Modifica di Biblioteca:Apuleio, Le Metamorfosi, Libro VII

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Allora quello si allontanò e dopo qualche momento rientrò con un giovane di statura gigantesca, come aveva promesso, tale che nessuno di quelli che stavan lì, credo, avrebbe potuto sostenerne il confronto.
 
Allora quello si allontanò e dopo qualche momento rientrò con un giovane di statura gigantesca, come aveva promesso, tale che nessuno di quelli che stavan lì, credo, avrebbe potuto sostenerne il confronto.
 
Infatti oltre alla mole complessiva del corpo, costui li superava tutti della testa; aveva guance appena ombreggiate da una leggera peluria e i pochi stracci rattoppati e tenuti a mala pena insieme che lo coprivano sì e no, lasciavano intravedere la poderosa muscolatura del torace e del ventre.
 
Infatti oltre alla mole complessiva del corpo, costui li superava tutti della testa; aveva guance appena ombreggiate da una leggera peluria e i pochi stracci rattoppati e tenuti a mala pena insieme che lo coprivano sì e no, lasciavano intravedere la poderosa muscolatura del torace e del ventre.
"Salute a voi" esordì entrando "o protetti dal fortissimo [[Ares|Marte]], ed ora miei fidi commilitoni. Accogliete di buon animo un uomo di coraggio e risoluto, più disposto a ricevere ferite sul suo corpo che ad accettare oro nella sua mano, il più intrepido di fronte alla stessa morte, che gli altri temono. Non crediate che io sia un morto di fame o un miserabile e non giudicate il mio valore da questi stracci. Io sono stato il capo di una famosissima banda e ho saccheggiato tutta la Macedonia. Sono un predone famoso, quell'Emo di [[Tracia (2)|Tracia]] al cui nome tremano intere province. Terone fu mio padre, brigante anch'egli celebre; fui nutrito di sangue umano, allevato in mezzo alle schiere della sua banda, erede ed emulo del valore paterno.
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"Salute a voi" esordì entrando "o protetti dal fortissimo Marte, ed ora miei fidi commilitoni. Accogliete di buon animo un uomo di coraggio e risoluto, più disposto a ricevere ferite sul suo corpo che ad accettare oro nella sua mano, il più intrepido di fronte alla stessa morte, che gli altri temono. Non crediate che io sia un morto di fame o un miserabile e non giudicate il mio valore da questi stracci. Io sono stato il capo di una famosissima banda e ho saccheggiato tutta la Macedonia. Sono un predone famoso, quell'Emo di [[Tracia (2)|Tracia]] al cui nome tremano intere province. Terone fu mio padre, brigante anch'egli celebre; fui nutrito di sangue umano, allevato in mezzo alle schiere della sua banda, erede ed emulo del valore paterno.
  
 
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"Indossai un vestito da donna tutto a fiori e a svolazzi, mi misi in testa un cappello di stoffa, ai piedi scarpe femminili bianche e leggere e così camuffato come uno dell'altro sesso, salii su un asinello che portava spighe di [[grano]] e potetti passare indisturbato proprio sotto il naso dei soldati che mi davano la caccia. Credendomi la moglie dell'asinaio, infatti, quelli mi lasciarono libero il passo, tanto più che le mie guance erano ancora senza peli e avevano il colore chiaro e fresco dell'adolescenza.
 
"Indossai un vestito da donna tutto a fiori e a svolazzi, mi misi in testa un cappello di stoffa, ai piedi scarpe femminili bianche e leggere e così camuffato come uno dell'altro sesso, salii su un asinello che portava spighe di [[grano]] e potetti passare indisturbato proprio sotto il naso dei soldati che mi davano la caccia. Credendomi la moglie dell'asinaio, infatti, quelli mi lasciarono libero il passo, tanto più che le mie guance erano ancora senza peli e avevano il colore chiaro e fresco dell'adolescenza.
"E però non smentii mai il mio valore e la gloria paterna, sebbene con tutte quelle spade consacrate a [[Ares|Marte]] c'era proprio da farsi venire la tremarella, ma protetto com'ero dall'inganno del travestimento, da solo, io mi detti ad assaltare villaggi e castelli tanto per raccapezzarci le spese del viaggio." E slacciatisi i panni ne tirò fuori duemila monete d'oro: "Eccovi un piccolo omaggio, o meglio, il mio contributo volontario alla banda; anzi, se non avete nulla in contrario, mi offro vostro condottiero e state certi che in poco tempo questa vostra spelonca ve la trasformerò in un palazzo tutto d'oro.
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"E però non smentii mai il mio valore e la gloria paterna, sebbene con tutte quelle spade consacrate a Marte c'era proprio da farsi venire la tremarella, ma protetto com'ero dall'inganno del travestimento, da solo, io mi detti ad assaltare villaggi e castelli tanto per raccapezzarci le spese del viaggio." E slacciatisi i panni ne tirò fuori duemila monete d'oro: "Eccovi un piccolo omaggio, o meglio, il mio contributo volontario alla banda; anzi, se non avete nulla in contrario, mi offro vostro condottiero e state certi che in poco tempo questa vostra spelonca ve la trasformerò in un palazzo tutto d'oro.
  
