Modifica di Biblioteca:Erodoto, Le Storie, Libro I

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170)                  Nonostante le loro avversità gli Ioni si radunavano ugualmente al Panionio e io so che una volta Biante di Priene espose a tutti un vantaggiosissimo progetto, che avrebbe consentito loro, se lo avessero seguito, di raggiungere il più alto grado di benessere fra i Greci: li esortava a salpare, tutti uniti in un'unica flotta, via dalla Ionia, a raggiungere la Sardegna e a fondarvi un'unica città di tutti gli Ioni; in questo modo, liberati dalla schiavitù, avrebbero vissuto felicemente, insediati nella più grande di tutte le isole e dominando su altre popolazioni. Invece, se fossero rimasti nella Ionia, non vedeva più - diceva - speranza di libertà. Questa fu l'idea di Biante di Priene anche se esposta agli Ioni ormai dopo la loro disfatta. Ma prima della disfatta, sarebbe risultata utile anche l'idea di Talete di Mileto, la cui famiglia era di antica origine fenicia: aveva suggerito di istituire un Consiglio della Ionia, di dargli sede a Teo (visto che Teo si trova nel centro della Ionia), e che le altre città, pur restando abitate, venissero considerate alla stregua di demi. Tali progetti Biante e Talete esposero agli Ioni.
 
170)                  Nonostante le loro avversità gli Ioni si radunavano ugualmente al Panionio e io so che una volta Biante di Priene espose a tutti un vantaggiosissimo progetto, che avrebbe consentito loro, se lo avessero seguito, di raggiungere il più alto grado di benessere fra i Greci: li esortava a salpare, tutti uniti in un'unica flotta, via dalla Ionia, a raggiungere la Sardegna e a fondarvi un'unica città di tutti gli Ioni; in questo modo, liberati dalla schiavitù, avrebbero vissuto felicemente, insediati nella più grande di tutte le isole e dominando su altre popolazioni. Invece, se fossero rimasti nella Ionia, non vedeva più - diceva - speranza di libertà. Questa fu l'idea di Biante di Priene anche se esposta agli Ioni ormai dopo la loro disfatta. Ma prima della disfatta, sarebbe risultata utile anche l'idea di Talete di Mileto, la cui famiglia era di antica origine fenicia: aveva suggerito di istituire un Consiglio della Ionia, di dargli sede a Teo (visto che Teo si trova nel centro della Ionia), e che le altre città, pur restando abitate, venissero considerate alla stregua di demi. Tali progetti Biante e Talete esposero agli Ioni.
  
