo il rapimento, con superbo rancore, e per colpa di donna cadde in polvere la città sotto i morsi della bestia di [[Argo (4)|Argo]], nidiata deposta da un cavallo, squadra coperta di scudi: calavano in cielo le [[Pleiadi]] e varcate le torri - leone carnivoro - si placò leccando sangue di re. Ho protratto il mio inno agli dèi. Ai tuoi propositi ora. Li ho uditi attento, li fisso nel cuore. Anch'io concordo, mi puoi dire alleato.
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Tributo perenne di grazie agli dèi, per questa vittoria: castigammo il rapimento, con superbo rancore, e per colpa di donna cadde in polvere la città sotto i morsi della bestia di Argo, nidiata deposta da un cavallo, squadra coperta di scudi: calavano in cielo le [[Pleiadi]] e varcate le torri - leone carnivoro - si placò leccando sangue di re. Ho protratto il mio inno agli dèi. Ai tuoi propositi ora. Li ho uditi attento, li fisso nel cuore. Anch'io concordo, mi puoi dire alleato.
 
Scarsi gli uomini che hanno nel sangue l'istinto d'inchinarsi all'amico toccato dalla fortuna, senza invidiarlo. È così: un tossico perverso, cingendogli il cuore, raddoppia il tormento di chi è già posseduto dal male. Le sue angosce gli pesano dentro e intanto si rode... negli occhi la scena di chi gli sta accanto felice. Sono esperto - so leggere a fondo lo specchio che riflette il vivere insieme -. immagine d'ombra io dichiaro coloro che sentivo più stretti, più fidi. [[Ulisse|Odisseo]], l'unico: proprio quello che senza entusiasmo salpava, una volta sotto le stanghe, fu svelto ad affiancarmi correndo. Tanto posso dire di lui: sia vivo o già morto.
 
Scarsi gli uomini che hanno nel sangue l'istinto d'inchinarsi all'amico toccato dalla fortuna, senza invidiarlo. È così: un tossico perverso, cingendogli il cuore, raddoppia il tormento di chi è già posseduto dal male. Le sue angosce gli pesano dentro e intanto si rode... negli occhi la scena di chi gli sta accanto felice. Sono esperto - so leggere a fondo lo specchio che riflette il vivere insieme -. immagine d'ombra io dichiaro coloro che sentivo più stretti, più fidi. [[Ulisse|Odisseo]], l'unico: proprio quello che senza entusiasmo salpava, una volta sotto le stanghe, fu svelto ad affiancarmi correndo. Tanto posso dire di lui: sia vivo o già morto.
 
Del resto, cose terrene e divine, tratteremo chiamando i cittadini a discutere. Che il presente benessere resista saldo negli anni. A questo dovremo pensare. E se servono rimedi di salvezza - arroventando, amputando con intenti di bene - cercheremo di strappare di là il tormento del male. Ora mi dirigo alla reggia, nelle stanze, presso il fuoco. Voglio subito tendere la destra agli dèi che mi hanno sospinto laggiù, e poi scortato al ritorno. Il trionfo, che mi fu compagno, si pianti fermo al mio fianco.
 
Del resto, cose terrene e divine, tratteremo chiamando i cittadini a discutere. Che il presente benessere resista saldo negli anni. A questo dovremo pensare. E se servono rimedi di salvezza - arroventando, amputando con intenti di bene - cercheremo di strappare di là il tormento del male. Ora mi dirigo alla reggia, nelle stanze, presso il fuoco. Voglio subito tendere la destra agli dèi che mi hanno sospinto laggiù, e poi scortato al ritorno. Il trionfo, che mi fu compagno, si pianti fermo al mio fianco.
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CLITENNESTRA
 
CLITENNESTRA
Uomini che siete qui, degna nobiltà di [[Argo (4)|Argo]], a voi svelo la passione d'amore per questo mio sposo. Non avrò pudori. Corre il tempo, e la ritrosia si consuma negli esseri umani. Non è esperienza d'altri, questa. È proprio mia, questa miseria di vita sofferta negli anni che lui fu sotto le mura di [[Troia|Ilio]].
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Uomini che siete qui, degna nobiltà di Argo, a voi svelo la passione d'amore per questo mio sposo. Non avrò pudori. Corre il tempo, e la ritrosia si consuma negli esseri umani. Non è esperienza d'altri, questa. È proprio mia, questa miseria di vita sofferta negli anni che lui fu sotto le mura di [[Troia|Ilio]].
 
