Differenze tra le versioni di "Antigone"
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Versione delle 20:47, 11 gen 2012
Figlia di Edipo e di Giocasta, sorella di Ismene, Eteocle e di Polinice. Quando Edipo, accecatosi per la consapevolezza di avere ucciso il padre e avere sposato la madre, fu scacciato da Tebe essa non volle abbandonarlo e lo seguì nel lungo pellegrinaggio attraverso l'Attica ed entrò con lui nel bosco sacro alle Eumenidi nel quale era vietato l'ingresso ai profani, e perciò le Eumenidi fecero strazio del corpo di Edipo. Perduto che ebbe così il padre, Antigone fece ritorno a Tebe, dove era in corso la guerra dei Sette re, scoppiata per le discordie dei suoi fratelli che si uccisero vicendevolmente e ai quali fu negata la sepoltura. Antigone contravvenendo agli ordini di Creonte che era divenuto re, raccolse i miseri resti e diede loro sepoltura, pagando con la vita la sua disobbedienza allo zio. Emone, figlio di Creonte, innamorato di Antigone per il dolore si uccise sulla tomba di lei; secondo una variante egli uccise l'amata per evitarle l'esecuzione pubblica, suicidandosi subito dopo.
Riferimenti letterari
La figura di Antigone nella letteratura postclassica
- Vittorio Alfieri, Antigone, tragedia.
Riferimenti musicali
- Carlos Chavez, Sinfonia di Antigone (nota anche come Sinfonia n.1).