Modifica di Biblioteca:Erodoto, Le Storie, Libro VII

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32) Arrivato a Sardi, per prima cosa da lì inviò araldi in Grecia a chiedere terra e acqua e a intimare che preparassero banchetti per il re; inviò questa richiesta di terra a tutte le città tranne [[Atene]] e Sparta. La ragione per cui chiese terra e acqua per la seconda volta fu questa: quanti in precedenza non avevano risposto alla richiesta di Dario, riteneva senz'altro che ora, per paura, l'avrebbero concesse. Inviò i suoi messi appunto volendo averne conferma.
 
32) Arrivato a Sardi, per prima cosa da lì inviò araldi in Grecia a chiedere terra e acqua e a intimare che preparassero banchetti per il re; inviò questa richiesta di terra a tutte le città tranne [[Atene]] e Sparta. La ragione per cui chiese terra e acqua per la seconda volta fu questa: quanti in precedenza non avevano risposto alla richiesta di Dario, riteneva senz'altro che ora, per paura, l'avrebbero concesse. Inviò i suoi messi appunto volendo averne conferma.
  
33) Poi si preparava a raggiungere [[Abido (1)|Abido]]. Nel frattempo aggiogavano l'[[Ellesponto]] dall'Asia all'Europa. Nel [[Chersoneso]] d'[[Ellesponto]], fra le città di [[Sesto]] e di Madito, c'è un tratto di costa roccioso che si protende in mare di fronte ad [[Abido (1)|Abido]], dove più tardi, non molto tempo dopo, gli [[Ateniesi]] al comando dello stratego Santippo, figlio di Arifrone, catturarono il persiano Artaucte, governatore di [[Sesto]] e lo inchiodarono vivo a un palo: egli, tra l'altro, frequentemente faceva portare a Eleunte nel tempio di [[Protesilao]], delle donne per abbandonarsi a empie pratiche.
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33) Poi si preparava a raggiungere [[Abido (1)|Abido]]. Nel frattempo aggiogavano l'[[Ellesponto]] dall'Asia all'Europa. Nel [[Chersoneso]] d'[[Ellesponto]], fra le città di Sesto e di Madito, c'è un tratto di costa roccioso che si protende in mare di fronte ad [[Abido (1)|Abido]], dove più tardi, non molto tempo dopo, gli [[Ateniesi]] al comando dello stratego Santippo, figlio di Arifrone, catturarono il persiano Artaucte, governatore di Sesto e lo inchiodarono vivo a un palo: egli, tra l'altro, frequentemente faceva portare a Eleunte nel tempio di [[Protesilao]], delle donne per abbandonarsi a empie pratiche.
  
 
34) Partendo dunque da [[Abido (1)|Abido]] in direzione di questo tratto di costa, costruivano i ponti secondo gli ordini, i Fenici con funi di lino bianco, gli Egiziani con funi di papiro. Ci sono sette stadi da [[Abido (1)|Abido]] alla costa di fronte. E quando il braccio di mare era stato ormai aggiogato, sopraggiunse una violenta tempesta, si abbatté su tutte quelle opere e le disfece.
 
34) Partendo dunque da [[Abido (1)|Abido]] in direzione di questo tratto di costa, costruivano i ponti secondo gli ordini, i Fenici con funi di lino bianco, gli Egiziani con funi di papiro. Ci sono sette stadi da [[Abido (1)|Abido]] alla costa di fronte. E quando il braccio di mare era stato ormai aggiogato, sopraggiunse una violenta tempesta, si abbatté su tutte quelle opere e le disfece.
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77) I Cabali Meoni, detti Lasoni, portavano lo stesso abbigliamento dei Cilici, che descriverò quando la mia rassegna sarà giunta al contingente cilicio. I Milii avevano corte lance e vesti fermate con fibbie; alcuni di loro erano armati di arco licio e avevano sulla testa caschi fatti di pelli conciate. Li comandava Badre figlio di Istane.
 
77) I Cabali Meoni, detti Lasoni, portavano lo stesso abbigliamento dei Cilici, che descriverò quando la mia rassegna sarà giunta al contingente cilicio. I Milii avevano corte lance e vesti fermate con fibbie; alcuni di loro erano armati di arco licio e avevano sulla testa caschi fatti di pelli conciate. Li comandava Badre figlio di Istane.
  
78) I Moschi avevano elmi di legno in testa, scudi, e lance piccole ma munite di grosse punte. I Tibareni, i Macroni e i Mossineci militavano equipaggiati come i Moschi. Insieme erano schierati agli ordini del figlio di Dario, Ariomardo e del figlio di Smerdi e nipote di Ciro Parmi (Moschi e Tibareni); e di Artaucte, figlio di Cherasmi (Macroni e Mossineci), che era governatore di [[Sesto]] sull'[[Ellesponto]].
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78) I Moschi avevano elmi di legno in testa, scudi, e lance piccole ma munite di grosse punte. I Tibareni, i Macroni e i Mossineci militavano equipaggiati come i Moschi. Insieme erano schierati agli ordini del figlio di Dario, Ariomardo e del figlio di Smerdi e nipote di Ciro Parmi (Moschi e Tibareni); e di Artaucte, figlio di Cherasmi (Macroni e Mossineci), che era governatore di Sesto sull'[[Ellesponto]].
  
 
79) I Mari avevano sul capo elmi di vimini intrecciati fabbricati da loro, ed erano muniti di piccoli scudi di pelle e giavellotti. I Colchi portavano elmi di legno sulla testa, piccoli scudi di pelle bovina non conciata e corte lance e inoltre coltelli. Mari e Colchi obbedivano a Farandate figlio di Teaspi. Gli Alarodi e i Saspiri militavano armati come i Colchi. Li guidava Maristio figlio di Siromitre.
 
79) I Mari avevano sul capo elmi di vimini intrecciati fabbricati da loro, ed erano muniti di piccoli scudi di pelle e giavellotti. I Colchi portavano elmi di legno sulla testa, piccoli scudi di pelle bovina non conciata e corte lance e inoltre coltelli. Mari e Colchi obbedivano a Farandate figlio di Teaspi. Gli Alarodi e i Saspiri militavano armati come i Colchi. Li guidava Maristio figlio di Siromitre.

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