Dirò subito, per la donna sedere nelle stanze sola, via dal marito, è sconforto che abbatte, sempre a sentire notizie di disgrazia. Ecco, si presenta un messo, poi un secondo che reca notizie peggiori del primo, già funesto. E sono grida di disgrazia, alte nelle stanze. Se questo mio marito avesse preso così fitti squarci quanti i rivoli di voci in arrivo alla reggia, tutto fori sarebbe, peggio d'una rete.
 
Dirò subito, per la donna sedere nelle stanze sola, via dal marito, è sconforto che abbatte, sempre a sentire notizie di disgrazia. Ecco, si presenta un messo, poi un secondo che reca notizie peggiori del primo, già funesto. E sono grida di disgrazia, alte nelle stanze. Se questo mio marito avesse preso così fitti squarci quanti i rivoli di voci in arrivo alla reggia, tutto fori sarebbe, peggio d'una rete.
 
Se fosse morto le volte che si moltiplicavano le voci, nuovo [[Gerione]] con tre corpi, tripla coltre di terra avrebbe indosso. E sarebbe il suo vanto, morto via via in ciascuna figura. Ritornello brutale di voci! Quante volte mi spinse ad appendere un laccio! Altri, a viva forza, mi snodavano il collo già avvinto. Per questo, anche, non è qui presente il figlio: lui che ratifica il mio, il tuo patto d'amore.
 
Se fosse morto le volte che si moltiplicavano le voci, nuovo [[Gerione]] con tre corpi, tripla coltre di terra avrebbe indosso. E sarebbe il suo vanto, morto via via in ciascuna figura. Ritornello brutale di voci! Quante volte mi spinse ad appendere un laccio! Altri, a viva forza, mi snodavano il collo già avvinto. Per questo, anche, non è qui presente il figlio: lui che ratifica il mio, il tuo patto d'amore.
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Laggiù, sulle tue sponde, nutrita da te
 
Laggiù, sulle tue sponde, nutrita da te
 
mi feci donna. Ora, presto, sulle rive
 
mi feci donna. Ora, presto, sulle rive
di [[Cocito]] e d'[[Acheronte]]
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di [[Cocito]] e d'Acheronte
 
intonerò presagi. Lo sento.
 
intonerò presagi. Lo sento.
  
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CORO
 
CORO
Anche gli ispirati dal dio, a [[Delfi|Pito]]: arduo, però, decifrarli.
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Anche gli ispirati dal dio, a Pito: arduo, però, decifrarli.
  
 
CASSANDRA
 
CASSANDRA
Ahi, ahi, la fiamma, eccola! Mi assale! [[Apollo]] [[Liceo (2)|Liceo]], a me, a me! Leonessa a due gambe, a letto col lupo, mentre il leone gagliardo è lontano. Lei mi abbatterà: ah, mio tormento. Come preparando filtro di morte, mischierà alla vendetta la mia parte di paga. Affila la lama per lui, il suo uomo. La morte - di questo si vanta - sarà giusto compenso per avermi condotta sin qui.
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Ahi, ahi, la fiamma, eccola! Mi assale! [[Apollo]] Liceo, a me, a me! Leonessa a due gambe, a letto col lupo, mentre il leone gagliardo è lontano. Lei mi abbatterà: ah, mio tormento. Come preparando filtro di morte, mischierà alla vendetta la mia parte di paga. Affila la lama per lui, il suo uomo. La morte - di questo si vanta - sarà giusto compenso per avermi condotta sin qui.
 