171)                  Arpago dopo aver sottomesso la Ionia compì una spedizione contro la [[Caria (1)|Caria]], la Caunia e la [[Licia]], conducendo con sé anche Ioni ed Eoli. Di questi popoli i Cari erano giunti in continente provenienti dalle isole: anticamente erano stati sudditi di [[Minosse]] e col nome di [[Lelegi]] avevano abitato le isole: non erano costretti a pagare alcun tributo, per quanto indietro nel tempo io possa risalire con le mie informazioni; però, ogni volta che [[Minosse]] lo richiedeva, gli fornivano gli equipaggi per le navi. E dal momento che [[Minosse]] aveva sottomesso una regione assai ampia e aveva fortuna in guerra, il popolo dei Cari era quello tenuto, allora, in maggior prestigio fra tutti. Ai Cari vanno attribuite tre invenzioni di cui poi si servirono i Greci: per primi insegnarono a fissare dei pennacchi sugli elmi, scolpirono figure sui loro scudi e applicarono all'interno di questi delle imbracciature. Fino ad allora i soldati che abitualmente si armavano di scudo lo reggevano senza imbracciature, muovendolo per mezzo di cinghie di cuoio portate intorno al collo e alla spalla sinistra. In seguito, molto tempo dopo, i Cari furono scacciati dalle isole ad opera dei Dori e degli Ioni e così giunsero nel continente. Questo è quanto dei Cari raccontano i [[Cretesi]]; ma dal canto loro i Cari non sono d'accordo in proposito: essi ritengono di essere originari del continente e di avere avuto sempre il medesimo nome di adesso. Esibiscono come prova l'antico tempio di [[Zeus]] Cario a Milasa che appartiene anche ai Misi e ai Lidi, in quanto parenti dei Cari; perché Lido e Miso, dicono, erano fratelli di Caro. Misi e Lidi accedono a questo santuario mentre tutte le popolazioni d'altra origine etnica, pur avendo adottato la lingua dei Cari, ne sono escluse.
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171)                  Arpago dopo aver sottomesso la Ionia compì una spedizione contro la [[Caria (1)|Caria]], la Caunia e la [[Licia]], conducendo con sé anche Ioni ed Eoli. Di questi popoli i Cari erano giunti in continente provenienti dalle isole: anticamente erano stati sudditi di [[Minosse]] e col nome di Lelegi avevano abitato le isole: non erano costretti a pagare alcun tributo, per quanto indietro nel tempo io possa risalire con le mie informazioni; però, ogni volta che [[Minosse]] lo richiedeva, gli fornivano gli equipaggi per le navi. E dal momento che [[Minosse]] aveva sottomesso una regione assai ampia e aveva fortuna in guerra, il popolo dei Cari era quello tenuto, allora, in maggior prestigio fra tutti. Ai Cari vanno attribuite tre invenzioni di cui poi si servirono i Greci: per primi insegnarono a fissare dei pennacchi sugli elmi, scolpirono figure sui loro scudi e applicarono all'interno di questi delle imbracciature. Fino ad allora i soldati che abitualmente si armavano di scudo lo reggevano senza imbracciature, muovendolo per mezzo di cinghie di cuoio portate intorno al collo e alla spalla sinistra. In seguito, molto tempo dopo, i Cari furono scacciati dalle isole ad opera dei Dori e degli Ioni e così giunsero nel continente. Questo è quanto dei Cari raccontano i [[Cretesi]]; ma dal canto loro i Cari non sono d'accordo in proposito: essi ritengono di essere originari del continente e di avere avuto sempre il medesimo nome di adesso. Esibiscono come prova l'antico tempio di [[Zeus]] Cario a Milasa che appartiene anche ai Misi e ai Lidi, in quanto parenti dei Cari; perché Lido e Miso, dicono, erano fratelli di Caro. Misi e Lidi accedono a questo santuario mentre tutte le popolazioni d'altra origine etnica, pur avendo adottato la lingua dei Cari, ne sono escluse.
  
 
172)                  A me pare che autoctone siano le popolazioni della Caunia, le quali invece sostengono di provenire da [[Creta (1)|Creta]]. I Cauni assunsero la lingua dei Cari (o i Cari quella dei Cauni, non saprei dirlo con esattezza), ma le loro usanze sono assai diverse da quelle degli altri popoli, Cari compresi. Il loro massimo divertimento consiste nell'andare a bere in compagnia: lo fanno a gruppi secondo l'età e l'amicizia, uomini, donne, bambini. Poiché avevano edificato santuari di divinità straniere, più tardi, quando cambiarono parere e decisero di venerare soltanto gli dei dei loro padri, tutti i Cauni adulti si armarono e si diressero in corteo sino ai confini di Calinda, percuotendo l'aria con le lance e dicendo che stavano scacciando gli dei stranieri.
 
172)                  A me pare che autoctone siano le popolazioni della Caunia, le quali invece sostengono di provenire da [[Creta (1)|Creta]]. I Cauni assunsero la lingua dei Cari (o i Cari quella dei Cauni, non saprei dirlo con esattezza), ma le loro usanze sono assai diverse da quelle degli altri popoli, Cari compresi. Il loro massimo divertimento consiste nell'andare a bere in compagnia: lo fanno a gruppi secondo l'età e l'amicizia, uomini, donne, bambini. Poiché avevano edificato santuari di divinità straniere, più tardi, quando cambiarono parere e decisero di venerare soltanto gli dei dei loro padri, tutti i Cauni adulti si armarono e si diressero in corteo sino ai confini di Calinda, percuotendo l'aria con le lance e dicendo che stavano scacciando gli dei stranieri.

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