 
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Ma da quando aveva visto quel giovane e sentito parlare di ruffiani e di bordelli, quella s'era messa a fare certi risolini e certe mossettine di gioia da farmi giustamente stramaledire dentro di me il suo sesso.
 
Ma da quando aveva visto quel giovane e sentito parlare di ruffiani e di bordelli, quella s'era messa a fare certi risolini e certe mossettine di gioia da farmi giustamente stramaledire dentro di me il suo sesso.
 
"Ma come," pensavo, "una fanciulla che fino a un momento fa aveva dato a intendere di essere innamorata del suo promesso sposo e di non veder l'ora di passare a giuste nozze, eccola che non sta più nella pelle soltanto a sentir nominare uno sporco e lurido bordello" e in quel momento su tutte le donne e sulla loro moralità pesò il giudizio di un [[asino]].
 
"Ma come," pensavo, "una fanciulla che fino a un momento fa aveva dato a intendere di essere innamorata del suo promesso sposo e di non veder l'ora di passare a giuste nozze, eccola che non sta più nella pelle soltanto a sentir nominare uno sporco e lurido bordello" e in quel momento su tutte le donne e sulla loro moralità pesò il giudizio di un [[asino]].
Intanto quel giovane riprese a dire: "E allora perché non cominciamo a rendere onore a [[Ares|Marte]], nostro alleato, ora che abbiamo deciso di vendere la ragazza e di arruolare nuovi compagni? Ma, a quel che vedo, qui non abbiamo né bestie da sacrificare né vino a sufficienza da bere. Datemi dieci compagni quanti me ne bastano per assalire il castello qui vicino ed io vi procurerò un pranzo degno dei Salii."
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Intanto quel giovane riprese a dire: "E allora perché non cominciamo a rendere onore a Marte, nostro alleato, ora che abbiamo deciso di vendere la ragazza e di arruolare nuovi compagni? Ma, a quel che vedo, qui non abbiamo né bestie da sacrificare né vino a sufficienza da bere. Datemi dieci compagni quanti me ne bastano per assalire il castello qui vicino ed io vi procurerò un pranzo degno dei Salii."
Così partì e quelli che rimasero prepararono un gran fuoco e innalzarono al dio [[Ares|Marte]] un altare di verdi zolle.
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Così partì e quelli che rimasero prepararono un gran fuoco e innalzarono al dio Marte un altare di verdi zolle.
  
 
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Poco dopo tornarono recando degli otri di vino e spingendo un intero gregge dal quale prelevarono un vecchio e grosso caprone e lo sacrificarono a [[Ares|Marte]] loro alleato e protettore.
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Poco dopo tornarono recando degli otri di vino e spingendo un intero gregge dal quale prelevarono un vecchio e grosso caprone e lo sacrificarono a Marte loro alleato e protettore.
 
Poi prepararono un banchetto sontuoso: "Potrete constatare," fece lo straniero, "come io sia un buon capo e non soltanto negli assalti e nei saccheggi ma anche quando si tratta di farvi divertire" e con estrema disinvoltura e abilità si diede a sistemare ogni cosa: scopò, imbandì la mensa, cucinò i cibi, preparò le salse, dispose tutto in bell'ordine ma soprattutto fece ingurgitare agli altri numerosi e grandi calici di vino.
 
Poi prepararono un banchetto sontuoso: "Potrete constatare," fece lo straniero, "come io sia un buon capo e non soltanto negli assalti e nei saccheggi ma anche quando si tratta di farvi divertire" e con estrema disinvoltura e abilità si diede a sistemare ogni cosa: scopò, imbandì la mensa, cucinò i cibi, preparò le salse, dispose tutto in bell'ordine ma soprattutto fece ingurgitare agli altri numerosi e grandi calici di vino.
 
Nel frattempo, fingendo di andare a prendere qualcosa che gli occorreva, si avvicinava ogni volta alla fanciulla e senza farsi vedere, tutto contento, le porgeva qualche bocconcino sottratto alla mensa o un calice di vino che lui aveva già sorseggiato.
 
Nel frattempo, fingendo di andare a prendere qualcosa che gli occorreva, si avvicinava ogni volta alla fanciulla e senza farsi vedere, tutto contento, le porgeva qualche bocconcino sottratto alla mensa o un calice di vino che lui aveva già sorseggiato.

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