Perché vi ho ancora indosso, scettro, fasce profetiche sulle spalle? Perché si rida di me? Vi spezzo, io stessa prima dell'ora fatale. Distrutte vi voglio. Nella polvere, ecco come io vi ripago. Un'altra al mio posto fate ricca di strazio.
 
Perché vi ho ancora indosso, scettro, fasce profetiche sulle spalle? Perché si rida di me? Vi spezzo, io stessa prima dell'ora fatale. Distrutte vi voglio. Nella polvere, ecco come io vi ripago. Un'altra al mio posto fate ricca di strazio.
 
Guardate, la mano stessa di [[Apollo]] mi strappa il velo oracolare. Prima posava l'occhio superbo su me che così abbigliata ero esposta alle beffe di tutti: amici, nemici, perfetto equilibrio di scherno... "E mi adattavo al nome ormai consueto: Ciarlatana!" rifiuto umano, in giro ad accattare, miserabile morta di fame. Per finire, il mago che m'ha fatta maga, lui m'ha trascinata a questa vicenda di morte. Non l'altare - nella casa paterna - ma il tronco del boia mi aspetta, scarlatto di tiepido sangue dal mio capo reciso.
 
Guardate, la mano stessa di [[Apollo]] mi strappa il velo oracolare. Prima posava l'occhio superbo su me che così abbigliata ero esposta alle beffe di tutti: amici, nemici, perfetto equilibrio di scherno... "E mi adattavo al nome ormai consueto: Ciarlatana!" rifiuto umano, in giro ad accattare, miserabile morta di fame. Per finire, il mago che m'ha fatta maga, lui m'ha trascinata a questa vicenda di morte. Non l'altare - nella casa paterna - ma il tronco del boia mi aspetta, scarlatto di tiepido sangue dal mio capo reciso.
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In passato molte parole ho detto sfruttando un'occasione: ora, non avrò scupoli a smentirle. Come può, uno, tramando ostili colpi a gente ostile che si presenta con la faccia amica, gettare rete di sventura, altezza che nessun balzo varca? Da troppo tempo non mi usciva dalla mente questa gara di morte. Ora il premio della lotta, la vittoria: tardi, ma alla fine è giunta! Qui mi ergo, dove vibrai l'arma, dove ho saldato il mio impegno.
 
In passato molte parole ho detto sfruttando un'occasione: ora, non avrò scupoli a smentirle. Come può, uno, tramando ostili colpi a gente ostile che si presenta con la faccia amica, gettare rete di sventura, altezza che nessun balzo varca? Da troppo tempo non mi usciva dalla mente questa gara di morte. Ora il premio della lotta, la vittoria: tardi, ma alla fine è giunta! Qui mi ergo, dove vibrai l'arma, dove ho saldato il mio impegno.
 
Ho agito, ho avuto successo, non voglio celarlo: né scampo per lui, né riparo al colpo fatale. Un volo di rete, inestricabile - come a una mattanza - e lo ingabbio, sfarzo doloroso di stoffe. Io due squarci. Due rantoli, lui, fascio di membra snervate, lì al suolo. È steso. Un terzo colpo gli assesto. Grato ossequio a [[Zeus]] dell'abisso, patrono dei morti. Sfoga l'anima crollando - una boccata precipitosa di sangue e spira.
 
Ho agito, ho avuto successo, non voglio celarlo: né scampo per lui, né riparo al colpo fatale. Un volo di rete, inestricabile - come a una mattanza - e lo ingabbio, sfarzo doloroso di stoffe. Io due squarci. Due rantoli, lui, fascio di membra snervate, lì al suolo. È steso. Un terzo colpo gli assesto. Grato ossequio a [[Zeus]] dell'abisso, patrono dei morti. Sfoga l'anima crollando - una boccata precipitosa di sangue e spira.
Mi schizza di fosche stille - velo di rugiada scarlatta che mi fa lieta, come la semente del [[grano]], quando nel pieno sbocciare dei chicchi s'ingemma del rorido dono del cielo. Questi gli eventi, degna nobiltà di [[Argo (4)|Argo]]. Esultate se vi piace. Io me ne glorio. Se mai fosse buon momento per libare su un ucciso, ora sarebbe giusto, legittimo, anzi. Quest'uomo ha colmato il calice di troppi crimini, qui nella reggia: al suo ritorno gli è toccato svuotarlo.
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Mi schizza di fosche stille - velo di rugiada scarlatta che mi fa lieta, come la semente del [[grano]], quando nel pieno sbocciare dei chicchi s'ingemma del rorido dono del cielo. Questi gli eventi, degna nobiltà di Argo. Esultate se vi piace. Io me ne glorio. Se mai fosse buon momento per libare su un ucciso, ora sarebbe giusto, legittimo, anzi. Quest'uomo ha colmato il calice di troppi crimini, qui nella reggia: al suo ritorno gli è toccato svuotarlo.
  
 
CORO
 
CORO
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CLITENNESTRA
 
CLITENNESTRA
Adesso tocca a me fuggire il paese, affrontare l'astio, la pubblica esecrazione: così tu ora sentenzi. Non facesti contrasto in passato a quest'uomo. Lui, senza scrupolo - non conta la morte di un'agnella, quando il pascolo trabocca di mandrie ricciute - immolò la sua figlia, frutto doloroso e adorato del mio parto. Doveva affascinare, in [[Tracia (2)|Tracia]], il calo di vento. A lui no, non toccava l'espulsione da questo paese, a fargli scontare il crimine osceno. Alle mie azioni, invece, tendi le orecchie, e ti fai giudice senza pietà. Ora ascolta.
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[[Ade]]sso tocca a me fuggire il paese, affrontare l'astio, la pubblica esecrazione: così tu ora sentenzi. Non facesti contrasto in passato a quest'uomo. Lui, senza scrupolo - non conta la morte di un'agnella, quando il pascolo trabocca di mandrie ricciute - immolò la sua figlia, frutto doloroso e adorato del mio parto. Doveva affascinare, in [[Tracia (2)|Tracia]], il calo di vento. A lui no, non toccava l'espulsione da questo paese, a fargli scontare il crimine osceno. Alle mie azioni, invece, tendi le orecchie, e ti fai giudice senza pietà. Ora ascolta.
 
Limita le minacce, potrai darmi ordini, ma solo piegandomi con le tue mani: io, per me, sono pronta, da pari a pari. Régolati. Certo, se dio decide l'opposto, apprenderai la dura lezione di un tardivo equilibrio di mente.
 
Limita le minacce, potrai darmi ordini, ma solo piegandomi con le tue mani: io, per me, sono pronta, da pari a pari. Régolati. Certo, se dio decide l'opposto, apprenderai la dura lezione di un tardivo equilibrio di mente.
  
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Luce ridente, mattino che rechi giustizia! Finalmente posso esclamare: gli dèi castigano i mortali, scorgono dal cielo i crimini terreni. Gioia per i miei occhi! Quest'uomo disteso nei drappi, filati dalle [[Erinni]], a pagare intero il prezzo per gli intrighi maligni del padre! Fu [[Atreo]], quel padre. Regnava sul paese - dico la storia, ben chiara - e per discordia di potere espulse il padre mio [[Tieste]], suo fratello, dallo stato e dal palazzo.
 
Luce ridente, mattino che rechi giustizia! Finalmente posso esclamare: gli dèi castigano i mortali, scorgono dal cielo i crimini terreni. Gioia per i miei occhi! Quest'uomo disteso nei drappi, filati dalle [[Erinni]], a pagare intero il prezzo per gli intrighi maligni del padre! Fu [[Atreo]], quel padre. Regnava sul paese - dico la storia, ben chiara - e per discordia di potere espulse il padre mio [[Tieste]], suo fratello, dallo stato e dal palazzo.
 
Soffrì [[Tieste]]! Tornato, si chinò pietoso verso il focolare e una sorte innocua, sì, l'ottenne: di non cadere ucciso, lì subito - chiazza cruenta sul suolo avito. Ma il padre di costui, [[Atreo]] senza dio, finse d'offrire - eccitata premura, non affetto - un giorno di festa al padre mio, con fronte spianata. Sarebbe stato il dono del ritorno. Gli mise davanti le carni dei figli, spartite! [[Atreo]] sedette appartato, in alto: e spezzettava lui stesso, dito per dito, le mani ed i piedi. Carne sformata che l'altro accettava, via via. Inghiottiva, senza saperlo, bocconi di sfacelo - guarda tu stesso - per la famiglia. Poi riconobbe l'azione maledetta.
 
Soffrì [[Tieste]]! Tornato, si chinò pietoso verso il focolare e una sorte innocua, sì, l'ottenne: di non cadere ucciso, lì subito - chiazza cruenta sul suolo avito. Ma il padre di costui, [[Atreo]] senza dio, finse d'offrire - eccitata premura, non affetto - un giorno di festa al padre mio, con fronte spianata. Sarebbe stato il dono del ritorno. Gli mise davanti le carni dei figli, spartite! [[Atreo]] sedette appartato, in alto: e spezzettava lui stesso, dito per dito, le mani ed i piedi. Carne sformata che l'altro accettava, via via. Inghiottiva, senza saperlo, bocconi di sfacelo - guarda tu stesso - per la famiglia. Poi riconobbe l'azione maledetta.
Ululò, si ritrasse, cadde vomitando boccate di carni e di sangue. Impreca ai Pelopidi un fato di morte. A suggello di maledizione scaglia con un calcio la mensa. «Così si stermini la razza di [[Plistene (1)|Plistene]]», grida. Catena di vicende: guarda quell'uomo abbattuto. Avevo io diritto d'imbastire l'assassinio.
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Ululò, si ritrasse, cadde vomitando boccate di carni e di sangue. Impreca ai Pelopidi un fato di morte. A suggello di maledizione scaglia con un calcio la mensa. «Così si stermini la razza di Plistene», grida. Catena di vicende: guarda quell'uomo abbattuto. Avevo io diritto d'imbastire l'assassinio.
 
Io ero il terzo figlio..., e [[Atreo]] mi espulse ancora in fasce col mio povero padre. Adulto, giustizia mi ha ricondotto qui. Ho manovrato l'assalto contro di lui, dietro le quinte. Ho montato io, pezzo per pezzo, il meccanismo di questo delitto. Anche morire, adesso, è bello per me: con lui negli occhi, in questa gabbia di Giustizia!
 
Io ero il terzo figlio..., e [[Atreo]] mi espulse ancora in fasce col mio povero padre. Adulto, giustizia mi ha ricondotto qui. Ho manovrato l'assalto contro di lui, dietro le quinte. Ho montato io, pezzo per pezzo, il meccanismo di questo delitto. Anche morire, adesso, è bello per me: con lui negli occhi, in questa gabbia di Giustizia!
  
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Tu sarai desposta d'[[Argo (4)|Argo]]? E come? Hai saputo ardire un fato mortale a quest'uomo, ma non trovasti la decisione per finirlo di tuo pugno.
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Tu sarai desposta d'Argo? E come? Hai saputo ardire un fato mortale a quest'uomo, ma non trovasti la decisione per finirlo di tuo pugno.
  
 
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Spirito codardo! Perché non fosti tu a spogliare della vita quest'uomo? Una donna ci volle, sconcio contagio del paese e dei nostri numi di [[Argo (4)|Argo]]. [[Oreste (1)|Oreste]]! Lui vede la luce, ovunque sia. Se mai potesse tornare, spinto da sorte benigna, e si facesse vittorioso, capitale esecutore di questa coppia!.
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Spirito codardo! Perché non fosti tu a spogliare della vita quest'uomo? Una donna ci volle, sconcio contagio del paese e dei nostri numi di Argo. [[Oreste (1)|Oreste]]! Lui vede la luce, ovunque sia. Se mai potesse tornare, spinto da sorte benigna, e si facesse vittorioso, capitale esecutore di questa coppia!.
  
 
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